Nella
mente dell’Imperatore Napoleone III l’attacco e la presa di Melegnano avevano
un duplice oggetto: in primo luogo vi era l’intenzione di impedire agli
imperiali di conservare una posizione ritenuta troppo vicina al capoluogo
lombardo; ed in secondo luogo, oltre ad indurre gli austriaci ad affrettare
la ritirata, vi era il tentativo di ingannare il nemico sulla vera direzione
che doveva intraprendere l’Armata francese. Ed infatti, gli imperiali crederanno
che minacciando Lodi i francesi volessero portare le loro forze sopra Pavia
racchiudendo così tutta la parte di Lombardia compresa sul Po superiore
fra Cremona e Piacenza. Invece Napoleone III si disimpegnerà sulla
sinistra puntando direttamente su Brescia con il I ed il II corpo d’armata.
Quindi il borgo melegnanese fu volutamente preso con caparbietà
dai francesi che pur predisponendo un dettagliato piano della battaglia,
fu in gran parte disatteso e in parte fallito per il mancato concorso di
Mac Mahon, che come sappiamo si impantanò fra Mediglia e Dresano;
sicchè tutto il peso del combattimento lo ebbe il I corpo d’armata
comandato dal generale Baraguey d’Hilliers, che aveva esplicitamente avuto
ordine di “prendere senza indugi Melegnano”. Melegnano era racchiuso nei
suoi confini da tre corpi d’armata (IV corpo d’armata generale Niel a Carpiano;
II corpo d’armata maresciallo Mac Mahon a Dresano; ed infine il I corpo
d’armata maresciallo Baraguey d’Hilliers che si presentava di fronte al
borgo), ed era stato attaccato nel suo perimetro cittadino dal Primo Corpo
(divisione Bazaine sullo stradale per Milano; divisione Forey fra le cascine
Maiocca e Cattanea e divisione Ladmirault oltre la Vettabia sotto la spianata
del Castellazzo). |