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Il piano francese della battaglia dell'8 giugno 1859
Nella mente dell’Imperatore Napoleone III l’attacco e la presa di Melegnano avevano un duplice oggetto: in primo luogo vi era l’intenzione di impedire agli imperiali di conservare una posizione ritenuta troppo vicina al capoluogo lombardo; ed in secondo luogo, oltre ad indurre gli austriaci ad affrettare la ritirata, vi era il tentativo di ingannare il nemico sulla vera direzione che doveva intraprendere l’Armata francese. Ed infatti, gli imperiali crederanno che minacciando Lodi i francesi volessero portare le loro forze sopra Pavia racchiudendo così tutta la parte di Lombardia compresa sul Po superiore fra Cremona e Piacenza. Invece Napoleone III si disimpegnerà sulla sinistra puntando direttamente su Brescia con il I ed il II corpo d’armata.
Quindi il borgo melegnanese fu volutamente preso con caparbietà dai francesi che pur predisponendo un dettagliato piano della battaglia, fu in gran parte disatteso e in parte fallito per il mancato concorso di Mac Mahon, che come sappiamo si impantanò fra Mediglia e Dresano; sicchè tutto il peso del combattimento lo ebbe il I corpo d’armata comandato dal generale Baraguey d’Hilliers, che aveva esplicitamente avuto ordine di “prendere senza indugi Melegnano”. Melegnano era racchiuso nei suoi confini da tre corpi d’armata (IV corpo d’armata generale Niel a Carpiano; II corpo d’armata maresciallo Mac Mahon a Dresano; ed infine il I corpo d’armata maresciallo Baraguey d’Hilliers che si presentava di fronte al borgo), ed era stato attaccato nel suo perimetro cittadino dal Primo Corpo (divisione Bazaine sullo stradale per Milano; divisione Forey fra le cascine Maiocca e Cattanea e divisione Ladmirault oltre la Vettabia sotto la spianata del Castellazzo).
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