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Pensieri in Libertà | |||
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Razzismo? |
Quando vengono stravolti i principi fondamentali
della convivenza civile.
Quando, conclusasi la seconda guerra mondiale, i governanti italiani hanno dovuto dare una loro impronta alla nazione che usciva dal periodo bellico e dalla lotta partigiana che aveva contrapposto fratelli a fratelli, scelsero di contenere quell’amor patrio sul quale si era basato il passato regime. Ritenendo forse che il rispetto per il concetto di patria, per la bandiera e per il principio di italianità potesse essere la causa di quel nazionalismo che aveva condotto al prevalere del fascismo nella nostra Italia, brigarono per ottenere che venisse minata all’origine quell’idea di patria che era alla base del nazionalismo fascista. Se proviamo a guardarci attorno nel mondo, con un po’ di obiettività scopriremo che in Francia, in Inghilterra, negli Stati Uniti, il patriottismo è ancora vivo, eppure in questi paesi non hanno mai preso piede regimi di tipo fascista. Nel tentativo di rendere impossibile un ritorno di una cultura nazionalista, i partiti al potere, man mano che prevalevano le correnti socialcomuniste, hanno cercato di soffocare quei principi che ritenevano potessero essere la causa prima del fascismo. All’inizio hanno provveduto a togliere dalle scuole primarie ogni elemento riconducibile ad un ideale di patria, poi, rendendosi conto che patria significa terra del padre, hanno combattuto i principi fondamentali della famiglia, intesa come area di potere del padre, riducendone gli ambiti, le prerogative, la “potestas”. In un secondo tempo hanno eliminato le ricorrenze che, nello spirito, si richiamavano a quegli stessi ideali, hanno combattuto quelle istituzioni che avevano ancora una bandiera ed un amor patrio che loro consideravano un peccato mortale. Basti pensare a quell’uomo politico chiamato dai suoi compagni di partito “il migliore” che asserì che preferiva essere considerato un violinista sovietico piuttosto che un politico italiano e, oggi, basta pensare a quegli uomini politici che hanno impunemente dichiarato di aver interagito con il KGB sovietico e che invece di essere considerati traditori della patria, come avverrebbe in qualsiasi nazione ad eccezione di Cuba e della Cina Rossa, sono chiamati a far parte dell’attuale governo della nostra Italia. Ma così come è avvenuto nei paesi dell’est, Russia in testa, al declino dell’ideale di patria si sostituisce il bisogno di un ideale più vicino alla gente, come è quello del campanile, della propria terra, della propria regione, del proprio paese. Chi ci governa temendo questo fenomeno spinge ad una immigrazione selvaggia, nella convinzione che una civiltà multietnica possa essere finalmente libera dallo spettro del particolarismo nazionalista, dove la nazione non è più l’aggregato politico storico, ma un’area etnicamente più omogenea. Anche in questo caso proviamo a guardarci in giro ed a vedere se le civiltà cosiddette multietniche sono veramente tali. L’unico paese per il quale si potrebbe parlare e spesso, a sproposito, si parla di civiltà multietnica è l’America, gli USA. Vediamo se è corretto prendere gli USA ad esempio, se effettivamente sono una società multietnica, se effettivamente non è uno stato nazionalista, se il loro “esempio” può essere trasferito nella nostra realtà. Dobbiamo a questo punto capire cosa si intende per civiltà multietnica, non pensiamo certo ad un’Iugoslavia, dove le differenti etnie hanno scatenato guerre e genocidi, quindi un paese multietnico dovrebbe essere un posto dove etnie diverse convivono, interagiscono, si completano e formano un tutto diverso dalla somma dei componenti, cioè un qualcosa di superiore, un qualcosa che sostituisca alla fratellanza etnica la fratellanza consistente nell’avere la stessa residenza. Milano, dove molti meridionali si sentono perfettamente integrati con quei pochi lombardi rimasti potrebbe a questo punto essere