In Parrocchia. Andate in pace. Nel nome di
Cristo!
Sembra proprio che i momenti di tranquillità siano destinati a durare poco:
eccoci di nuovo davanti alla tragedia , all'orrore che rende il nostro futuro
incerto. Non c'è bisogni di ricordare quello che è successo il mese scorso: è
ancora negli occhi, nella mente e nel cuore di tutti.
Già l'antico profeta l'aveva gridato: "Quando si dirà: Tranquillità e pace,
quello sarà il momento nel quale la sciagura cadrà sopra di voi!" (Geremia).
Se l'ideologia, il capitalismo, il qualunquismo, la ragione, il liberalismo
libertario o la religione si mettono a fare proclami rassicuranti, umanamente
accessibili: ci stanno ingannando. Se semplicemente troviamo motivazioni per
cui quella sciagura "doveva" capitare ad altri, ci stiamo scavando la fossa
con le nostre mani perché periremo tutti "allo stesso modo" (vangelo). La
storia umana è una matassa che sempre si aggroviglia perché l'uomo è cattivo,
e anche se è capace di "dare cose buone ai propri figli", non ci si deve
dimenticare che "uno solo è buono" (vangelo). Ma Dio è entrato in questa
tragedia e, "avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine" (
vangelo), l'ha redenta col dono del suo amore crocifisso, sacrificando se
stesso per noi. E avendo detto ai suoi "fate questo in memoria di me" (vangelo
) ha tracciato con chiarezza la strada: il male si vince con il bene, l'odio
con l'amore, la vendetta con il perdono. Non c'è altra legge che la legge di
Cristo. Anche la legittima difesa e la legge della giusta soppressione del
tiranno o stanno sotto quella del "porgi l'altra guancia" (vangelo) o vengono
dal Diavolo (il divisore). "Amatevi come io vi ho amato", è la bella notizia.
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GUARDATE A LUI E SARETE RAGGIANTI (Piano
Pastorale 2001)
"Tutti ti cercano".
Questa ricerca assidua del Signore non ci sottrae né alla fatica né all'
impegno, ma ci immerge sempre più in questo mondo, animati dallo Spirito di
Dio.
Si fa un gran parlare, oggi, di spiritualità. Anche fuori dagli ambienti
cristiani questa parola è ormai di moda. Non si può guardare che con simpatia
a questo fenomeno. Contro tutte le fosche previsioni di qualche anno fa, non
solo è rimasto vivo nel cuore dell'uomo un anelito "spirituale", ma in questi
ultimi tempi esso pare addirittura intensificarsi. Non ci bastano gli
agi e
le comodità. I beni materiali, anche se abbondanti, non ci riempiono la vita.
Siamo fatti per altro, anzi per l'Altro, e non siamo in pace finché i nostri
occhi non si posano su di Lui. In quella esclamazione rivolta da Pietro al
rabbi che aveva appena cominciato a conoscere - "Tutti ti cercano!"- c'è
molto che ci ricorda il nostro tempo. Tanta gente si è messa in ricerca e
desidera arrivare ad un approdo.
Probabilmente questa ricerca diffusa di Dio e del divino, oltre che essere
accolta, deve anche essere purificata. Non stupiamoci: è un po' la stessa
pedagogia adottata da Gesù. Lui non ha mai censurato le domande dei suoi
interlocutori, ma le ha educate. Tanti sono andati da Lui non perché
angustiati da questioni raffinate, ma perché stretti da bisogni materiali: la
fame, la sete, la malattia, la semplice curiosità. Gesù non ha respinto
queste domande - spesso le domande più elementari dell'uomo -, ma le ha
accettate, e le ha fatte lievitare fino alla richiesta della fede e del Regno.
Non spaventiamoci, dunque, se nella richiesta contemporanea di spiritualità c
'è qualcosa di inquinato o di spurio. Accogliamola invece, e poi cominciamo
ad annunciare e ad educare. Mostriamo quali sono le caratteristiche della
contemplazione cristiana. La contemplazione cristiana non è narcisistica, non
cerca il benessere privato, e non porta obbligatoriamente alla consolazione e
alla quiete. Non è nemmeno la preghiera anonima di chi si pone davanti al
vuoto, o ad un Dio senza aspetto. Tutta la ricchezza della nostra fede sta in
una Rivelazione, e noi preghiamo davanti ad un Volto con dei lineamenti ben
precisi. Se Dio non si fosse manifestato, fino a condividere la nostra stessa
esistenza, noi ora ci sentiremmo soli e perduti. E quando preghiamo non
possiamo prescindere dalla Parola e dai sacramenti che Lui ci ha lasciato.
Allora comprendiamo perché la spiritualità cristiana non possa essere confusa
con una sorta di intimismo che rifugge dal fare i conti con il mondo. La
spiritualità cristiana non è sinonimo di immaterialità. Se c'è un'opposizione
nella fede cristiana, essa non è nei confronti del corpo o della materia, ma
del peccato. La preghiera, al contrario, ci spinge verso il mondo, e ci
chiede di assumere una vocazione. Dalla contemplazione nasce la responsabilit
à, cioè quell'attitudine che ci fa stare in mezzo agli uomini cercando di
portare ad essi la risposta di Dio. Lo Spirito di Gesù non ci vuole inerti,
ma profeti.
E' importante pregare. Ed è necessario che la spiritualità sia sempre feconda
... Perché senza la preghiera e la grazia di Dio la carità si raffredderebbe in
un attivismo incontrollato, la missione si trasformerebbe in una campagna di
conquista, l'annuncio del vangelo in un'opera di propaganda.
"Lampada per i miei passi è la tua Parola".
Nel cammino di contemplazione cristiana ha un'importanza fondamentale il
tempo speso nell'ascolto della Parola di Dio. E qui dobbiamo benedire Dio. Da
qualche tempo, infatti, la nostra Chiesa ha preso a frequentare le Scritture.
