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Una buca racconta "....
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Era il mese di ottobre, quando, davanti alla Cariplo,  dove una volta si trovava l'Albergo Madonna avviene un miracolo. Qualche anima buona mi ha dato la vita. Bastò così poco. Gli ingredienti sono stati: 
a) una strada costruita al risparmio, non che la cosa interessi poi molto, perchè qualche brava persona sarà riuscita comunque a far spendere abbastanza alla  comunità, tanto da far sì che quella povera strada non si possa essere sentita umiliata, 
b) qualche sasso per terra, abbandonato da gente allegra che avrà creduto di essere a Carnevale e, non avendo coriandoli avrà pensato bene di usare delle pietruzze e dei sassi,
c) un pò di automobili e camion che siano passati sulle pietre, producendo delle piccole fessure
d) della pioggia benemerita, che infiltrandosi nelle fessure le abbia allargate,  fino a generare, finalmente
una delle più belle buche che Melegnano avesse mai visto dal dopoguerra ad oggi. Ed ero proprio lì, davanti alla Cariplo, dove prima non c'era nulla.
Sono proprio una bella buca e la gente passando ormai mi guarda, mi addita, sto diventando famosa. Ogni macchina che non riesce ad evitarmi mi da una mano a crescere, sto diventando grande. Crescendo ripenso a quanto debba essere grata a chi ha permesso che nascessi, e vedo, con orgoglio, come la mia presenza attiri l'attenzione di chi passa. Un brutto giorno arrivano due brutti ceffi che con due palate di ghiaia e bitume cercano di cancellarmi, penso che per me sia finita, che non potrò più godere del passaggio di uomini e auto, ma non è così. Dio nella sua infinita bontà non ha consentito che morissi, la quantità ed il tipo di bitume sono così miseri che piano piano riesco a riemergere, certo la pioggia mi aiuta, mi fa rinascere, esisto ancora, più bella e più profonda di prima. Dopo qualche giorno ecco ricomparire la squadra che ripete il rito, due palate di ghiaia e bitume, una carezza con la pala, ed io sono di nuovo coperta, ma il loro tentativo di spegnermi dura poco, io torno piano piano a vivere.  Che sensazione quando un pneumatico sbatte con forza sul mio fondo e mi allarga, mi allarga ed io vivo. Gli sforzi degli autisti per evitarmi sono la mia linfa vitale, ma dopo alcuni giorni si ripete la mesta cerimonia della ricopertura, si vede che non c'è più convinzione, le palate sono più stanche, le carezze con la pala più gentili, gli addetti dopo la funerea cerimonia si allontanano, anche loro ormai lo sanno io tornerò a vivere ancora!
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