![]() |
![]() |
melegnano.net | ![]() |
![]() |
![]() Il corteo, che si andò a formare verso le 15 pomeridiane, mosse ordinatamente dal viale del cimitero nuovo verso l’Ossario fra due ali di folla, mentre l’artiglieria iniziava la scarica di salva come era d’uso. Il corteo era preceduto da un drappello di soldati, seguito dal corpo bandistico locale, dalle scolaresche, dalle associazioni militari fra cui la storica società 8 giugno indi la società operaia di Melegnano. Dopo le Associazioni sfilavano le bande militari che precedevano i sei affusti di cannone drappeggiati a lutto sui quali erano state deposte le trentatré casse contenenti i resti dei Caduti, seguivano, subito dopo, lo stuolo delle Autorità con in testa il duca di Genova. Da sottolineare che le bande militari erano costituite da ben 12 corpi musicali, a seguire circa settanta bandiere e quaranta corone, al cui passaggio gli astanti gettavano al loro passare fiori di ogni genere. All’immenso corteo faceva da sottofondo il tuono delle salve di cannone provenienti dai campi vicini. Quando il corteo giunse quasi di fronte alla chiesa di S. Giovanni Battista, nel mentre le campane suonavano a distesa, uscirono dal sagrato 10 preti preceduti da una croce che entrano nel corteo procedendo verso il vecchio cimitero. Giunti all’Ossario, nel mentre le autorità prendevano posto sotto i due palchi eretti per l’occasione, dalla folla uscì un gruppetto di irredenti di Trieste che per protestare occuparono le gradinate del monumento. ![]() La giornata dell’inaugurazione ebbe, oltre la dimostrazione inscenata dagli irredenti all’Ossario, altri due incidenti che segnarono la giornata: il primo è da leggere in chiave antiaustriaca per il fatto che, mentre il corteo sfilava, la bandierina austriaca che in triade con quella francese ed italiana era apposta all’asta fuori da un edificio pubblico, fu tolta e strappata; l’altro incidente fu generato dallo stesso generale Lanes che prese la parola dopo l’avv.Valvassori all’inaugurazione dell’Ossario, questi fu interrotto dal vivace rumoreggiare della folla quando inopportunamente, fuori dal tema della giornata, parlò di Garibaldi, della casa Savoia ma soprattutto andava dipanando una sua tesi su Roma intangibile, occupata con opportunismo dalle truppe italiane il 20 settembre 1870, in un momento di debolezza francese (fine del secondo impero)6 |
4
PETTINARI GIUSEPPE “L’inaugurazione del monumento ai caduti dell’8 giugno
1859” “Il melegnanese quindicinale di informazione” Anno VIII, n.12 del
15 giugno 1975
5 VICARIO VINCENZO,”Gli scultori italiani dal neoclassicismo al liberty” Vol. I (A-K), Editore Pomerio, Lodi 1995, lo scultore Donato Barcaglia (1849-1930) esegue la rappresentazione del Valore e della Pietà come tema della scultura che predomina l’Ossario dei caduti dell’8 giugno 1859. 6 PETTINARI GIUSEPPE “L’inaugurazione del monumento ai caduti dell’8 giugno 1859” ibid |
tel. 02 9837517 Melegnano Via Castellini, 27 |