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Zouaves, Tirailleurs e Chasseurs d'Afrique
L’esigenza  di avvalersi di truppe indigene, da affiancare all’esercito regolare, ebbe inizio in Francia nel 1830, con la decisione di Carlo X di intraprendere una vasta campagna di conquista coloniale, questa fu posta in atto dal ministro Auguste Jules Armand de Polignac (1780-1847) prima,  e conclusa  poi, con il ministro di Luigi-Filippo,  Guizot con la conquista dell’intera Algeria.   La politica coloniale fu ripresa poi da Napoleone III che,  fra il 1854 ed il 1857, occupò le oasi sahariane e la stessa Cabilia, abitata dalle popolazioni montane dei Berberi. Con queste iniziative i francesi intendevano costituire nell’Africa nord-occidentale un vasto impero, che per la sua relativa vicinanza avrebbe dovuto essere unita alla Francia.  Gli Zuavi o Zouaves  furono i primi a militare nei ranghi dell’esercito,  il nome ha origine dal termine “Zwawa” con cui gli arabi indicavano la tribù berbera degli “Igauauen” abitanti nella Cabilia (Algeria).  Fin dagli inizi dell’occupazione francese in Algeria (1830), questa tribù fornì gli uomini per la formazione di alcune compagnie che furono appunto dette di “Zuavi” (1837), in seguito si formarono corpi più ampi con personale misto francese ed indigeno, infine gli zuavi divennero un corpo esclusivamente francese. Fu appunto con il decreto 1 ottobre 1830 che vennero costituiti due battaglioni e in seguito vari reggimenti: tre  con sede a Costantina, Orano e Blidhah, nel 1852,  ed otto nel 1912.   L’atto di nascita effettivo del corpo dei cacciatori d’Africa” - formato da tre distinte formazioni di chasseurs à pied, Zuavi e Turcos - avvenne con un’ordinanza del re Luigi Filippo nel 1831, con la quale venne confermata la ferma  di un corpo militare speciale, inquadrato nell’esercito regolare, ma destinato all’impiego fuori dai territori nazionali.   Corpi di Zuavi si distinsero particolarmente nella guerra di Crimea (1853-1856) e nella 2° Guerra d’Indipendenza Italiana (1859), con particolare riferimento alla battaglia di Palestro, che ne conferì il decoro della loro bandiera con medaglia d’oro al valore.  La truppa indigena francese era, per tradizione e per temperamento, sicuramente la più simpatica, colorata e pittoresca: brache rosse e giubbe blu per granatieri e fanti di linea, in particolare Zuavi e Turcos portavano pantaloni abbondanti con terminali in pelle nera, mentre gli Chasseurs d’Afrique, pennacchi svolazzanti sempre abbinati con divise variopinte.
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