Della
storica “battaglia del Portone” si interessò anche l’editore francese
Ch. Lhaure et C. che come sappiamo pubblicava a Parigi il “journal
pour tous”; questa testata che prevedeva l’uscita di un foglio settimanale,
durante il periodo di guerra, proponeva al suo interno un inserto di cronaca
illustrata dal titolo: “La guerre d’Italie,
récit hebdomadaire illustré - supplément du jounal
pour tous”. Ma sappiamo che questa non
era l’unica pubblicazione, anche altri editori proponevano le suddette
cronache unitamente ai loro fogli e commentari, tra questi ricordiamo,
“Histoire populaire illustrée de l’armée
d’Italie” pubblicato nel 1859 a Parigi da
J.Paradis proposto in formato brossura 21 x 32 con tavole riproducenti
l’attività di guerra in xilografia, e, “Guerre d’Italie” in formato
25 X 36, che aveva in concessione la riproduzione delle tavole di Valentin
Jumel, riproducenti i fatti d’arme, desunti direttamente dall’album di
S.M. l’Imperatore (Napoleone III). Quest’ultima pubblicazione riporta delle
illustrazioni riguardanti le combat de Melegnano a pagina 95
con “attaque du chateau de Melegnano”
e la successiva pagina 96 “attaque de
Melegnano par le 1er zouaves et le 33° de ligne”
che si riferisce alla preparazione dell’attacco alle barricate austriache
del Ponte di Milano da parte della terza divisione del 1° corpo d’armata
francese agli ordini del maresciallo Francesco Achille Bazaine. Un resoconto,
dei fatti d’arme del 1859, più esaustivo è comunque rinvenibile
nei 26 numeri di supplemento proposti da Ch. Lahure, che riferiscono della
cronaca di guerra dal 4 giugno al 10 settembre 1859. La rivista
illustrata riportava in termini cronologici un abbondante documentazione
sia dei fatti, che dei bollettini ufficiali quali: “Histoire
de la guerre – resumé des opérations”
, “Proclamation de l’impereur”,
“correspondance”
, “anecdotes militaires”
, “bulletin de l’armée d’Italie”
oltre all’elencazione della composizione dell’armata, il profilo biografico
dei comandanti e il resoconto dei morti e feriti di ogni battaglia.
A dir poco singolare è la relazione che in data 10 giugno 1859 Baraguey
d’Hilliers invia all’Imperatore e integralmente trascritta sul numero 5
della rivista illustrata “La guerre d’Italie”
pubblicata in supplemento al citato Journal pour tous del 25 giugno 1859,
in relazione al “rapport suivant sur le combat
de Melegnano (Marignan)” che testualmente
inizia dicendo: “…. Sire, Votre Majesté
m’a donné l’ordre, hier, de me porter avec la 1er corps sur la route
de Lodi, de chasser l’ennemi de San Juliano et de Melegnano…(…)…Il fut
convenu que le 1°er corps se dirigerait tout entier sur la grande
route de Melegnano…(…)… a cinq heures et demie, la 3° division du
1° corps arriva à environ 1200 mètres de Melegnano, occupé
par l’ennemi, qui avait élevé une barrìcade à
environ 500 mètres en avant sur la route, et avait ètabili
des batteries à l’entrée meme de la ville…”.
Proseguendo in ordine alla suddetta comunicazione ufficiale del d’Hilliers
si desumono delle conferme circa le posizioni assunte e le tattiche adottate
da entrambi i contendenti: il général Bazaine ebbe
ordine, dal comandante supremo, di disporre la sua divisione per
l’attacco, un battaglione di Zouaves , gettato a terra i loro zaini,
furono fatti posizionare sui fianchi laterali dello stradale per Milano
(attuale via V.Veneto) mentre la brigata austriaca Roden iniziava a far
tuonare gli obici in difesa delle sue postazioni all’ingresso del borgo.
