da gennaio
2007
in tutte le librerie
I Guerrieri
dei Fiordi
di
Mauro Raccasi ( ed PIEMME - Mondadori)
“I Guerrieri dei Fiordi”. 1600 a. C. Da giorni la nave era preda della
tempesta. Giorni come notti, in quei mari del Nord, tra un buio cielo
d’inverno e l'acqua nera e gonfia d'ira. Intorno, solo pezzi di
ghiaccio galleggianti, sempre più fitti e pericolosi, tra
scricchiolii sinistri. Era stata una follia salpare con la brutta
stagione, ma quello era il volere di re Hargar, lo scandinavo disposto
a sacrificare la sua Guardia Scelta pur d’impossessarsi del bottino dei
predoni dell'isola irlandese di Toraigh. Vincolati a quell'impresa da
un giuramento di fedeltà, l'equipaggio non poteva nemmeno
abbandonare la nave, pena la vergogna e la dannazione eterna. In quel
mare avrebbero trovato sepoltura. C'è chi giura di aver visto il
relitto: intrappolato da una bianca montagna galleggiante, la prua
innalzata verso l'alto. Ma poi lo scafo è scomparso, come per
dispetto degli dèi. Ora, tra i Lochlann, le genti scandinave,
sono in molti a cercare il bottino disperso. Lo vuole re Hargar, per
pagare i mercenari che difendono il suo trono col potere delle armi. E
lo vogliono i sudditi stanchi dei soprusi del sovrano, per mettere fine
al suo regno. Ma è necessario ripercorrere la stessa rotta e
ritrovare il relitto di quella nave fantasma, svelarne i segreti e
riporre il tesoro nelle giuste mani. La gente d’uno dei clan ribelli
chiede aiuto al druido Conan. Colui che viene dalle terre d’Irlanda,
l’uomo che con disprezzo gli stessi scandinavi chiamano ‘re degli
schiavi’. Per amore del figlio, che potrebbe aspirare al trono dei
Lochlann, Conan raccoglie la sfida. Ricomposto il vecchio gruppo di
fedelissimi, partirà alla volta dei fiordi del Nord, tra le
marce sul pack dell’Artico, in cerca della nave prigioniera dei ghiacci
e del suo carico di morte, ricchezza e mistero. Tra genti bizzarre e
cultura Celtica e Vichinga spesso in contrasto, comprenderà ben
presto che niente é mai come sembra, e non gli sarà
facile smascherare i giochi di potere dei veri assassini che si
confondono tra chi lo circonda.
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Mauro
Raccasi, giornalista,
abbina la sua passione per la narrativa a quella di soggettista e
sceneggiatore per società di produzione cinematografi che. Pur
rigoroso nel rispetto della ricostruzione storica, tecnica o
scientifica, ama la suspense avventurosa, che nei suoi romanzi si
traduce in un ritmo incalzante dell'azione, sfide al limite e colpi di
scena. Gli piace pensare che i suoi libri si possano usare al posto del
caffè e che non sia possibile appoggiarli sul comodino e poi
mettersi tranquillamente a dormire. Cacciatore di emozioni, si
definisce «poco rassicurante, uno spacciatore
d'adrenalina». Ama scrittori anglosassoni quali Crichton,
Follett, Cussler, Smith, maestri nell'arte del racconto e della
suspense di cui ammira la capacità di farsi leggere dal grande
pubblico. Da loro ha appreso quello che considera un suo marchio di
fabbrica: «È la regola delle tre A: Azione, Avventura,
Amore». La serie Il Romanzo dei Celti, iniziata con la
pubblicazione de La spada del druido (Piemme, 2004) e continuata con Il
Regno di Conan (2005) e Il guerriero di Stonehenge (2006), è
frutto di un lungo lavoro di ricerca e numerosi sopralluoghi.
«Del romanzo storico è facile subire il fascino: la storia
insegna perché è l'insieme dei domani passati»
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