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L’assalto al Portone di San Rocco e la caduta del colonnello Paulze d’Ivoy
Gli assalti, al Ponte di Milano, e al Portone di S. Rocco, avvennero contemporaneamente, e ciò si desume dalla combinazione di due circostanze: la prima riguarda le truppe austriache che respinte dallo stradale di Milano fuggirono per la strada di Lodi passando sul lato sinistro del Lambro, mentre gli altri soldati che cedettero alla furia degli Zuavi al Portone non ebbero più libero scampo per il ponte che attraversava il fiume nel centro del borgo, ma dovettero diversamente fuggire attraverso le campagne di Cerro mantenendosi sulla destra del Lambro. La presa del Portone fu sicuramente un’impresa ardua per i francesi, che proprio in questo luogo sopportarono le maggiori perdite di vite umane. I fatti avvennero, come abbiamo detto, con simultaneità: infatti il 1° reggimento Zuavi francesi staccatosi dal corpo frontale di Baraguey si portò davanti al Portone di San Rocco, fu proprio in questo luogo che si consumò il leggendario eroismo degli Zuavi e del suo comandante colonnello Paulze d’Ivoy che, come sappiamo, cadde colpito alla testa mortalmente. La caduta del loro comandante segnò il momento, in cui gli Zuavi, esasperati dall’ira si precipitarono sulla barricata e la superarono non dando possibilità di scampo a quanti capitavano nelle loro mani. Accanto al colonnello d’Ivoy cadde anche il capo-tromba e in seguito alle gravi ferite riportate cadde anche il Maggiore Giulie Rosseau. Vennero colpiti a morte anche il luogotenente colonnello del 21 di fanteria Arturo Pissonnet de Bellefond ed il maggiore del 33° di Linea Giuseppe Descubes1.
L’uccisione a morte del Colonnello Paulze d’Ivoy è sempre stata rappresentata nelle riproduzioni pittoriche come se l’eroe fosse ucciso nello stesso momento che veniva colpito il suo cavallo: diversamente testimonianze e documenti sul fatto raccontano che in primo luogo venne colpito il cavallo su cui si ergeva il comandante, e solo successivamente nel mentre si cercava di liberare del proprio cavallo cadutogli sopra che un secondo colpo di moschetto colpì alla testa il Colonnello, che come sappiamo si era già ferito alla testa nella campagna di Crimea.
1 AUSANO LABADINI “Milano ed alcuni momenti del Risorgimento Italiano” Frammenti di cronaca – prospetto delle perdite ecc. pagg. 371-372-373-374 Tipografia Rancati, Milano 1909
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