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Di alcuni cognomi riminesi di probabile origine araba 

Il Sodalizio - anno II - n. 3 - giugno 1988

Nell'827 d.C. gli Arabi, provenendo dall'Africa settentrionale e proseguendo il grande movimento di conquista e di sottomissione delle terre infedeli iniziato in modo travolgente nel secolo precedente, si insediano in Sicilia e nei decenni successivi la conquistano completamente. 
Di qui essi incominciano le incursioni lungo le coste di tutta l'Italia meridionale con tentativi di definitivo insediamento o semplicemente alla caccia di bottino sotto forma di uomini e donne giovani da rivendere poi sui mercati degli schiavi. 
Le prime scorrerie dalle coste africane risalgono fine dell'VIII sec. e sono dirette, oltre che in Calabria, anche verso l'Adriatico: via via esse si estendono sempre più a nord fino a portare al saccheggio di Roma (846) e di Benevento (847) e ad audacissimi "raids" fin sulle coste liguri. 
In Adriatico gli Arabi riescono ad insediare una testa di ponte a Bari e a Taranto dove resistono per diversi anni prima di essere "sfrattati" dal re d'Italia Ludovico II che libera Bari nell'871 e dall'imperatore bizantino Basilio II che, sollecitato a intervenire da Papa Giovanni VIII, li scaccia da Tarante nell' 880. 
Il Papa aveva intanto già energicamente denunciato certe intese e collusioni intercorse tra i musulmani e la repubblica marinara di Amalfi. 
All'inizio dell'VIII secolo gli Arabi erano sbarcati anche in Spagna dove avevano messo fine all'impero visigotico e da dove erano profondamente penetrati nell'attuale Francia, ma qui erano stati sconfitti da Carlo Martello a Poitiers nel 732. Dalla penisola iberica partono diverse spedizioni ostili verso l'Italia e sotto tiro sono soprattutto la costa ligure e quella tirrenica. 
Nel corso di quei secoli, ben oltre la durata delle dominazioni arabe nell'Occidente europeo (in Sicilia essi vennero soppiantati nel 1061 dai Normanni) e fin verso il XVI/XII secolo, il terrore delle popolazioni rivierasche italiche per le scorrerie dei “saraceni” o “turchi”, come questi pirati venivano chiamati, assunse dimensioni quasi leggendarie: un po' ovunque si eressero torri di avvistamento per prevenire e contrastare l'approdo delle “fuste barbaresche (due esempi anche nel riminese: a Bellaria e a Torre Pedrera) (1) senza che per ciò fosse impedito il proficuo commercio delle repubbliche marinare italiane più importanti come Venezia, Genova e Pisa con i mercati arabi del Nord Africa e del Vicino Oriente. 
Triplice fu quindi l'influsso linguistico dell'arabo sul italiano: diretto in Sicilia, dove però esso ebbe a operare quasi soltanto localmente, (2) indiretto dalla vicina Spagna, non solo attraverso le razzie, ma anche ad opera dei frequenti contatti determinati dalla vicinanza geografica. Ma soprattutto proficue, a livello lessicale, furono le vicendevoli relazioni commerciali instaurate dalle repubbliche marinare con gli arabi nonostante l'embargo che il Pontefice aveva decretato su molti prodotti (ferro, armi, pece, catrame, legno da costruzioni, navi) e col quale si sperava di indebolire l'Oriente musulmano. 

Da questi secolari contatti sono nate molte parole relative alla tecnica ( algebra , cifra ), ai cibi ( sciroppo , zucchero , arancio , melanzana ), ai traffici ( arsenale a Venezia, darsena a Pisa e Genova, dogana , fondaco , magazzino , libeccio , scirocco , garbino ), alla vita sociale ( aguzzino , assassino , bagarino , ragazzo , zerbino ) e i due colori: cremisi e scarlatto . (3) 

COGNOMI 
ASCARI - Per questo cognome si può presupporre, oltre a una derivazione dall'arabo ASKAR = esercito o ASKARI = soldato, anche una origine germanica da antico nordico ASS = Dio + longobardo GAIR = lancia, quindi, in questo caso: "lancia divina . 
Cfr. Anscharius, Foerst.148 - Pellegrini, I, 378. 
Si potrebbe però pensare anche ad arabo ASGHAR - minimo, Caetani, 1,151. 

