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I Fiumi della zona  
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Sillaro
Anche il Sillaro, corso d'acqua di origini sorgive è coinvolto nel sistema idrico locale come colatore.  Nell'antichità il nostro fiumicello ha avuto molte denominazioni: Sillero, Ascelera, Xellera, Scellare. Le origini sono sorgive e le sue acque sgorgano da scoli e fontanili nei pressi di Cassino d'Alberi fra Paullo e Melegnano. Il percorso si snoda nelle campagne fino a lambire Lodivecchio e avanzando si procura portata e dimensioni sempre maggiori. Nei tempi antichi, quando esisteva la vecchia città di Laus Pompeia nell'anno 292, furono decapitati i Santi Naborre e Felice; e Sabina dei Tresseni, Santa matrona lodigiana. Più avanti il Sillaro formava un ampia fossa esterna e oggi si ramifica in due "cavi". Quello che raggiunge Pieve Fissiraga lambisce la località Pezzolo ove transitava l'antica "Strada Romea". Si immette nel Lambro in località Borghetto Lodigiano. Il 29 settembre 1449, il Conte Francesco Sforza concesse le Pescagioni a tale Bartolomeo da Paderno, sacerdote dell'Ospitale di Santo Spirito della Carità di Lodi, questo diritto poi, il 31 agosto 1489 fu conferito da Gian Galeazzo Sforza a Giacomo Corte a cui fu riconfermato da re Luigi XII, il 4 Giugno 1500. Nel 1807 il fiumicello veniva spurgato a carico dello Stato.  
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