I segni di questo sono numerosi. Sono nate "scuole della parola" che cercano
di schiudere lo scrigno delle Scritture a tutti, soprattutto ai più semplici.
La catechesi parrocchiale, poi, ha sempre più assunto, in questi anni, uno
spiccato timbro biblico: si educano i ragazzi e i giovani ad incontrare la
Parola di Dio. La missione diocesana, infine, ci ha lasciato in dono un
importante frutto: i centri di ascolto. Come sapete, questa esperienza ha
conosciuto in questi ultimissimi anni una felice primavera, facendo scoprire
la bellezza della lettura spirituale della Bibbia anche a persone
tradizionalmente lontane dagli ambienti ecclesiali.
Dobbiamo guardare con molta simpatia a tutte queste esperienze che consegnano
nelle mani dei cristiani il libro delle Scritture. E dobbiamo impegnarci perch
é queste iniziative si radichino sempre più nel territorio della nostra
diocesi, e magari si accrescano.
L'ascolto della Parola di Dio attraverso le Scritture deve diventare una
delle attività più normali e più quotidiane delle nostre parrocchie. La
comunità cristiana è il luogo dove si aiutano i battezzati a divenire vangelo
vivo. Ogni avvenimento della vita trova eco nelle Scritture, e queste, a loro
volta, si rifrangono nelle nostre esistenze, per modellarle secondo la volont
à di Dio. Poco alla volta, molti cristiani divengono versati nelle Scritture,
e fanno della Bibbia la filigrana che accompagna l'intero sviluppo dell'
esistenza. Non c'è situazione che non possa essere rischiarata dalla Parola.
Lo Spirito pensava a voi, a ciascuno di noi, in ogni momento e in ogni svolta
della storia della salvezza. Attraverso i vangeli, Dio ci giudica e ci
conforta, e soprattutto non ci lascia mai soli.
Si deve essere amici della Parola: soprattutto ci si deve innamorare di
qualche pagina particolare, perché ognuno di noi ha la sua storia di incontro
con il vangelo. Ecco allora che quel salmo che ci ha illuminati, mentre
attraversavamo un momento di sofferenza, finisce col diventare la trama di
ogni nostra preghiera. Per qualcuno i racconti della passione sono le
sorgenti a cui attingere acqua per il cammino. Alcuni si portano ancora
addosso, ben visibili, i segni di un incontro con il vangelo, di una
meditazione giovanile, che ha impresso, magari all'improvviso, una svolta
decisiva a tutta la vita.
O Signore, negli anni che abbiamo davanti, parla spesso alla tua Chiesa, e fa
' che non diventiamo sordi alle tue Scritture, perché "lampada per i nostri
passi è la tua parola, luce sul nostro cammino".
"Se qualcuno ascolta la mia voce, verrò a lui, e cenerò con lui".
Per vivere in comunione con Cristo, dobbiamo nutrire passione per i sacramenti
... E' lì che noi possiamo fare autenticamente esperienza del Signore. Accolti
in un clima di fede e preghiera, i sacramenti ci mettono in intimità con il
Signore, guariscono le nostre ferite, e ci rendono capaci di amore. Diventano
il perno attorno a cui ruota la nostra esistenza.
Paolo spesso ci ricorda che tutta la nostra vita deve trasfigurarsi in un "
culto spirituale" (Rom. 12,1). I sacramenti non sono cerimonie che ci
allontanano dalle attività e dalle preoccupazioni di tutti i giorni, ma sono
le sorgenti che irrigano i nostri deserti. In qualche misura ci vogliono
immergere ancora più profondamente nella vita di tutti i giorni, e nella
compagnia degli uomini, imprimendo ad ogni nostra giornata un orientamento
nuovo. Quando si ha Lui, quando si possiede il suo Spirito, allora tutto
diventa diverso. Non siamo più inviati nel mondo da soli, ma siamo
accompagnati da Qualcuno, e diventiamo capaci di gesti nuovi, che sanno
portare perdono là dove c'è solo odio e rancore.
Per questo motivo vedo come particolarmente felice l'occasione del prossimo
congresso eucaristico. Quanto vorrei che non si trattasse di una iniziativa
estemporanea, da consumarsi nell'arco di pochi giorni! E come vorrei che non
si trattasse di una manifestazione solo esteriore, da valutare solo per l'
ampiezza della partecipazione! Il congresso eucaristico è un piccolo segno
con cui la Chiesa dice amore al suo Dio. Con esso noi ci dichiariamo poveri
davanti a Dio, e confessiamo di aver bisogno di Lui. Senza il pane
eucaristico noi potremmo fare ben poco. E' il tuo pane, Signore, che ci dà la
forza per intraprendere il santo viaggio dell'evangelizzazione. Se fosse per
noi, per le nostre menti ribelli, le nostre comunità sarebbero perennemente
divise, ognuno andrebbe dietro agli impulsi del suo orgoglio; ma Dio ci ha
dato la grazia di partecipare al suo banchetto, e allora anche noi, pur
essendo molti, ci consumiamo nell'unità, e diveniamo un popolo solo.
Celebriamo con rinnovata devozione la nostra liturgia domenicale: che sia
sempre più il momento festoso, dove i fratelli celebrano insieme la vita, e
rendono grazie a Dio che ha fatto cose grandi per noi. Concediamo il giusto
rilievo e dedichiamo la massima cura anche alla celebrazione feriale dell'
eucaristia. E poi educhiamoci a spendere un tempo sempre maggiore davanti al
Santissimo, mediante una preghiera insistente, silenziosa, perché la grazia
della liturgia si distenda sempre di più in tutta la nostra vita.
"Il sale della terra": la missione.
Come non può restare nascosta una città sul monte, così non può restare
nascosto un autentico discepolo del Regno. E ogni comunità cristiana può
essere sale che dà sapore.
