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| Il Parco delle noci |
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L'area
sta diventando laboratorio scientifico dove vengono sperimentate varie tecniche
di restauro e ripristino ambientale, dove si allevano specie in pericolo
di flora e fauna e dove vengono condotte indagini conoscitive per monitorare
l'evolversi dell'ambiente. Erpetofauna tipica (raganella, rana esculenta,
rospo smeraldino, biscia d'acqua), ornitofauna (airone cenerino, germano
reale, codone, moretta tabaccata, moriglione, gallinella d'acqua, voltolino,
beccaccino). Gli ambienti naturali caratteristici della zona pianeggiante
della pianura padana, come il bosco planiziale, il bosco igrofilo,
il prato umido e lo stagno sono stati ricostruiti nonostante l'esiguità
dello spazio occupato dal parco. Le essenze arboree e arbustive messe
a dimora sono naturalmente tutte specie indigene, cioè originarie
o perfettamente ambientate nella zona e sono state collocate cercando di
simulare la struttura che le diverse associazioni hanno nel loro ambiente
naturale. Nell'oasi predomina la vegetazione umida (carici, giunchi, tife,
salici bianchi, pioppi neri), bosco (farnie, noci, rose canine, aceri). L'intervento
promosso dal comune di Melegnano, dai volontari del quartiere e dal WWF
si propone di recuperare un'area degradata attraverso interventi di riforestazione
e ripristino degli ambienti più caratteristici del paesaggio padano.
La zona alla fine degli anni 80 è stata manomessa con vari interventi
che hanno compromesso le poche presenze arboree oltre che diversi tratti
del terreno, attraverso sversamenti di rifiuti tossici e l'accumulo del
materiale di risulta proveniente da un cantiere edile. In seguito i circa
quattro ettari dell'area sono stati interessati da un intervento di bonifica
per consentire d'attivare gli interventi di ripristino e restauro. Pur in
un contesto ambientale molto urbanizzato, quartiere residenziale, cavalcavia
e strade consentono un contatto diretto con la campagna circostante, è
stato deciso di dare al parco un forte connotato di naturalità. Anche
il paesaggio agricolo non è stato trascurato ricostruendo piccoli
lembi di prato da sfalcio bordato da filari e siepi caratteristiche.
La riserva tutela un territorio che si estende per una superficie totale di 3,8 ettari, di cui 3,5 ettari di bosco planiziale e igrofilo, mentre sono poche le superfici adibite a prato 0,8 ettari, ed a zone umide 0,5 ettari. informazioni tratte da Oasi WWF della Lombardia |