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la Muzza  
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Muzza
La gens Mutia nell'alto Lodigiano fece scavare un canale chiamato "Acqua Muzia", identificabile in parte con l'attuale roggia Muzzetta. Ma il vero inizio dell'irrigazione, intesa come realizzazione di un sistema complesso e capillare, si colloca nella prima metà del secolo XIII quando si costruì il canale Muzza. Questa opera eccezionale ha avuto scarsa "fortuna" storiografica, nonostante si tratti di uno dei canali più importanti e antichi dell'Europa bassomedievale: grandi storici non la menzionano limitandosi a citare il Naviglio Grande,
iniziato mezzo secolo prima ma terminato ventì'anni dopo. La storiografia che si occupa della Muzza si divide invece a proposito delle origini: gli storici Milanesi hanno attribuito ai loro antenati la costruzione del canale, quelli Lodigiani - con argomentazioni più credibili e giustificate - l'hanno rivendicata al Comune di Lodi evidenziando tra le circostanze che l'avrebbero favorita il fatto che nel 1220 fosse un Lodigiano a ricoprire la carica di podestà di Milano. Sul finire di quell'anno poi l'Imperatore Federico II riconfermava solennemente ai Lodigiani - ormai consolidatisi nella nuova città fondata dal Barbarossa presso l'Adda - il diritto sulle acque dei fiumi del loro territorio "per fare di esse acque ciò che loro aggrada, sia che le trattengano o le divergano a proprio vantaggio". Ai giorni nostri, la struttura irrigua del Lodigiano presenta aree con peculiarità diverse per origine storica, per il tipo di rete idrica di superficie che le alimenta, per i caratteri morfologici, per la natura del terreno e per il tipo di proprietà fondiaria che vi ha operato. L'area della nostra zona è irrigata intesamente da una fittissima ragnatela di canali, cavi, rogge, fossi come nella migliore consuetudine padana, tanto è vero che
gli abitanti di Pieve Fissiraga sono chiamati ancora oggi "ranini", antica memoria di una fitta presenza di rane e necessariamente di acqua.  Questa struttura irrigua sfrutta le acque del Fiume Adda, più copiose, a causa dello sciolglimento delle nevi, proprio da Maggio a Luglio, quando è massima l'esigenza per le coltivazioni. Il canale Muzza scorre longitudinalmente attraverso il territorio lodigiano sfruttando la naturale pendenza dell'altopiano da nord-ovest a sud-est. Esso prende le sue acque dal fiume Adda in località Cassano d'Adda. Da 36 bocche poste lungo il canale, i derivatori secondari convogliano l'acqua nei derivatori terziari fino alle rogge aziendali. In questo sistema alcuni cavi storici naturali, Sillaro, Brembiolo, e Venere fungono da colatori. Il nome Muzza ha antiche origini, già nel 761 "Muctia", nel 1116 "Mucia", nel 1123 "Fluvio Mucia". Nata essenzialmente a scopo irriguo, deriva dalla sponda destra dell'Adda, sotto le mura del castello di Cassano d'Adda (MI). L'acqua viene convogliata mediante una diga sommersa detta Paladella; la restituzione dell' eccedenza d'acqua al fiume avviene mediante uno sfioratore: Rottura Grande e 4 scaricatori: Ferdinando, Nuovo, di Mezzo e Vecchio. Il canale Muzza, in origine probabilmente uno dei due rami in cui si divideva il fiume si dovrebbe alla famiglia di Mutia (Tito Mutius, perfetto nei fabbri), la quale, subito dopo la conquista della Gallia cisalpina, ortganizzò le prime utilizzazioni a scopo irriguo. Nel 1220 Federico II autorizzò i lodigiani ad utilizzare liberamente le acque del fiume. Si diede quindi inizio alla costruzione, non sempre pacifica, dell' ulteriore asta di canale fino a Paullo.  La lunghezza della Muzza è di circa 39 Km e da essa escono ben 72 rogge principali che a loro volta danno origine ad altre sub-derivazioni. Il complesso di canali copre 170 Km, senza contare le derivazioni aziendali.La superficie di irrigato corrisponde a 42400 ettari .
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