Naviglio Grande
I lavori di scavo del Naviglio
Grande iniziarono nel 1179 a Tornavento, in comune di Lonate Pozzolo, per
terminare a Trezzano nel 1187 e, successivamente, a Milano nel 1211. L’intero
percorso si sviluppava per una lunghezza di 57 Km ed una portata di 1000
once milanesi. L’oncia milanese era in quel tempo la misura base, di discutibile
precisione, per estrarre l’acqua dai canali principali ed equivaleva alla
quantità che ne defluiva da un’apertura larga 10,88 cm, alta 14,5
cm ed avente un battente di 7, 25 cm. Inizialmente il Naviglio Grande
fu realizzato, su di un tracciato già esistente, per motivi difensivi
contro i Pavesi alleati del Barbarossa. Successivamente fu reso navigabile
per il trasporto delle merci dal lago Maggiore al Po e, a partire dal XIII
secolo, venne usato anche per l’irrigazione. All’inizio del 1600 le bocche
di presa del canale, in numero di 73, erano in grado di erogare un volume
d’acqua complessivo pari a 600 once milanesi. Il numero delle derivazioni
fu incrementato: nel 1707 si contavano 92 bocche di presa che salirono
ulteriormente fino al 1844, anno in cui le derivazioni furono portate a
124, corrispondenti a un’erogazione globale di 866 once milanesi. Attualmente
il Naviglio Grande ha una lunghezza di 35 Km e possiede 26 derivatori secondari
che si sviluppano per 223 Km. Il Naviglio Grande rappresenta un’autentica
prova di sapienza tecnica anche in considerazione dell’epoca nella quale
fu realizzato. Di questa opera idraulica non sono noti i personaggi che
ne curarono la costruzione, i mezzi impiegati per la realizzazione e le
spese sostenute. Analogamente non si conosce la portata originaria del
canale e la data precisa dell’arrivo dell’acqua a Milano. Di certo si sa,
che attorno al 1296, il Naviglio Grande divenne percorribile dalle navi
per tutta la sua estensione collegando Milano con il lago Maggiore e con
il Po tramite il Ticino. |