Nacque a Melegnano il 3 dicembre 1902 da Biagio e Martina Massironi,
il papà era tintore e stampatore di tessuti nel piccolo negozio
di via P.Frisi, nel quale Carlo ancora giovanissimo iniziò a lavorare
in aiuto al padre. Pensando ad un’impiego più stabile, dapprima
collaborò alla tenuta di piccole contabilità artigiane poi
passò a lavorare nel Comune di Colturano in aiuto al Segretario.
Nel 1925 venne assunto, come impiegato, dalla Banca Popolare di Milano
e in quell’istituto lavorò per oltre trentacinque anni, guadagnandosi,
con meriti personali e capacità, i successivi gradi sino a diventare
Procuratore. Già nell’adolescenza aveva appreso anche la musica
ed imparò a suonare il flauto sotto la guida di papà Biagio,
ma Carlo aveva avuto in dono dalla nascita una spiccata predisposizione
per l’arte: la pittura. Sin da ragazzo sapeva disegnare con naturale
disinvoltura, con qualche scatola di colori ad acquarello, e sempre da
autodidatta, cominciò a copiare fiori e riproduzioni di quadri prendendo
esempio da cartoline illustrate, i suoi bozzetti furono visti da Giuseppe
Mentessi, insegnante di Brera, che li apprezzò molto. Diventò
allievo di Guido Zuccaro, maestro di pittura, ne frequentò per anni
lo studio imparando i segreti dell’arte: i toni, i colori, la composizione,
la figura, la pittura al cavalletto ed all’aperto. Dipinse sempre
dedicando alla pittura tutto il suo tempo libero, anche quando lasciò
il lavoro in Banca, per collocamento a riposo, continuò ad interessarsi
a questa arte, non volle mai fare mostre personali, ma tuttavia partecipò
alla mostra degli Artisti lombardi tenutasi a Milano nel dopoguerra.
La Banca Popolare indisse, nel 1931, una mostra di pittura cui partecipò
ottenendo il primo premio con medaglia d’oro. Si dedicò anche
alla pittura di soggetto religioso: Madonne ad olio ed a tempera, Sacro
Cuore, Crocefissi e per i genitori dipinse due ritratti ad olio su tela
che sono due capolavori di pittura. Già deformato nelle ossa
dalla sua grave malattia, completò la sua ultima opera nel 1980,poi
il pennello le cadde per sempre dalla mano, morì il 31 gennaio 1981
all’età di settantanove anni. |