CAIMI - A Rimini pronunciato con accento sulla prima I, mentre a Genova dove il cognome si è storicamente affermato, viene pronunciato con accento sulla A. Deriva probabilmente da arabo QAIM = colui che esegue il volere di Dio. Potrebbe però essere anche la voce CAINO che in molti testi italiani antichi è detto CAIM. 
Pellegrini, I,384 – II, 414 
Fu designazione di califfi Abbasidi di Bagdad. Caetani,I,183. 

CATTANI - Forse da QATTAN = il cotoniere, ossia coltivatore/mercante di cotone. Caetani,I,240 - Pellegrini, 1,230. 

FACCHINI - FACCHINELLI - Anche questo cognome è molto diffuso a Genova; è stata inoppugnabilmente dimostrata la sua derivazione, come voce di mestiere, dalla voce araba FAQIH = dottore in legge, teologo, e solo successivamente una degenerazione semantica che ha portato al significato attuale di "portabagagli". 
Pellegrini, I, 375. 

GABELLINI - Particolarmente diffuso nel riminese, deriva con ogni probabilità dalla base preindoeuropea ibero-tirrenica GABA/GAVA = corso d'acqua. Se si vuole vedere una possibile provenienza araba, si pensi alla voce italiana "gabella" la quale viene dall'arabo QABALA = tributo, originariamente pagato per aggiudicarsi un terreno, oppure alla voce GABAL = montagna. 

GAFFARELLI - Diffuso anche a Genova. Presupponibile una provenienza araba da GAFUR = misericordioso, ma altrettanto probabile una derivazione germanica dal longobardo WAIFA = bosco, terra di nessuno. 
Pellegrini, 1,388. 

GALEFFI - Diffuso anche a Pisa. Presupponibile una origine dall'arabo HALAF/HALIF = successore, titolo comunissimo nell'onomastica musulmana. Pellegrini, 1,386. 
Possibile derivazione anche da antico italiano "caleffo" = burla. REW.4708. 

RAGAZZINI - Dall'italiano "ragazzo". Ormai definitivamente certa la sua derivazione da arabo RAQQAS = galoppino, garzone, servitore. Pellegrini, 1,233. 

SARAGONI - Molto probabile la provenienza dal latino SARGU(M), a sua volta dal greco SARGOS = pesce osseo marino. Si veda a Rimini la voce dialettale "saraghina". 
Se si vuole ipotizzare una derivazione araba, bisogna purtroppo pensare a SARIQ = ladro. Pellegrini, 1,397. 

TABACCHI - Diffuso anche in Liguria, è senz'altro l'arabo TABBAH = cuoco. Pellegrini, 1,398. Ad esso forse si connette etimologicamente la voce romagnola dialettale "tabac" = ragazzo. 

TAMBURINI - Molto diffuso nel riminese. Dalla voce italiana "tamburo" che viene dal persiano TABIR con sovrapposizione dell'arabo TUNBUR = strumento musicale, specie di lira. Pellegrini, 1,98.