Si può spiegare a parole cosa sia il vangelo. Si possono addirittura elencare
i valori che appartengono al cristianesimo. Ma il vangelo possiede una forza
calamitante soprattutto quando una comunità accompagna con segni e gesti
concreti l'annuncio della Parola. Tutti noi, nello scrigno dei nostri ricordi
, abbiamo qualche incontro, qualche esperienza, qualche persona che ci ha
aiutato nel cammino di fede. E' soprattutto la carità, quel particolare modo
di vivere la propria esistenza, a disseminare il germe della Parola in questo
mondo.
Una famiglia che legge abitualmente il vangelo, che non giudica nessuno, che
cerca la volontà di Dio, che si cementa nel perdono reciproco, diviene poco
alla volta un germe contagioso. Si può molto predicare. Ma niente dà più
lustro alla parola del vangelo di una famiglia unita e concorde. Lì si può
toccare con mano la presenza di Dio in mezzo a noi. "Dove sono due o tre
riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro" (Mt. 18,20).
Un giovane che coltiva la preghiera, l'ascolto della Parola, la conoscenza di
Gesù Cristo, poco alla volta si trasforma in una benedizione per chi lo
incontra. Una giovane vita spesa per i poveri, per i piccoli, per il Regno,
per la solidarietà e la giustizia, fa pensare a Dio.
La grande scommessa di ogni vita cristiana sta nell'alimentare il "senso di
Cristo". Chi contempla il suo volto poco alla volta diventa luminoso: diventa
una persona capace di portare luce, e di risplendere anche in mezzo alle
tenebre. Cosa fa in più degli altri? Molto spesso niente. Lavora come gli
altri, studia come gli altri, gioisce e soffre come tutti gli altri. Solo
custodisce un affetto in ogni istante della propria vita. La comunione con
Cristo colora di nuovo il volto di ogni uomo; e soprattutto spalanca il
cammino dell'uomo alla speranza.
Ecco perché le famiglie cristiane e i giovani che coltivano l'amicizia con
Cristo divengono un segno contagioso, che fa pensare e apre il cuore verso Dio
... Il vero miracolo della nostra Chiesa è la santità: che crescano numerosi in
mezzo a noi ragazzi, giovani, padri e madri, anziani capaci di divenire l'
illustrazione vivente della pazienza di Dio: lui non è ancora stanco di noi
uomini, e usa misericordia.
"Voi siete tutti fratelli": le relazioni ecclesiali.
In una vibrante pagina del vangelo di Matteo Gesù ha disegnato le linee guida
della comunità ecclesiale (Mt. 18). Egli si è rivolto ai suoi fedeli
chiamandoli "piccoli" e "fratelli". Ha detto che tra i suoi discepoli non ci
può essere spazio per la supponenza. Siamo solo poveri cristiani, che
attendono tutto dalla misericordia di Dio. Non c'è nessuno in mezzo a noi che
possa gloriarsi di una propria giustizia, o presentarsi a Dio a mani piene.
Ai discepoli che discutono su chi fosse il più grande, Gesù risponde
presentando il metro di paragone dei bambini. La Chiesa non è una comunità di
gente caparbia che possa pretendere di tener separati da sé i fratelli. La
Chiesa è il popolo dei piccoli di Dio, che sono stati da Lui accolti e
benvoluti. Ecco perché ogni persona, peccatori compresi, è il termine di un'
attenzione amorosa da parte di Dio e della sua comunità. Gesù vuole che nel
nostro cuore abiti un'ansia pastorale nei confronti degli uomini. I deboli, i
poveri, le pecore perdute, i fratelli peccatori, devono essere amati più
degli altri. Se i piccoli non sono venerati allora è un brutto segno: vuol
dire che non c'è più ossequio nemmeno per il nome di Gesù, perché Lui è
venuto a cercare soprattutto i più perduti.
Ogni tanto è bene che le nostre comunità, le nostre famiglie, i nostri gruppi
ecclesiali, si arrestino per verificare se le nostre relazioni sono ancora
costruite in obbedienza allo Spirito del Signore. Il nuovo testamento pullula
di pagine in cui Gesù e gli apostoli ci educano ad avere legami ecclesiali.
Chi abita tra le mura della Chiesa assume una psicologia e un atteggiamento
che difficilmente si riscontrano altrove. Lo Spirito vuole che non presumiamo
nulla da noi stessi, che ci sentiamo compagni di viaggio nel profondo del
cuore: siamo tutti fratelli che si affaticano sulla barca di Pietro (Mt. 23, 8
-11). Soprattutto lo Spirito ci invita ad avere premura per ogni uomo; vuole
che nessuno sia lontano dal nostro cuore. E poi chiede di saper riconoscere i
doni che Lui stesso semina a piene mani in mezzo a noi. Ci chiede quello
sguardo sereno che sa scovare un briciolo di bene presente in ogni persona,
anche in quelle più disprezzate e ignorate dagli uomini. Tutti hanno almeno
un piccolo dono da portare alla mensa del pane e della parola.
E poi lo Spirito semina in mezzo a noi il perdono reciproco. C'è sempre
qualcosa in noi che si ribella ai fratelli. C'è sempre qualcosa in noi che
urta e scandalizza il prossimo. Gesù ha scorto questa conflittualità anche
tra i dodici, tra gli apostoli che Lui aveva scelto. Ma ha educato alla
piccolezza e al perdono. Se i litigi paralizzano la vita delle nostre
famiglie e delle nostre comunità, se si spegne la voglia di stare insieme,
sottomessi alla potente mano di Dio (1Pt 5,6), se le nostre energie psichiche
finiscono col disperdersi in mille diatribe senza via d'uscita, allora lo
Spirito non abita più in mezzo a noi.
