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Piazza Codeleoncini
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La piazza Codeleoncini da secoli era chiamata piazza piccola o anche piazzetta. Nel 1826 il Comune, che ne era il proprietario, decise di vendere la piazza e la mise all’asta. Venne acquistata da Giuseppe Bersani per lire 300 austriache, e servì alla ditta Bersani come zona di deposito per vari materiali da costruzione. Per tale acquisto la piazza fu chiamata per tanto tempo piazzetta Bersani. Fallita la ditta Bersani, Enrico Codeleoncini acquistò la piazza nel 1898 e conseguentemente chiese al Comune di cambiare il nome con quello nuovo di piazza privata Codeleoncini.  Il Comune accettò la proposta, ma non accettò che ci fosse l’aggettivo privata.  Tutto lo spazio venne ceduto alla ditta Pietro Tamini per uso di deposito e per magazzino di pietre e di legnami. Nel 1911 Enrico Codeleoncini offrì l’affittanza al Comune per i giorni di mercato e per luogo di sosta delle truppe.  Essendo fallita la ditta Tamini, la ditta Sostra Melegnanese di Dezza rilevò l’azienda Tamini e subaffittò ai Fratelli Polli la piazza Codeleoncini per il deposito di marmi e di blocchi di sasso, e fu così popolarmente in dialetto chiamata anche la piàssa di sass.  Nel 1914, Rachele Massironi, erede dei beni Codeleoncini, offrì al Comune la piazza per lire 4000, con la condizione del divieto di tenere mercato, del divieto di spettacoli di ciarlatani e di saltimbanchi e specialmente del divieto di fermata di carovane degli zingari, metre intanto si era aperta una contesa tra la signora Massironi e il Comune perché la signora Massironi voleva chiudere la piazza al pubblico. 
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