Tomi = Costanza in Romania |
A nord di Kallatis, su
un piccolo promontorio che si sporge non molto avanti nel mare, si trovava la colonia
milesia di Tomi,
l’odierna città portuale rumena di Costanza. Sulla sua origine milesia Bilabel
17- 19, sulla sua posizione e
storia nel corso dei secoli Pick e Regling Ant. Münzen
von Dazien und Moesien II l, 587 segg.; v. anche J. Weiss Die Dobrudscha im
Altertum, Sarajevo 1911, 12. 27-
30 e passim. Sul nome, secondo ogni probabilità di origine tracia, v. R. Vu1pe
Histoire ancienne de la Dobroudja 62, 1 e
soprattutto D. Detschew Charakteristik der thrakischen Sprache, Sofìa 1952, 8 e
67 e Thrak. Sprachreste 510 segg. Sulla posizione di Tomi recentemente G. Short
The siting ecc. 148 e Vulpe loc. cit. 62. Per le iscrizioni greche di Tomi
fino all’anno 1932 Danoff Die griech. Inschr. aus Tomi und Kallatis, Diss.Wien
1932 (dattiloscritto), 1- 163; per le iscrizioni cristiane (paginazione
speciale) pag. 61 segg. Cfr. anche il breve articolo di A. Momigliano in
Encicl. Ital. XXXIII (1937) 1008. Il materiale epigrafico e archeologico di
Tomi scoperto dal 1932 è ben utilizzato in Vulpe 62 segg. 127 segg. 165 segg.
180 segg. 184 segg. 204 - 215. 219 segg. 225 segg., anche gli indices v.
‘Tomis’. Cfr. anche Danoff Zur antiken Wirtschaftsgesch. 187 segg. e passim: lo stesso Zapadnijat
brjag etc. 80 - 88. Rostovtzeff
Soc. 586. 591. 594. 674. 764 segg. 986. 1511 = Hellen. Welt 458. 463. 465. 534. 604. 780. 1283. Gh.
Stefan Noi monumento epigrafice relative la gladiatorii din Tomis. Acad. RPR, Buletin
ştiinţifìc stiinţe istorice, fìlosofice şi
economico-juridice, ştiinţặ limbii, literatura şi arta, T.
1, 1948. I. Stoian In legặturặ cu decretele Tomitane privitoire la
pazặ oraşului, SCIV tome V. Nr. 3-4 (1954) p. 557-568 (con riassunto
russo e francese). L’autore tratta di nuovo i decreti di Tomi che si
riferiscono alla guardia cittadina e tenta di situarli in un’epoca precedente e
di riferirli non alle invasioni dei Geti sotto Burebista, ma alla minaccia
delle tribù barbariche en migration (come i
Bastarni), e propone anche una nuova, interessante e, a mio parere, accettabile
interpretazione della formula loimikή perίstasiV. In rapporto con le
misure di protezione (o riparazione delle fortificazioni) contro gli assalti
dei Traci e di altre tribù barbariche alle città greche del Ponto occidentale e
soprattutto a Tomi, v. recentemente L. Robert Les inscr. gr. de Bulg., 208-209
e anche Robert Bull. Ep. (1952) 92. Sinteticamente su Tomi v. recentemente R.
Vu1pe Ovidio nella città dell'esilio, in Studi Ovidiani, Istituto di Studi
Romani, Roma 1959, 42-62. In un frammento di
iscrizione finora inedito di Tomi si incontra per la seconda volta la menzione
degli Hopletes-Phyle, su questo da ultimo Iorgu Stoian Tribul Hopletes într-o
nouặ inscriptie din Tomis, Studii Clasice, I, Bucarest 1959, 105-113.
L’iscrizione funeraria di un Vibio Severo, speculator ponticus di Tomi (?) v.
in Th. Sauciuc-Sặveanu SCIV VIII (1957) 205-213. Un altro frammento di iscrizione
dell’epoca dei Severi lo porta I. Stoian SCIV 1959, 2, 321- 335 (rumeno con
riassunto russo e francese). Su un nuovo
ritrovamento epigrafico a Tomi v. I. Barnea Un vicar de Odessos la Tomi, SCIV,
VIII, 1957, Nr. 1- 4, 348-352 (con riassunto russo e francese). C’è ancora da
osservare che nelle antiche fonti sono menzionati anche alcuni piccoli
insediamenti fra Tomi e Dionysopoli, che hanno esclusivamente nomi greci. Secondo
R. Vu1pe essi erano ‘escales de moindre importance’. La loro esatta
identificazione e indagine sarebbe un compito proficuo della ricerca rumena e
bulgara. Intendo insediamenti come Stratonis (turris), su di esso Weiss loc.
cit. 69 e Vulpe 62 segg. 165. 345. 742, i cui resti vengono cercati
sull’odierno capo di Tuzla (a sud di Tomi). Inoltre Parthenopolis (Vulpe 63 e
95), Aphrodisias, Eumenia e Herak1ea, che non sono ancora identificate, v.
Plin. IV 44. Su Karvn limήn § 14 pag. 1041. Infine
Gerania v. Kiess1ing sopra vol. VII pag. 1239, che si sottrae a una più precisa
localizzazione. Sembra però che Vulpe 63, 4 lo paragoni giustamente all’attuale
villaggio bulgaro di Kranevo (fra Ekrene und Dischpudak) e all’insediamento
bizantino di Kranea. V. ancora B. Vulpe Gerania, Cranea, Ecrené, ‘Balcania’ VI
(1943), Bucarest, 14-24. Sui recenti ritrovamenti in ceramica in questo luogo
v. Tončewa a Keramična rabotilnitza ot s. Kranewo (bulgaro: un
laboratorio di ceramiche del villaggio di Kranewo) IADSt/V) IX (Stalin/ Warna
1953) 81-87. Le iscrizioni greche di Kranewo in Mihajlov Inscr. Gr. Bulg. rep. 42 segg. Sul sistema di pesi di Tomi v. recentemente C. Moisi1
Studii si cercetặri de numismaticặ, Vol. I, Bucarest, 1957, 247
segg. Sui risultati degli scavi di prova nella palude salata e fangosa di Tusla (‘Tuzlata’) non lontano da Balčik (Dionysopoli) v. Tončeva IADSt (W), IX (1953) 119 segg. |