Lisone
anche
Lissone (IGM 1981), torrente ora ridotto a colatore. Il Boselli che si rifà
all’Olivieri fa risalire il toponimo dal nome proprio “Licius” o da “iles”
leccio, ricordo che il suffisso latino –one,
abbinato a nomi di piante, può avere funzione collettiva. Infatti
il termine latino “luxuria”, lussuria, significa “esuberanza di vegetazione”,
da cui “luxus”, con lo stesso significato, più il suffisso latino
–ono, poi -one.
Interessante anche da “lux”, luce, nel senso di brillante. Un importante
manoscritto, steso tra la fine del ‘300 e l’inizio del ‘400, contiene la
cronaca di Anselmo da Vairano, “domus” del Monastero di San Pietro a Lodivecchio,
scritta dopo il 1222 per rammentare l’edificazione, il patronato, le reliquie
dei Santi e l’elenco degli Abati, nel capoverso XXVI si legge : “Anno del
Signore Nostro Gesù Cristo 1027, indizione X, Papa Giovanni XIX e
Notkerio vescovo (di Lodi) Corrado I imperatore dà e concede (al
Monastero di San Pietro in Lodivecchio) un sedime con 86 terre presso il
“Luxonum” (Lisone) in “Graminello” e “Valeria” (Valera). In una carta scritta
giovedì 20 agosto 1220, sono nominati il "Lixonus" ed ad uno strano
"Ulixonus”, un’altra di mercoledì 21 maggio 1259, dice “Luxoni”.
Il termine celto/ligure, “luk”, che significa “luogo paludoso”, è
molto simile alla radice del toponimo più antico. Curiosa l’omonimia
col monte di 1094 metri, chiamato appunto Lisone, sito nell’iglesiente (CA),
in Sardegna. |