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Il Parco delle noci |
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L'area
sta diventando laboratorio scientifico dove vengono sperimentate varie tecniche
di restauro e ripristino ambientale, dove si allevano specie in pericolo
di flora e fauna e dove vengono condotte indagini conoscitive per monitorare
l'evolversi dell'ambiente. Erpetofauna tipica (raganella, rana esculenta,
rospo smeraldino, biscia d'acqua), ornitofauna (airone cenerino, germano
reale, codone, moretta tabaccata, moriglione, gallinella d'acqua, voltolino,
beccaccino). Gli ambienti naturali caratteristici della zona pianeggiante
della pianura padana, come il bosco planiziale, il bosco igrofilo,
il prato umido e lo stagno sono stati ricostruiti nonostante l'esiguità
dello spazio occupato dal parco. Le essenze arboree e arbustive messe
a dimora sono naturalmente tutte specie indigene, cioè originarie
o perfettamente ambientate nella zona e sono state collocate cercando di
simulare la struttura che le diverse associazioni hanno nel loro ambiente
naturale. Nell'oasi predomina la vegetazione umida (carici, giunchi, tife,
salici bianchi, pioppi neri), bosco (farnie, noci, rose canine, aceri). ![]() La riserva tutela un territorio che si estende per una superficie totale di 3,8 ettari, di cui 3,5 ettari di bosco planiziale e igrofilo, mentre sono poche le superfici adibite a prato 0,8 ettari, ed a zone umide 0,5 ettari. informazioni tratte da Oasi WWF della Lombardia |