Già il Giubileo, da poco concluso, è stato un buon medicamento perché nelle
nostre comunità si condonassero i debiti, e si riscoprissero rapporti fraterni
... Se questo non è avvenuto, o se questo non è avvenuto nella misura voluta
dal vangelo, allora supplichiamo con forza Dio, perché si estenda il suo anno
di grazia a tutti i nostri giorni. Non possiamo presentarci a Dio separati
gli uni dagli altri. Cristo Gesù, con il sacramento della riconciliazione, e
con la preghiera fatta in comune, ci ha lasciato aperta la porta santa dei
nostri fratelli: la porta più necessaria, quella che non potrà mai essere
sigillata. Attraversiamola senz'indugio, per non restare separati anche da Dio.
"Verso la piena maturità di Cristo": la formazione.
Gli antichi Padri spesso ripetevano una semplice verità: nessuno di noi nasce
cristiano, tutti diventiamo cristiani. La fede non è qualcosa che si eredita
automaticamente, come l'appartenenza ad un popolo o ad un ceppo familiare. Il
cristianesimo si basa sulla conversione personale, e richiede la professione
di fede. Per questa ragione quando un bambino o un adulto escono dal fonte
battesimale è come se lì cominciasse una storia totalmente inedita: la storia
di una nuova chiamata. Ciascuno deve nascere di nuovo, dall'alto, ad una vita
che non è più solamente umana. Dice l'evangelista: "a quanti lo hanno accolto
, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome
, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da
Dio sono stati generati" (Gv. 1, 12-13).
L'essere cristiani sarà poi l'impresa di un'intera vita. Sempre gli antichi
Padri dicevano che il battesimo non è che l'inizio della lotta spirituale. Da
lì in avanti bisogna mettere impegno per far sì che la lampada della fede non
si spenga. Capiterà anche di dover affrontare luoghi esposti al vento e al
freddo. Si dovrà difendere la luce della fede senza altro scudo che il
proprio corpo. Il cristiano non cresce senza una lotta assidua.
E' per questo motivo che la parola "formazione" sta divenendo sempre più
importante nella nostra Chiesa. Nessuno può dispensarsi dal curare la propria
crescita spirituale. Soprattutto in questi tempi in cui la società non educa
più direttamente una persona al "sentire" cristiano, abbiamo bisogno di
render conto a noi stessi e agli altri della speranza che ci abita. Non solo:
il fatto che il Signore ci abbia stretti in unità nella Chiesa, fa sì che
ciascuno di noi debba preoccuparsi anche dei fratelli. Dobbiamo essere
custodi gli uni degli altri, specialmente a riguardo della loro fede.
Dobbiamo desiderare che ogni cristiano possa possedere per intero la
ricchezza della fede cristiana. E dobbiamo pregare perché sorgano sempre
uomini e donne capaci di condurre per mano i loro fratelli fino al cuore del
mistero cristiano. La nostra Chiesa è in fondo già ricca di persone del genere
... Penso a quanti sono rimasti impegnati negli oratori, rinnovandone la
proposta formativa. Penso soprattutto alla grande schiera di catechisti laici
che si è fatta carico dell'iniziazione cristiana dei fanciulli e dei ragazzi.
In questi anni, visitando le parrocchie, ho potuto conoscerne parecchi. Molti
mi hanno anche confidato le gioie e le fatiche del loro servizio.
In questi anni, poi, stanno sorgendo figure nuove. Ci sono laici impegnati
nell'educazione di adolescenti e di giovani. Ci sono coppie che han preso
sulle proprie spalle l'onere di introdurre i fidanzati alla bellezza del
matrimonio cristiano. Alcuni nostri conterranei si son fatti responsabili di
quei giovani stranieri che han bussato alla porta della nostra Chiesa per
ricevere il battesimo.
In quest'opera di accompagnamento Dio dona, insieme a giustificate apprensioni
, anche grandi gioie. La formazione cristiana e l'educazione alla fede è
qualcosa di più ampio rispetto alla semplice trasmissione di nozioni. Un po'
tutti lo sappiamo, per averlo sperimentato direttamente. Annunciando il
vangelo, e accompagnando una persona alla maturità della fede, anche noi
veniamo convertiti. Qualcuno dice che "la fede si rafforza donandola". Di
certo, in questo cammino comune con tanti uomini, Dio dona nuovi fratelli, a
cui voler bene. E dà gioia vedere un numero sempre più grande di fratelli che
vive insieme.
C'è infine la formazione "di qualità". Anche questa non deve essere disattesa
... Il Signore ha donato ad alcuni nostri fratelli maturità spirituale e
desiderio di servire. Alcuni di questi sono forse chiamati da Dio a servirlo
in qualche vocazione di speciale consacrazione. Molti altri sentono
semplicemente di dover vivere con radicalità la comune vocazione laicale.
Facciamo sì che questi doni che Dio fa alla nostra Chiesa non vengano sciupati
... Che non manchino cammini di fede e uomini spirituali capaci di accompagnare
questi amici del Signore, e di renderli capaci di un ministero sempre più
ampio.