Il d’Hilliers riferisce che “…il nemico ci
accolse con un cannoneggiamento che poteva diventare pericoloso, perché
le sue palle di cannone colpivano d’infilata la strada sulla quale noi
dovevamo camminare in colonna. La nostra artiglieria rispose con successo
a quella degli austriaci…” In risposta al
fuoco austriaco intervennero le batterie francesi, contemporaneamente il
général Forgeot con due batterie e un corpo di tirailleurs
facenti parte della 1° divisione da Mezzano guadagnava terreno portandosi
sul lato destro. A questo punto Baraguey dice : “…
Je fis mettre les sacs à terre et lancer au pas de course sur la
batterie ennemie le 2° bataillon de zouaves, suivi par toute la 1°
brigade…”. Dalla cronaca del barone
de Bazancourt ( livre I, chapitre II, pag. 55) si coglie un approfondimento
ancor più dettagliato della situazione in quanto lo
stesso riferisce che gli austriaci erano ben posizionati all’interno del
cimitero, che allora si trovava, entrando in Melegnano, sul lato sinistro,
che, per l’occasione divenne una sorta di caposaldo difensivo atto a disturbare
lateralmente il progressivo avvicinamento della fanteria francese. Infatti
lo storico dice: “… à 200 mètres
de Melegnano, vous rencontrez le cimetière que ferme une grille
en fer et que précède un portique formant arcades…(…)… les
murs ont étè crénéles comme ceux d’une forteresse,
et des battaillons autrichiens s’y sont retranchés, pour prendre
par le flanc les troupes qui voudraient attaquer de front le villege, en
suivant la grande route…”. Poco oltre il cimitero
gli austriaci avevano posizionato una prima barricata con degli alberi
abbattuti oltre i quali un fosso largo e profondo tagliava la strada trasversalmente.
Mentre all’entrata stessa di Melegnano vi era posizionata una seconda barricata
difesa da alcuni pezzi d’artiglieria. In merito alla tattica ed i numeri
dei contendenti in campo, adottata da entrambi gli schieramenti circa le
combat de Melegnano abbiamo consultato anche altre fonti tra cui le bulletin
de la Gazete de Vienne datato Verona 13 giugno 1859 e l’Almanach
militaire pubblicato a Vienna dal dottor Hirtenfeld, ma il documento rinvenuto
più importante è la pubblicazione di F.De La Fruston, anziano
ufficiale di artiglieria francese, che pubblica a Parigi nel 1861 edito
da Ch.Tanera e stampato da L.Martinet “La
guerre d’Italie de 1859 – considérée au point de vue de la
stratégie et de la tactique” unitamente
a due planimetrie relative alla citata Guerra d’Indipendenza italiana.
Detta pubblicazione non fa parte delle opere consultate, né dall’ing.Giacomo
Frassi per la stesura della sua memoria pubblicata nel 1881, e neppure
dal dott. Gerosa Bricchetto, nei suoi numerosi saggi in materia,
quindi nel suo genere può considerarsi un inedito. Queste fonti,
di fatto, ribaltano alcune precedenti considerazioni sostenute da alcuni
storici (G.G.Brichetto) sia circa l’opportunità di uno scontro nel
borgo di Melegnano ritenuto da questi inutile, sia sul numero delle presenze
e posizioni assunte dagli schieramenti. Mentre il maresciallo
Baraguey tracciava all’Imperatore un dettagliato rendiconto dei fatti scritto
di suo pugno direttamente dal campo di battaglia, il De La Fruston, pur
enfatizzando le gesta dei francesi, riesce a cogliere il disegno strategico
nel suo insieme in modo più obbiettivo. Napoleone III praticamente
voleva risolvere il problema con gli austriaci in modo celere, non aveva
previsto un vero e proprio coinvolgimento francese nell’affaire italienne
tanto che già dalle prime battute in terra di Lombardia il suo preciso
intento era quello di stroncare da subito qualsiasi reazione austriaca.
