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La società 8 giugno e la costruzione dell’Ossario
Il 3 aprile1860 si tenne, nel broletto di Melegnano, il primo consiglio comunale1 di giurisdizione piemontese Dopo l’unificazione italiana venne fondato a Melegnano il “Circolo otto giugno” per le commemorazioni patriottiche. L’anno successivo alla battaglia, il 1860, fu oggetto di discussione durante una riunione del direttivo del circolo l’esame e la delibera del progetto di edificazione di un’Ossario dei caduti, presentato dall’ing.Giacomo Frassi. Gli elaborati di progetto del Frassi prevedevano la costruzione, nell’area dell’ex cimitero, una struttura a base esagonale leggermente sopraelevata rispetto al campo morto e prevedeva all’interno della stessa degli archi a sesto acuto sul cui filo interno poggiava un muro contenente una finestra per ogni arco sempre con la volta a sesto acuto. L’ingresso portava sopra alla volta una apertura a cappello, mentre i pilastri fra un’apertura e l’altra erano rivestite da due tipi di marmo di diverso colore posizionati in modo alternato. Alla morte del Frassi il progetto non era stato ancora realizzato e fu inspiegabilmente accantonato in modo definitivo. 
 Dopo le prime esperienze il sodalizio cambiò nome ed a completamento ed a prosecuzione del primo, fu denominato “Società otto giugno tra reduci e militari in congedo” primo presidente fu Antonio Fichtner2 Dopo la presidenza Fichtner il circolo fu semplicemente denominato “Società 8 giugno 1859”: agli scopi commemorativi essa aggiunse anche quello di promuovere nuovamente l’erezione di un’Ossario per i caduti della battaglia tra francesi ed austriaci avvenuta a Melegnano mercoledì 8 giugno 1859. Nel 1896, fu nuovamente riformato e costituito un comitato atto a riproporre un’Ossario, parte importante del direttivo la detenne Pietro Tamini, ma ancora una volta il comitato dovette sciogliersi senza aver concluso poco o niente. Finalmente l’Ossario divenne realtà con la nuova “Società 8 giugno” sotto la presidenza dell’avv. Angelo Valvassori Peroni, inaugurato il 19 giugno 1904, questi pubblicò per l’occasione anche una rara recensione sui fatti del 18593. Del comitato effettivo presieduto dal Valvassori facevano parte: Ernesto Clerici, Cav.Francesco Dezza, Cav. Giovanni Fiocchi, don Pietro Gaggia, Angelo Grazzani, dott. Ernesto Lanza, Pietro Magni, il prevosto don Enrico Pescò, il maestro Alfonso Pirani, Giuseppe Rossi, Donato Rusconi, ing.Luciano Rossetti ed infine l’ing. Arnaldo Vigorelli
1Il primo consiglio comunale di Melegnano del 3 aprile 1860 fu indetto in esecuzione al Regio Decreto 19 marzo n.4981 e sotto l’osservanza degli articoli 74,75,76,77 della Legge sull’Organamento comunale del 23 ottobre 1859, alla prima riunione furono presenti oltre al sindaco eletto dal re Vittorio Emanule II, Moro Melchiorre: Reina ing. Andrea, Codeleoncini Domenico, Codeleoncini Angelo, Busnè Stefano, Martinenghi Gaetano, Rossi Gaetano, Dezza Baldassarre, Molteni rag. Luigi, Gariboldi Giuseppe, Negri Antonio, Caminada Guerino, Forti Giacomo, Gioia Francesco, Gallina ing. Giuseppe e Massironi Bassano.
2 Antonio Fichtner, primo presidente dell’associazione “Società 8 giugno tra reduci e militari in congedo” morì a Melegnano il 30 maggio 1901
3 Il Cavalier Avvocato Angelo Valvassoni Peroni, già deputato del Parlamento del Regno e Presidente del Comitato Generale per la commemorazione del 50° anniversario della battaglia di Melegnano, tenne, il giorno 8 aprile 1900, una conferenza nel castello Mediceo di Melegnano, al fine di raccogliere adesioni per la fabbrica dell’Ossario dei caduti del 1859, per tale occorrenza diede alle stampe, con i tipi della L.Marchi, i suoi appunti storici sul borgo di Melegnano. Gli argomenti che compaiono nella brochure, trattati con ampie interpretazioni personali, ricompongono sommariamente le fasi più significative della storia melegnanese fra cui appunto lo scontro di Melegnano del 1859. 
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