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Block Notes mese di Ottobre
1 LUNEDI' Con la memoria liturgica di s. Teresa di Gesù Bambino,
patrona
delle missioni, inizia il mese missionario
2 MARTEDI' Colturano. Ore 20:45 catechesi adultiBalbiano. Ore 15:40
Ora del S
... Rosario - in chiesa
3 MERCOLEDI'/ 5 VENERDI' Balbiano. Ore 20:30 Triduo di preparazione
alla
festa della Madonna del Rosario con il S. Rosario e la riflessione - in chiesa
5 VENERDI' Colturano. Ore 18:00 catechesi post-cresima e adolescenti
6 SABATO Balbiano. Ore 15:00 s. Confessioni con la presenza di un altro
sacerdote
7 DOMENICA Colturano. Ore 11:15 catechesi ragazzi Balbiano. Festa della
Madonna del S. Rosario. Non c'è catechesi ragazzi. Ore 10:00
s. Messa solenne . Ore 17:30 Adorazione eucaristica e Vespro . Ore 20:30
processione
con la statua della Madonna del Rosario
9 MARTEDI' Colturano. Ore 20:30 catechesi adultiBalbiano. Ore 16:00
catechesi
adulti e anziani
11 GIOVEDI' Balbiano. Ore 20:30 santa Messa
12 VENERDI' Colturano. Ore 18:00 catechesi post-cresima e adolescenti<
BR>
14 DOMENICA Colturano. Ore 11:15 catechesi ragazziBalbiano. Ore 11:00
catechesi ragazzi. Ore 15:30 celebrazione battesimi. Ore 17:30 Adorazione
eucaristica e Vespro
15 LUNEDI' Dresano. Ore 21:00 catechesi interparrocchiale per gli
impegnati
nei diversi servizi parrocchiali (catechisti, animatori, lettori, caritas,
coristi)
16 MARTEDI' Colturano. Ore 20:30 catechesi adultiBalbiano. Ore 16:00
catechesi adulti e anziani
17 MERCOLEDI' Dresano. Ore 18:00 incontro interparrocchiale di
formazione per
i ragazzi di 2^ e 3^ media
18 GIOVEDI' Balbiano. Ore 20:30 santa Messa; segue Adorazione
eucaristica
20 SABATO Lodi. Ore 20:30 veglia missionaria
21 DOMENICA GIORNATA MISSIONARIA MONDIALEColturano. Ore 11:15 catechesi
ragazziBalbiano. Ore 10:00 santa Messa con celebrazione
Battesimo Ore 11:00 catechesi ragazzi Ore 17:00
Adorazione e benedizione eucaristica
23 MARTEDI' Colturano. Ore 20:30 catechesi adultiBalbiano. Ore 16:00
catechesi adulti e anziani
24 MERCOLEDI' Dresano. Ore 18:00 incontro interparrocchiale di
formazione per
i ragazzi di 2^ e 3^ media
25 GIOVEDI' Balbiano. Ore 20:30 santa Messa
25 GIOVEDI'/27 SABATO Colturano. Ore 20:15 Triduo di preparazione alla
festa
di Sant'Antonino con la santa Messa e l'omelia
27 SABATO Balbiano. Ore 15:00 confessioni
28 DOMENICA Colturano. Festa di Sant'Antonino, Martire
.. . Ore
10:30 santa Messa solenne . Ore 16:30 Processione fino a P.
zza Guido RossaBalbiano. Ore 11:00 catechesi ragazzi Ore 15:00
incontro formativo per i genitori e ricreativo per i ragazzi
Ore 17:30 Adorazione eucaristica e Vespro
29 LUNEDI' Dresano. Ore 21:00 catechesi interparrocchiale per gli
impegnati
nei diversi servizi parrocchiali (catechisti, animatori, lettori, caritas,
coristi)
30 MARTEDI' Colturano. Ore 20:30 catechesi adultiBalbiano. Ore 16:00
catechesi adulti e anziani
31 MERCOLEDI' Dresano. Ore 18:00 incontro interparrocchiale di
formazione per
i ragazzi di 2^ e 3^ media
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La Sagra di Balbiano: programma
Martedì 2 ore 15:45 Ora del Santo Rosario - in chiesa
Mercoledì 3 Giorno della Parrocchia "I discepoli stavano sempre
insieme e
con loro c'era Maria, la madre di Gesù". Ore 15:00 pomeriggio di fraternità
per gli anziani (tombola, musica, merenda). Ore 20:30 Rosario con riflessioni
proposte
da don Mario Zacchi
Giovedì 4 Giorno dei giovani "Gesù dodicenne disse a sua madre e a suo
padre: Perché cercarmi tanto?". Ore 20:30 Rosario con riflessioni proposte da
don Angelo Manfredi
Venerdì 5Giorno delle famiglie "Presso la croce di Gesù stava la madre".
Ore 20:30 Rosario con riflessioni proposte da don Angelo Dragoni
Sabato 6 Giorno penitenziale, dalle ore 15 alle 18 possibilità della
Confessione
sacramentale, con la presenza anche di un altro sacerdote - in chiesa Messa
prefestiva ore 20:30
...Ore 21:00 aprirà nell'oratorio la tradizionale Pesca di beneficenza
Domenica 7 SAGRA Parrocchiale. Ore 10:00, s. Messa parrocchiale
solenne presieduta
da don Sandro Bozzarelli, seguirà la Pesca di beneficenza. Dalle ore 15 alle
ore 19 numerose proposte:
Pesca di beneficenza; concerto bandistico del Corpo Musicale "Giuseppe Verdi
" di Cerro al
Lambro; il Maestro Mario Tapia e alcuni allievi della scuola d'arte "Accademia
di Peschiera Borromeo" esporranno nelle sale dell'oratorio;
banco vendita di prodotti artigianali dell'Ecuador (pro missioni);
possibilità di una buona merenda (torte, panini, bibite) in cortile. ore 20:
30 don Mario Zacchi
presiede la solenne processione col simulacro della Madonna del Rosario per
via Roma,
Madre Teresa di Calcutta,XXV Aprile (tre soste). Al termine sarà aperta la
Pesca.
Lunedì 8 ore 20:30 s. Messa in suffragio di tutti i defunti della
parrocchia
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PRETENDERE E DELEGARE di Carlo Vitali
Era il dicembre del 1987 quando, con una veste grafica non propriamente degna
di una rivista patinata, usciva il primo numero della Quarta Campana.
Nella presentazione dell'iniziativa, nata dalla forte determinazione di Don
Mario, si leggeva chiaramente che "la Quarta Campana dovrebbe, secondo le
nostre intenzioni, esprimere gli impegni, i problemi e le proposte della
comunità cristiana di Balbiano e Colturano. Con molta semplicità, in
atteggiamento di dialogo con tutti, accogliendo anche la collaborazione di
altre persone, desiderose di dialogo e di un confronto veramente costruttivo".
