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L'assalto al cimitero
Del sanguinoso combattimento del cimitero esiste una testimonianza, da parte francese, di Charles Adon13 che racconta a tal proposito che: “…una barricata si ergeva aldilà di un piccolo ponte all’entrata del villaggio. Con la loro agilità proverbiale gli zuavi balzano sulla barricata, scaricano le loro armi e lanciandosi alla baionetta. Il nemico è interdetto da questo attacco, e si ritira sull’istante verso le prime case. Ma, dal cimitero che è alla sinistra della strada, partono dei fuochi di fila che obbligano qualche linea di zuavi ad arrestarsi per assediare il luogo santo. La porta del cimitero è barricata, le mura sono forate e montati su quelle scale i soldati austriaci mirano ai nostri capi, puntando agevolmente i loro fucili. Il 10° cacciatori ed il 33° di linea forniscono all’attacco i loro migliori ed i loro più intrepidi tiratori, ed in meno di mezza ora, il nemico è obbligato a cedere. Su ogni tomba si ammucchiano dei soldati austriaci, e tutti quelli che sfuggono ai nostri colpi sono fatti prigionieri….(…)..”
La retroguardia delle truppe austriache copriva la riva destra del Lambro, mentre l’avanguardia francese procedette spedita verso il borgo di Melegnano, a tal proposito Valvassori14 dice: “… lo scontro è terribile e sanguinoso; i combattenti si prendono corpo a corpo, i fucili si urtano fra loro e si spezzano, e le baionette si piegano nel furore della pugna. Aveva il nemico occupato tanto gli approcci del villaggio quanto le case, e disposto sui fianchi della strada i cacciatori, i quali ricevevano gli zuavi con un fuoco vivacissimo. In una sola corsa que’ prodi respinsero i cacciatori, fecero retrocedere i cannoni, li costrinsero ad abbandonare la cascina Majocca, e penetrarono nel cimitero all’ingresso del villaggio…” Il Cimitero di Melegnano (posto in luogo dell’attuale Ossario) ubicato fuori dal ponte di Milano, era un Campo Santo recintato da un alto muro di mattoni e coperto al di fuori da nere lapidi sepolcrali. L’ingresso avveniva da una sola porta, chiusa da un cancello in ferro battuto; all’interno di detto recinto erano asserragliati una compagnia del 11° reggiment d’infanterie de Ligne Prince Albert de Saxe unitamente ai tiratori scelti dei Kajser Jager che intrattenevano un nutrito scambio di fuoco con il 33° reggiment d’infanterie de Ligne francese. Malgrado tutte queste precauzioni i soldati di Roden non resistettero a lungo e furono snidati in poco più di una mezz’ora.
I cronisti dell’epoca registrarono comunque che gli imperiali si sostennero con molto valore al cimitero e al margine del borgo (Ponte di Milano), tentarono due volte un contrattacco, ma, decimati dalle perdite, dovettero cedere al numero e ritirarsi nell’interno del villaggio.
13  CHARLES ADON “Cronaca della battaglia”
14 VALVASSORI PERONI A. “Melegnano traverso i secoli”, L.Marchi Tipografo, Milano 1900
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