NOTE
1. Nei secoli XVI e XVII furono molti i tentativi di sbarco dei pirati sulla costa romagnola. Quelli operanti nell'Adriatico venivano genericamente chiamati Saraceni ma erano il più delle volte di origine croata o dalmata e la loro vera denominazione era quella di Uscocchi, parola croata che significa "transfuga". Gli Uscocchi erano abitanti della Croazia, della Dalmazia e dell'Albania rifugiatisi nel secolo XVI sulle isole dell'Adriatico. Per vivere si diedero alla pirateria e Venezia dovette armare delle navi per combatterli. Ad essa si associò la Turchia e ne nacque una vera e propria guerra contro l'Austria, protettrice degli Uscocchi. Le ostilità cessarono col trattato di Madrid del 1617. 
2. E' ovvio che gli Arabi abbiano esportato, oltre alla lingua, il loro sistema onomastico anche in Sicilia, dove rimasero per circa due secoli e mezzo, e che esso si sia in certa misura sovrapposto ai nomi di tradizione greco - latina. Molti nomi arabi hanno avuto trascrizione greca: importanti sono a tal riguardo i "Diplomi greci ed arabi di Sicilia" pubblicati da S. Cusa (1 vol. in due tomi, Palermo,1868 e 1882, cfr. Adalgisa De Simone: L'onomasticum arabicum e gli antroponimi arabo-greci nei Diplomi di S. Cusa, Palermo, 1977) che sono "l'esatto rovescio della medaglia onomastica degli Arabi di Sicilia. Nella biblioteca di Amari troviamo per lo più nomi di personaggi altolocati, emiri, qadi, esponenti del mondo culturale più o meno famosi e noti già allo storico o al filologo; questi diplomi forniscono invece i nomi della gente comune..." (De Simone.261/262). Essi offrono la possibilità di arricchire, anche se non di molto, grazie a uno spoglio sistematico, la serie dei cognomi siciliani di origine araba già individuati per la più gran parte dal Pellegrini; citiamo solo a titolo di esempio: 
CASSISA/CASSISI da QASIS,QISSIS = prete cristiano 
CIAMBRA da SAMRA = bruna, nera 
FARANA da FARRAN = fornaio, panettiere 
FERTITTA da FARTATTU, FARTITU = farfalla 
RICHICHI da RAQIQ = sottile/servo 
(De Simone, 263/264) 

II sistema onomastico arabo distingueva il vero nome proprio - ISM "ALAM" - dalla KUNYAH, cioè il nome indicante rapporto di paternità, maternità, figliolanza, fraternità e qualsiasi altro legame di parentela, dalla NISBAH, il nome di relazione, spesso un etnico, ma anche epiteto di mestiere o di partito, e dal LAQAB, cioè il soprannome tanto dispregiativo quanto onorifico. (Caetani.52/55 - Migliorini, 380) 
Per quanto riguarda la scelta del nome, al neonato si imponeva di solito un nome di buon auspicio contro i nemici, oppure gli si dava un appellativo beneaugurante; talvolta si usava il nome di qualche belva feroce perché poi in seguito il nemico si spaventasse. Altre volte, sempre con intenzione augurale, si ricavava il nome da ciò che è duro e grossolano nel regno vegetale oppure duro a palpare o calpestare in quello minerale o si imponeva talvolta il nome del primo animale che capitava sotto gli occhi durante il parto. (Caetani,I,64/65) 
L'ispirazione principale per la scelta del nome veniva però dalla sfera religiosa: la scelta cadeva volentieri su nomi di profeti, di eroi dell'Islam, di personaggi influenti (Migliorini, 380). 
3. Devoto. G. Il linguaggio d'Italia. Milano, 1974, pagg.231/232 

INDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE 
Caetani Leone - Gabrieli Giuseppe: Onomasticum arabicum, 2 voll., Roma, 1915 = Caetani 
De Simone Adalgisa: L'Onomasticum arabicum e gli antroponimi arabo-greci nei diplomi di S. Cusa, Palermo, 1977 = De Simone 
Devoto Giacomo: II linguaggio d'Italia, Milano, 1974 = Devoto 
Foerstemann Ernst: Altdeutsches Namenbuch, 1. Band, Personennamen, Bonn, 1900 = Foerst 
Meyer-Luebke Wilhelm: Romanisches etymologisches Wörterbuch, Heidelberg, 1935 = REW 
Migliorini Bruno: Voce "Onomastica" in Enciclopedia Italiana, Roma, 1935, vol. XXV, pagg. 378/381 = Migliorini 
Pellegrini Giovan Battista: Gli arabismi nelle lingue neolatine con speciale riguardo all'Italia. 2 voll., Brescia. 1972 = Pellegrini 

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