A quei tempi c'erano: naturalmente Don Mario, poi Maurizio, Osvaldo, Mario e
Concetta, Gianni, Gina, Andrea, Don Stefano (allora "senza Don"), Elena,
Sabrina e Loredana. Poi si sono aggiunti: Daniela, Flavio, Federica, Elisa,
Alessandra, Davide, Marcella, Stefania e il sottoscritto. Facendo passare le
pagine dei primi numeri ho anche colto la partecipazione sporadica di
Antonella, Laura e Virgilio, Francesco e Luisa, Alberto, Fausta, Adriana,
Gianpaolo e di tanti altri che più o meno occasionalmente hanno dato il loro
contributo fino ai giorni nostri.
Sono sicuro di aver dimenticato qualcuno, ma non se ne abbia a male.
Sicuramente non volevo fare la lista dei buoni o dei cattivi o dare
riconoscimenti a tutti i collaboratori che, avendo partecipato sempre con
tanto entusiasmo, sicuramente non hanno bisogno di essere nominati.
Ora, 14 anni dopo, siamo al N. 132 e all'attivo abbiamo un numero molto più
esiguo di collaboratori che allo stato attuale si contano abbondantemente
sulle dita di una mano.
Indubbiamente il merito della continuità e della puntualità con cui il nostro
giornalino entra nelle case della nostra comunità spetta al nostro caro Don
Maurizio il quale, pur avendo dichiarato di non essere un "professionista
della penna" nel momento in cui è giunto a Balbiano (Sett. 1996 - N.d.R.) ,
con grande disponibilità e determinazione è diventato un abile redattore, un
professionale impaginatore ed un efficiente stampatore.
Nasce una riflessione spontanea circa la riduzione di collaboratori, nonché
il ridotto ricambio, che ci sono stati. Forse gli ideali che avevano mosso i
temerari dell'87 non sono più validi, forse non c'è più bisogno di
confrontarsi, di organizzare, di aprirsi, di collaborare e di crescere insieme
? Non penso proprio. Mai come ora la gente ha la fortissima necessità, ma
forse non il desiderio, di uscire dalle proprie di case, di parlare, di
discutere, di compromettersi, ma soprattutto di staccarsi dalle spalle quel
gretto e uniformato individualismo che, malgrado noi, attanaglia i più.
Non si capisce come mai desideri, risorse e volontà della nostra comunità si
siano spenti o sopiti. Sicuramente alcuni di loro non sono più qui, altri
hanno impegni che probabilmente non glielo permettono, a molti ,tuttavia,
piace stare a guardare decidendo di "delegare a terzi" e "pretendere".
Già, due bruttissimi modi di fare questi ultimi che stanno dilagando in
maniera spropositata con il passare degli anni, ai quali però non si può
porre rimedio con un vaccino come nelle comuni malattie.
Si sta ognuno nel proprio orticello coltivando i propri interessi e cercando
di affrontare i propri problemi della vita di tutti i giorni. Tuttavia, nel
momento in cui ci si incontra per una qualsiasi occasione emergono tutte le "
pretese" e le decantate "deleghe a terzi" di ciò che forse toccherebbe un po'
a ciascuno di noi. Questo accade nella nostra piccola parrocchia in cui si "
pretenderebbe" che si organizzassero corsi, incontri, giochi e attività
scaricando ad altri l'onere; accade nel nostro piccolo Comune dove tutti sono
in grado di arrogarsi quali titolari dei più svariati diritti.
Si è perso, secondo me, l'interesse e l'entusiasmo per quelle attività di
servizio collettivo che rendono una comunità, e nel nostro caso quella
parrocchiale, maggiormente vivibile ed a misura d'uomo.
Nessuno si offenda. Anzi, l'intervento è principalmente un ringraziamento
per tutti quelli che fino ad oggi hanno collaborato attivamente per la
riuscita di questo bellissimo strumento. Nello stesso tempo rivolgiamo un
invito a tutti a collaborare, nei modi e nei termini in cui sono capaci, alle
diverse necessità della nostra realtà parrocchiale che non comincia o finisce
con la Quarta Campana la quale rimane unicamente uno strumento di informazione.
Ho un po' esagerato? Forse si.
Quello che è certo è che state leggendo un articolo all'interno di un
giornalino che ha 14 anni di storia, un passato glorioso e un futuro tutto da
sviluppare all'interno di una realtà parrocchiale che necessita di ESSERE
RIVITALIZZATA. Di questo e della necessità di farlo insieme, ne sono invece
veramente sicuro.
Grazie del tempo dedicatoci e a presto.
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La festa patronale di Colturano
GIOVEDI' 25 TRIDUO: ore 20:15 s. Messa con predicazione
VENERDI' 26 TRIDUO: ore 20:15 s. Messa con predicazione
SABATO 27 TRIDUO: ore 19:00 s. Messa con predicazione
DOMENICA 28 FESTA DI SANT'ANTONINO MARTIRE Ore 10:30 s. Messa, ore 16:
30
s. Messa con predicazione e Processione fino a P.zza Guido Rossa.
Durante la festa è allestita la PESCA DI BENEFICENZA.
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NELL'ORA DELL'ANGOSCIA TI CERCO, O SIGNORE di
don Maurizio
Abbiamo visto il male di uomini contro uomini. Ancora una volta. Il nostro
cuore si è abbattuto, è sprofondato nell'angoscia. "Dal profondo a te grido,
o Signore": come l'orante biblico, così molti uomini e donne, e tra questi
anche i cristiani, l'angoscia ha spinto alla preghiera.
Il cristiano non ha vergogna, quando sperimenta l'ora dell'angoscia, di
cercare il suo Signore, di riversare davanti a lui il suo lamento e invocare
il suo aiuto e sostegno. Egli sa che Dio è il Creatore e il Redentore dell'
umanità intera e di ogni singolo uomo e donna. Egli sa che la storia è stata
pensata da Dio come il luogo della salvezza, destinata al compimento del Regno
... Pregare per il cristiano è cercare di vedere il mondo e la vita, di leggere
i fatti e gli avvenimenti insieme con il suo Dio, con i suoi occhi, per
comprenderne il senso.
