Può
darsi che alcuni sappiano che mi interesso alla ricerca familiare e alla
storia; questi studi sono centrati su San Nazario, ma si estendono a tutto
il "Bassanese" risalendo il corso del tempo, e proseguono con l'emigrazione,
e questo fin dal `500.
Come ho iniziato? In Francia, negli
anni Cinquanta mia nonna mi portava spesso a visitare parenti o amici.
Erano perlopiù persone originarie da San Nazario. Mia nonna li indicava
come i "Mogno", i "Caretta", i "Pometti°. i "Patel", i"Bocchin", ma
in realtà i loro cognomi erano Mocellin. Ceccon, Benacchio. Scotton
e Gheno. Mia nonna mi spiegava perché li conosceva cosi bene: parentele,
matrimoni, vicinanza di origine o di emigrazione o semplicemente perché
erano di San Nazario.
Curiosità di un bambino
La mia curiosità di bambino
mi portava a porle delle domande: perché dei cognomi e soprannomi
(familiari o personali)? Perché questa emigrazione e quando? Come
siamo parenti con dei Mocellin, dei Campana, dei Ceccon e non lo siamo
con dei Gheno? La nonna si sforzava di rispondere, ma alcune sue risposte
eccitavano ancora di più la mia curiosità. Alla mia domanda,
senza dubbio insistente, di sapere se siamo parenti con gli altri Gheno
di Annecy (Bocchin, Ceu. Campagna ecc.) finiva per rispondermi che noi
eravamo maggiormente imparentati per parte femminile che non maschile...
e fu cosi che cominciò questa ricerca.
Mi ci sono voluti molti anni prima
di poter realmente cominciare le mie ricerche... nel frattempo soddisfacevo
la mia curiosità interessandomi di storia locale savoiarda, di genealogia,
di araldica e di onomastica in generale.
L'inizio delle ricerche
Gli anni Settanta videro concretizzarsi
il mio sogno. Iniziai infatti le mie ricerche su San Nazario. Bisogna dire
che ebbi molta f'ortuna: Eugenio Campana mi inviò i primi gradi
genealogici dei nonni: Gio-Battista Gheno (Cioin) e Bortola Benacchio detta
Pipa. Don Angelo Ceccon (parroco prima di Saint Joseph des Fins e in seguito
di Saint. Maurice ad Annecy) è intervenuto presso l'allora parroco
di San Nazario, Don Orfeo Penello. I Parroci successivi di San Nazario
mi compresero e mi aiutarono senza problemi, cosi pure gli altri parroçi
del Canal di Brenta: Don Dino di Cismon, Don Giacinto di Valstagna...
Tutti questi Parroci mi lasciarono
accedere ai diversi registri, fare dei rilevamenti o fotocopie. Tutto questo
lavoro si è tradotto in circa 25.000 fotocopie, più di 60
volumi (1) rilegati
che mi permettono di continuare in questo lavoro quando sono in Francia
ad Annecy.
Gli storici locali (Antonio Bonato
di Campolongo sul Brenta. Gabriele Farronaio di Romano d'Ezzelino. Don
Franco Signori di Valstagna, autore dei volumi sulla "Storia di San Nazario")
mi incoraggiarono, mi consigliarono e mi aiutarono. |
A
livello di "Archivio di Stato" il direttore Giovanni Marcadella, e il personale
si mostrano accoglienti, pazienti e comprensivi.
Le mie ricerche non sono terminate,
anzi. Tuttavia già alcune genealogie si evidenziano, svelano la
loro origine, il loro significato, le origini di alcune famiglie vengono
ricondotte a dei tronconi comuni nonostante cognomi diversi. Si possono
seguire gli sviluppi economici, demografici, le emigrazioni dovute a motivi
economici, temporanee, stagionali o definitive.
Attraverso i reqistri parrocchiali
I registri canonici a partire dalla
fine del `500 e gli "Stati delle Anime" sono i primi documenti utilizzati.
Se ci si può accostare senza secondi fini ai registri dei Battesimi
o dei Matrimoni, lo stesso non si può dire per i registri delle
Sepolture. E' da questi registri che percepiamo al meglio le miserie umane
: il colera del 1836 (più di 160 morti in Parrocchia), i decessi
dovuti a violenza (rissa. "archibugiata") o a incidenti (annegamenti in
Brenta, valanghe, ponti travolti, cadute da carri). A volte si trovano
morti di bambini in giovane età, poi della loro madre, poi del padre
: il tutto in pochi mesi. Si tocca tutta la miseria umana, percepiamo la
loro disperazione.
Ho cominciato queste mie ricerche
per pura curiosità ma le continuo con curiosità mista a pietà
familiare. Benché quelle persone siano tutte morte, non rimangono
inerti, ci toccano ancora.
Nel prossimo articolo si scoprirà
l'importanza degli atti notarili, fonti inesauribili per la storia delle
famiglie come per la storia del "Canale di Brenta".
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