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Dicius ovvero Detti e proverbi del Campidano di Sardegna
parte nona

Babbayòla, babbayòla, piga su liburu e bai a scola. Coccinella, coccinella prendi il libro e vai a scuola. È più che altro uno scioglilingua per bambini (imbàba-pippìus). Similmente si dice (ma rivolto a ragazzi e ragazze): mayobèdda, mayobèdda, bai a Casteddu, bittimì s’onèddu, s’onèddu de sposài, jei t’happ’a coyai cun Juanni Cadèddu. (coccinella, coccinella vai a Casteddu(Castello, Cagliari), portami l’anello, l’anello nuziale, ti farò sposare con Gianni Cadeddu. Non sappiamo chi fosse Gianni Cadeddu, ma evidentemente si trattava di un giovanotto bello e ricco. Il proverbio nasconde un significato più profondo: è infatti un consiglio, rivolto soprattutto alle ragazze, affinché lascino da parte i sogni e tornino alla realtà! Ma chi può impedire ad una ragazza di sognare?

Babbu mortu, burricc’anjàu, no happu perdiu, ni guadanjàu. Babbo è morto, l’asina ha partorito, non ho perso né guadagnato. La povertà lascia ben poco spazio ai sentimenti: un padre che muore, un’asina che figlia; le due cose si equilibrano e cambiano di ben poco la storia di un poveraccio.

Bacca beccia brodu saporiu. Vacca vecchia brodo saporito. Si dice anche pudda becciagallina vecchia…Si adatta perfettamente alla comunità umana, nella quale gli anziani forniscono alle giovani generazioni ottimi consigli, frutto della loro lunga esperienza.

Bai, maccai bandist ke su ‘entu. Vai, che tu possa andare come il vento. Malaugurio, solitamente detto in senso bonario, dalla mamma al figlioletto, che vuol lasciare il dovere scolastico per andare a giocare con i compagni del vicinato.

Balit prus sa pratica de sa grammatica. Vale di più la pratica della grammatica. (universale) Questo detto va bene ai sardi, più inclini alle cose pratiche che a quelle teoriche.

Balit una Spagna. Vale una Spagna. Dicesi di un oggetto, di un animale, di una persona di certo valore. L’espressione è però usata in senso ironico.

Balit prus u’ burrìccu làngiu, ke u’ canonigu mortu. Vale di più un asino magro che un canonico morto. Nella vita è necessario essere realisti e saper scegliere nella maniera giusta, soprattutto quando la scelta è assai limitata!

Balit prus u’soddu in domu tua ke centu scudus in domu allèna. Vale di più 10 centesimi in casa propria che 500 euro in casa d’altri. È un detto che segue la scia di altri, sui quali ci siamo già soffermati. Nota: (nei primi decenni del 20° secolo) u’soddu (un soldo) era l’equivalente di un decimo di lira; u’scudu(uno scudo) valeva 5 lire; centu scudus erano 500 lire (allora con 100 lire si poteva pagare il biglietto della nave per arrivare in America).

Basa panèri. Bacia culo, lecchino, ruffiano. I ruffiani non sono “ben digeriti”, qui in Campidano, come del resto in molte altre parti dell’Italia e del Mondo.

Battiàri siccu, busciàcca stampàda. Battesimo asciutto, tasche bucate. Il battesimo di un bimbo, solitamente si trasforma in una festa: oltre al comparatico si scambiano i regali, si mangia, si beve. Quando, oltre al comparatico c’è ben poco è chiaro segno che la miseria è imperante. Questa espressione si adatta inoltre a molte altre situazioni della vita, che hanno in comune il fattore povertà o quanto meno le tasche vuote! È come quando uno invita gli amici a visitare la propria casa nuova e non ha niente da offrire, neppure la sedia per sedersi.

Bellesa in càra y asegus sa stoccàdaBuon viso a cattivo gioco (universale). Il detto insegna che non c’è mai da fidarsi delle apparenze e tanto meno dei sorrisi di certe persone!

Bellesa no fait domu, bellesa no fait sienda. La bellezza non fa casa e non fa ricchezza. Oggi a me pare che non sia più così! Ci sono donne e anche uomini, del mondo della moda, dello spettacolo etc. ai quali, se togli la bellezza esteriore rimane ben poco, eppure hanno fatto casa e ricchezza! Che Bel Mondo! ( Senza alcun riferimento all’attore francese: lui, in verità,  ha fatto casa e ricchezza anche senza bellezza; le eccezioni confermano la regola!).

Bellu e caru costat! Bello e caro costa!. Quando ci chiedono il prezzo di un oggetto comprato o di altro affare da noi concluso e non vogliamo assolutamente vuotare il sacco, rispondiamo:”Bellu e caru costat”!

Bendi s’anima a su tiau(lu). Vendere l’anima al diavolo. Ci sono persone che pur di raggiungere i loro perversi scopi, sarebbero disposte a barattare anche la propria anima col diavolo.

Beni benìu ke sa dì de Pasca. Ben venuto come il giorno di Pasqua. Una visita gradita è l’equivalente di un bellissimo giorno di festa.

Bentu in puppa… e stuppa allutta! Vento in poppa… e lo stoppino acceso! L’espressione si adatta ad una situazione favorevole: una partenza in villeggiatura, una partenza per il posto di lavoro. Ma è l’augurio rivolto soprattutto ai novelli sposi, che vanno in viaggio di nozze: “Vento in poppa … e lo “stoppino” sempre acceso”!

Bentulia candu tira bentu. Vaglia (ventila) quando il vento tira(universale). “Tocca puru, imoi ca doy ses”! “Forza, adesso che ci sei”. È l’invito a non perdere una occasione vantaggiosa. “Non perdere il treno, che il prossimo non si sa quando passerà. Lascia l’incertezza! “Carpe diem”! Diceva il poeta latino Orazio.

Berbeghe costumat, homine no costumat. La pecora non cambia mai, l’uomo sì. Il detto vale soprattutto per le persone che non vogliono cambiare una abitudine dannosa per se e per gli altri. E allegano scuse varie ed esempi senza fondamento. Il proverbio insegna che l’uomo è dotato di ragione ed è libero d’intendere  e di volere, quindi anche di cambiare una cattiva abitudine. “Dipende solo dalla volontà”! Diceva Sant’Agostino!

Bernardu m’hat biu, scovas de forru! Bernardo mi ha visto, scope da forno! L’espressione in se stessa non significa niente, ma si usa comunemente per indicare il ripetersi di un fatto, di una storia…e la storia si ripete! Esempio: il sindaco aveva promesso ai giovani la palestra nuova, ed agli anziani i campi di bocce, ma non ha realizzato niente di tutto ciò…”Bernardu m’hat biu…”!

Bessì de su tintiòni e finì in sa tirìa. Uscire dai rovi(smilax aspera) e finire fra le ginestre. È proprio di colui che è appena uscito da una situazione imbarazzante e ricasca in un'altra peggiore della prima! Dalla padella nelle braci (universale).


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