Quando l’Imperatore seppe che gli austriaci stavano smobilitando verso
il quadrilatero e come sappiamo dal La Fruston il generale austriaco
Gyulai stabilì il suo nuovo quartier generale ad ovest di Cremona,
ordinò che venisse replicata la strategia di accerchiamento adottata
a Magenta, infatti l’autore dice: "…l’Empereur…(…)…fut
instruit que les Autrichiens étaient à San Giuliano et à
Melegnano sur le Lambro. A cette nuovelle inattendue, il comprit qu’il
était possible de prévenir leur arrière-garde et de
couper du gros de leur forces. Il ordonna donc qu maréchal Baraguey
d’Hilliers, dont le corps n’avait pas été au feu et aauquel
il adjoignit le 2° corps, de chasser le jour meme l’ennemi des deux
positions…” La posizione dello schieramento
francese era quella già accennata: Baraguey al centro sullo stradale
per Milano, Mac-Mahon doveva irrompere a Sordio passando da Vizzolo
e Niel da Landriano doveva chiudere su Cerro, ma nulla, o quasi si conosceva
delle posizioni e forze assunte da parte austriaca se non per quanto ci
relaziona il De La Fruston. E’ proprio nei giorni sei, sette e otto
giugno che il grosso delle truppe austriache passa il Lambro a Melegnano
in direzione Lodi, sulla riva di destra del fiume rimane come retro-guardia
la divisione Berger facente parte dell’8° Corpo (Benedek). La brigata
Roden, composta dal 11° reggimento fanteria di linea Prince Albert
de Saxe e dal 2° battaglione di chasseurs frontières Szluines
, questi ultimi in difesa del cimitero, la brigata Boer composta dal reggimento
fanteria di linea Weigl e dal 3° battaglione di chasseurs tyroliens
occuparono la riva sinistra del Lambro. Il De La Fruston, diversamente
dalle cronache del Bazancourt e dalla relazione ufficiale del Baraguey,
afferma che il maresciallo Baraguey d’Hilliers diede ordine di assaltare
le barricate solo dopo che la 1° divisione proveniente da Mezzano attrezzata
con una batteria di obici, ebbe a produrre l’effetto desiderato sulle barricate
del ponte di Milano. Lo stesso autore ritiene comunque l’azione del d’Hilliers
avventata, era stata sottostimata anche la reazione austriaca che sappiamo
aver resistito all’interno del borgo per circa tre ore al fuoco francese,
consentendo così al grosso delle truppe austriache di evacuare oltre
il fiume Adda. Anche le perdite, per La Fruston, furono impari gli austriaci
contarono tra morti e feriti 520 uomini, mentre il giornale “Le
moniteur universel” pubblicava a Parigi
il 24 giugno 1859 un elenco di 68 ufficiali e 874 uomini di truppa, tra
morti feriti e dispersi da parte francese. Il 1° reggimento Zouaves
da solo aveva avuto 566 perdite nel combattimento di Melegnano.
Il Barone di Bazancourt nella sua cronaca di guerra riferisce che: “…a
un certo punto tace improvvisamente il cannone austriaco, e i non meno
ardimentosi ufficiali si lanciano sulla barricata trascinando i loro soldati
alla baionetta. Lo scontro si traduce in un orrendo corpo a corpo, da entrambe
le parti con sprezzo della morte che miete crudelmente, hanno più
fortuna gli assalitori, colpiti sulla sinistra dalla difesa del cimitero,
intorno al quale vi sono stesi un incredibile numero di cadaveri…”
Dall’altra parte del borgo il colonello Paulze d’Ivoy al grido di Vive
l’Empereur lancia i suoi alla baionetta sull’ingresso del Portone di San
Rocco, Bazancourt dice: “… il colonello d’Ivoy,
brillante ed energico ufficiale, alla testa degli zuavi che dal principio
della lotta ha sempre preceduto al fuoco animandoli col gesto e con la
voce, oltre che con l’esempio ed infiammandoli con l’irresistibile contatto
del suo ardente coraggio, è mortalmente colpito alla testa da una
palla, nel preciso momento in cui il suo cavallo gli viene ucciso sotto.
Gli zuavi che lo circondano vedono con profondo dolore cadere a terra il
loro comandante, con rabbia moltiplicano i loro attacchi alle difese austriache
sino al totale sfondamento della linea …”.
Sul supplemento du journal pour tous n. 24 de “La
guerre d’Italie” di sabato 3 settembre
1859 a pag. 191 troviamo un’interessante epilogo sul combattimento
del nostro borgo sotto il titolo di “ notices
sur les officiers supérieurs tués ou blessés à
mort au combat de Marignan “. Il cronista
cita quattro ufficiali deceduti o feriti a morte nel combattimento di Melegnano,
e ne traccia di ciascuno una analitica biografia, oltre il già citato
colonnello Eugène Jacques Charles Paulze d’Ivoy nato a Ivoy-le-Pré
il 12 agosto 1816 e deceduto all’età di 43 anni l’8 giugno
1859 a Melegnano, troviamo le lieutenant-colonel Victor Alfred Rey nato
a Marsiglia il 9 aprile 1825 e deceduto in seguito alle ferite riportate
il 5 luglio 1859; le comandant Joseph Victor Descubes nato a Saint-Laurent
sur Gorreil 10 maggio 1812 e morto a Melegnano l’8 giugno 1859 ed infine
le comandant Alexandre Marie Jules Rosseau nato a Romorantin il 6 aprile
1825 e deceduto in seguito alle ferite riportate nel combattimento di Melegnano
il 30 giugno 1859. |