Che tipo di preghiera è, dunque, quella cristiana?
Prima di tutto ha lo stesso stile di Dio, il quale si è abbassato nell'
incarnazione e umiliato fino alla morte di croce del Figlio. La preghiera in
Cristo è perciò sempre per l'uomo e mai contro l'uomo, anche il più malvagio:
"Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno".
In secondo luogo è una preghiera che non pretende di puntare il dito contro
Dio, accusandolo del male che l'uomo, magari in suo nome, commette. "Adamo,
dove sei?": è l'uomo che ha perso la sua dignità e lo splendore della sua
somiglianza divina, ogni qual volta si ripiega nel male e fa anche del Dio
vivo e vero un idolo, un dio perverso noi siamo responsabili, e non Dio, del
male che c'è nel mondo! Pregare è affrontare il male che sgorga dal cuore dell
'uomo perché sia chiamato a conversione.
Sì, la preghiera ci deve far diventare consapevoli del fatto che il cuore dell
'uomo è un abisso profondo, da cui sgorga il bene ma anche, e più sovente, il
male. E questo non vale per una sola categoria di uomini ma riguarda ogni uomo
, solidale in una certa misura con tutti gli uomini suoi fratelli nel peccato
, ma chiamato, alla luce della misericordia di Dio attinta nella preghiera, a
diventare segno di quella comunione che solo l'amore misericordioso di Dio pu
ò portare.
Pregare è perciò conoscere noi stessi e gli altri davanti a Dio: speranze,
paure, angosce, disperazioni umiliazioni pregare è soprattutto ascoltare il
Signore per avere accesso a quella sapienza che non appartiene a questo mondo
e che solo Dio può rivelarci.
Se la nostra preghiera avrà questa fisionomia di conversione, sarà allora
veramente capace di farsi invocazione e intercessione per il cambiamento dei
cuori e della vita di chi vive chiuso nella violenza e nella guerra.
Pregare, o significa convertirsi, accogliere Dio e imparare a poco a poco a
pensare e agire come lui, secondo la sua volontà, o non è un pregare da
cristiani. Non si va a pregare perché fa bene, perché aiuta a vivere. E la
preghiera non è informare Dio, non è convincerlo a fare il bene, non è un
modo per dire "ci siamo anche noi!", è un'attività tesa a farci diventare
uomini e donne che hanno i sentimenti di Cristo.
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MOSTRA DI PICASSO A PALAZZO REALE di Federica
Parapini
Quest'anno è stata allestita a Palazzo Reale a Milano una delle più
importanti mostre artistiche, ossia quella del noto artista: Picasso.
E' stata un'occasione per poter conoscere ed apprezzare opere dense di
significato, tipiche del cubismo. Questo movimento pittorico nasce in Francia
, alla fine dell'800, da un gruppo di artisti prevalentemente francesi e
catalani, del quale fece parte anche Picasso. Egli introduce il cubismo "
analitico", caratterizzato dalla frantumazione dei volumi dei corpi, dall'
integrazione dei diversi piani prospettici del dipinto e dall'uso neutro del
colore. Il cubismo analitico si propone di sostituire alla rappresentazione
illusionistica dello spazio un nuovo linguaggio figurativo.
Introduciamo brevemente la vita dell'artista.
Pablo Ruiz Picasso nasce a Malaga il 25 ottobre 1881; figlio di don José Ruiz
Blasco, pittore ed insegnante di disegno, e di Maria Picasso Lopez.
Dal padre, Picasso impara a disegnare e apprende che la pittura sia un
mestiere da coltivare con rispetto, in poco tempo infatti riesce ad
affermarsi tra i grandi pittori di quel periodo.
Il 1901 segna gli esordi del "periodo blu". Questa fase stilistica
rappresenta una tappa importante nell'evoluzione pittorica dell'artista, in
quanto anticipa il successivo superamento dei codici pittorici tradizionali:
illusionismo e profondità prospettica. A questa fase segue quella vera e
propria del cubismo. Tra le opere più importanti, ricordiamo "Les
demoiselles d'Avignon", realizzato nel 1907.
La caratteristica dei quadri realizzati è l'eccessiva frantumazione del
contorno dei corpi, che rende però estremamente difficile il riconoscimento
del motivo.
Successivamente viene introdotto il cubismo "sintetico"; l'oggetto viene
rappresentato attraverso collages composti da diversi materiali, carte da
parati o di giornali, corde, stoffe, cartoni e latte.
Il cubismo ricerca una spazialità capace al tempo stesso di essere
espressione del contenuto (l'oggetto) e del contenitore (lo spazio). L'
abolizione del "principio di somiglianza" al reale, la concentrazione sulle
potenzialità costruttive dei mezzi pittorici e la definizione bidimensionale
dell'immagine sono tra le principali conquiste della pittura cubista.
Picasso realizza quadri, ma anche sculture in bronzo, per i quali il soggetto
predominante é la donna; egli si sposa più di una volta e ha diverse storie
amorose.
Nel 1917 conosce una ballerina, Olga Koklova, dalla quale avrà un figlio, Paul
... Il figlio e la madre vengono rappresentati in numerosi ritratti.
Successivamente nel 1927 conosce Marie Therése Walter, per la quale Picasso
prova un amore profondo. L'artista le dedica il primo ritratto intitolato Le
Fauteuil rouge.
Francoise Gilot è la nuova donna ispiratrice di Picasso sul tema della
maternità. Il 15 maggio Francoise dà alla luce Claude. Nel febbraio del 1949
Picasso realizza la Colomba, commissionatagli da Paul Eluard per il Congresso
della Pace di Parigi. Il 19 aprile nasce Paloma. Dopo qualche anno Francoise
lo abbandona, portando con sé i figli. Egli si innamorerà di altre donne, tra
le quali ricordiamo Solvette David, che ritrarrà in una quarantina di disegni
e dipinti e in diverse sculture in lamiera. Muore l'8 aprile del 1973.