considerata una civiltà multietnica, dove i popoli convivono e si uniscono contro il comune avversario, pensiamo al fenomeno leghista dove molti simpatizzanti sono di origine meridionale. Se analizziamo gli USA vediamo che le etnie non sono affatto compenetrate, coesistono ghetti assolutamente ed ermeticamente chiusi, la multietnicità è solo presente, a volte, nell’ambiente di lavoro, dove esistono altri tipi di ghetti di tipo censuale che spesso si integrano con ghettizzazioni di tipo razziale. Sempre negli USA è possibile riscontrare un fortissimo spirito nazionalista, coltivato dalle istituzioni, che è così radicato da soffocare all’occorrenza i difficili rapporti inter etnici. La politica di guerra alle diversità campanilistiche interne, che stavano trovando un superamento negli sforzi comuni dell’immediato dopoguerra, porterà pian piano ad un imbarbarimento dovuto all’inserimento di razze che sono diverse da noi, che portano i loro costumi, i loro odi, la loro religione e che hanno soprattutto l’obiettivo di mantenere la loro diversità nel nostro paese, costringendo noi ad adattarci a loro e non viceversa. Questo fenomeno è molto simile ad un’invasione barbarica, quando i popoli della penisola furono sopraffatti e soggiogati dai Goti o dagli Arabi. Non credo che si possa chiamare moderno e culturalmente avanzato il fatto di lasciare che avvenga una simile sopraffazione da parte di chi ha nel proprio credo la guerra santa contro gli infedeli. Chi non si rende conto di quale portata sia il pericolo è solo un povero sciocco o è in malafede ed antepone gli interessi propri a quelli della nazione, che, lo dice la parola, è l’insieme di quanti sono nati in quella terra. |
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«I credenti non si alleino con i miscredenti, preferendoli ai fedeli. Chi fa ciò contraddice la religione di Allah, a meno che temiate qualche male da parte loro» (Sura 3:28). |
«Quando incontrate gli infedeli, uccideteli con grande spargimento di sangue e stringete forte le catene dei prigionieri» (Sura 47:4). |
«Ben presto getteremo lo sgomento nei cuori dei miscredenti, perché hanno associato ad Allah esseri ai quali Egli non ha dato autorità alcuna. Il Fuoco sarà il loro rifugio. Sarà atroce l’asilo degli empi» (Sura 3:151). |
«In verità, coloro che avranno rifiutato la fede ai nostri segni li faremo ardere in un fuoco e non appena la loro pelle sarà cotta dalla fiamma la cambieremo in altra pelle, a che meglio gustino il tormento, perché Allah è potente e saggio» (Sura 4:56). |
«Instillerò il mio terrore nel cuore degli infedeli; colpiteli sul collo e recidete loro la punta delle dita... I miscredenti avranno il castigo del Fuoco! ... Non siete certo voi che li avete uccisi: è Allah che li ha uccisi» (Sura 8:12-17). |
«Di fronte ad Allah non ci sono bestie peggiori di coloro che sono miscredenti e che non crederanno mai» (Sura 8:55). |
«Preparate, contro di loro [i miscredenti], tutte le forze che potrete [raccogliere] e i cavalli addestrati per terrorizzare il nemico di Allah e il vostro e altri ancora che voi non conoscete, ma che Allah conosce . Tutto quello che spenderete per la causa di Allah vi sarà restituito e non sarete danneggiati» (Sura 8:60). |
«Profeta, incita i credenti alla lotta. Venti di voi, pazienti, ne domineranno duecento e cento di voi avranno il sopravvento su mille miscredenti» (Sura 8:65). |
«Quando poi saranno trascorsi i mesi sacri ucciderete gli idolatri dovunque li troviate, prendeteli, circondateli, catturateli ovunque in imboscate! Se poi si convertono e compiono la Preghiera e pagano la Decima, lasciateli andare» (Sura 9:5). |
«O voi che credete! Se non vi lancerete nella lotta, Allah vi castigherà con doloroso castigo e vi sostituirà con un altro popolo, mentre voi non potrete nuocerGli in nessun modo» (Sura 9:39). |
«I miscredenti non credano che la dilazione che accordiamo loro sia un bene per essi. Se gliela accordiamo, è solo perché aumentino i loro peccati. Avranno un castigo avvilente. » (Sura 3:178). |