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Lo
stradale che da San Donato giungeva sino a Melegnano, era formata da una
grande carreggiata larga circa 20 metri, che correva diritta e piana, fiancheggiata
da profondi canali di 8-10 metri di larghezza, sui quali ad ogni tratto
si intersecavano dei ponticelli di muratura che permettevano l’accesso
alla circostante campagna. I campi erano molto frastagliati da piccoli
canali e da fossi, che rendevano poco agevoli i movimenti delle truppe,
i terreni erano coltivati prevalentemente a grano, che a giugno erano già
avanzati: fitte siepi e folta alberatura impedivano alla vista di spaziare
oltre i due-trecento metri24.
Il villaggio di Melegnano diviso in due parti dal fiume Lambro, ha dinanzi a sé un terreno frastagliato e solcato da numerosi canali, le due parti del Borgo sono unite da un ponte ad arco: sia la parte occidentale, che la orientale erano abitate, con prevalenza di case nella prima. I caseggiati in complesso non si prestavano a lunga resistenza, specie perché il terreno antistante, fortemente coperto, favoriva l’avvicinamento: il cimitero, a circa 400 passi dal paese, verso Milano costituiva la migliore ridotta avanzata per la difesa. Il Cellai25 descrive così il borgo: “…Melegnano giace là dove i rami del lambro si congiungono insieme, ed è reso assai forte da coteste acque incanalate. La strada maestra giunge quivi in linea quasi diretta, ma essendo fiancheggiata da ambedue le parti da ampi e profondi canali, fa sì ch’’ella sia un passaggio ristretto, e renda quasi inattaccabile il borgo….” |
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Stato Maggiore Esercito, Ufficio Storico, “La guerra del 1859 per l’indipendenza
d’Italia” Volume Primo (Narrazione) pagg.405-406, Roma 1910
25 CELLAI MARTINO, Fasti Militari della Guerra d’Indipendenza d’Italia dal 1848 al 1862” di martino Cellai maggiore dell’esercito italiano, Vol. IV, Tipografia e Litografia degli Ingegneri, Milano |
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