Picasso ha avuto la capacità di convertire il sentimento in costruzioni
pittoriche convincenti e intense.
L'arte di Picasso è un'esperienza di cultura e la testimonianza di uno
spirito veramente moderno.
Una frase celebre di Picasso:"Mi ci sono voluti quindici anni per imparare a
dipingere come i grandi maestri e sessantacinque per rappresentare il mondo
con gli occhi di un bambino".
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IL NUOVO ANNO SCOLASTICO: intervista ai "primini
" di don Maurizio
Da poche settimane è ripresa l'attività scolastica, dai più piccoli ai più
grandi. Anch'io "sono ritornato a scuola" dall'altra parte della barricata!
Visto che sono docente di Religione Cattolica presso la Scuola Media Statale
di Dresano, mi sono trasformato in giornalista è ho rivolto tre domande ai
ragazzi che frequentano per la prima volta le medie; sono i "primini". Ecco
le loro risposte.
- Come ti sembra il nuovo ambiente scolastico?
L'ambiente mi sembra bello ma severo, però sono davvero contenta perché mi
trovo già bene (Mariangela). Mi sembra accogliente (Valentina). L'ambiente mi
sembra interessante (Valentina). L'ambiente mi sembra allegro, però per stare
bene con tutti i miei compagni e le mie professoresse bisogna avere molta
voglia di studiare (Beatrice). Mi sembra molto più grande della scuola
elementare, ha un grande giardino e siamo molti di più nelle classi, c'è una
grandissima palestra e mi è sembrato molto accogliente (Valeria). È molto più
pulito di quello vecchio, però è un po' più piccolo e la struttura è più
rinnovata (Federico). Mi è sembrato bello e interessante, i compagni sono
simpatici, anche se alcuni li conoscevo già (Beatrice).
- Ci sono delle novità nella tua classe?
Ho scoperto che certi miei compagni di basket fanno la prima come me (Daniele)
... Ho scoperto dei nuovi compagni e tante insegnanti (Andrea). La nostra
classe è più numerosa di quella delle elementari; ci sono gli appendini in
classe invece che fuori (Riccardo). Ci sono tanti bambini nuovi (Andrea).
Entrando in classe ho scoperto che alcuni compagni sono simpatici (Stefania).
Ho scoperto nuovi insegnanti, tranne uno: don Maurizio, certi nuovi compagni,
nuove bidelle, nuove materie (Debora).
- Quali sono i tuoi sogni, ora che sei alle medie?
Andare bene (Domenico). Conoscere altre persone (Massimiliano). Prendere dei
bei voti ed essere promosso (Stefano). Non andare più a scuola (Paolo). Spero
di divertirmi molto (Giada). Sogno per quest'anno un periodo di felicità,
sogno di diventare più bravo nelle materie . Studiare bene (Nicolò). Io
sogno che sia molto facile da superare (Davide).
A questi "primini" noi vogliamo fare tantissimi auguri di buon lavoro: l'
occasione della scuola sia palestra della vita. Non solo tante materie da
studiare ma ambiente ricco di esperienze educative per far crescere la vita.
Ai docenti, ai ragazzi, ai genitori auguro un buon anno, accompagnato dalla
benedizione del Signore, fonte della Sapienza.
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Messaggio di Giovanni Paolo II per la Giornata
Missionaria Mondiale
Cari Fratelli e Sorelle!
È tempo, sì, di guardare avanti, mantenendo gli occhi fissi sul volto di Ges
ù. Lo Spirito ci chiama a "proiettarci verso il futuro che ci attende", a
testimoniare e confessare Cristo, rendendo grazie "per le meraviglie che Dio
ha compiuto per noi: Canterò per sempre la misericordia del Signore (Sal 89,2)
... La contemplazione del volto del Signore suscita nei discepoli la "
contemplazione" anche dei volti degli uomini e delle donne di oggi: il
Signore infatti si identifica "con i suoi fratelli più piccoli". Il
contemplare Gesù, "primo e più grande evangelizzatore", ci trasforma in
evangelizzatori. "La proposta di Cristo va fatta a tutti con fiducia. Ci si
rivolgerà agli adulti, alle famiglie, ai giovani, ai bambini, senza mai
nascondere le esigenze più radicali del messaggio evangelico, ma venendo
incontro alle esigenze di ciascuno quanto a sensibilità e linguaggio". In
modo speciale, la chiamata missionaria acquista singolare urgenza, se
guardiamo a quella porzione dell'umanità che ancora non conosce o non
riconosce Cristo. Sì, cari Fratelli e Sorelle, la missioni ad gentes è oggi pi
ù valida che mai. Come non ricordare, in questa circostanza, tutti i
missionari e le missionarie, sacerdoti, religiose, religiosi e laici, che
hanno fatto della missione ad gentes e ad vitam la ragione del proprio
esistere? Essi con la loro stessa esistenza proclamano "senza fine le grazie
del Signore". Non poche volte questo "senza fine" è arrivato fino all'
effusione del sangue: quanti sono i "testimoni della fede" nello scorso secolo
! Il loro esempio è di stimolo e di sostegno per tutti i fedeli. La Chiesa
non si può sottrarre all'attività missionaria verso i popoli. È un invito per
tutti, è un appello urgente a cui va data pronta e generosa risposta. Occorre
andare! Cari Fratelli e Sorelle! La missione esige preghiera e impegno
concreto. Tante sono le necessità che la capillare diffusione del Vangelo
comporta. Riparti da Cristo, tu che hai trovato misericordia. Riparti da
Cristo, Chiesa del nuovo millennio. Canta e cammina! Maria, Madre della Chiesa
, Stella dell'evangelizzazione, ci affianchi in questo cammino, come restò
accanto ai discepoli nel giorno della Pentecoste. Con tali sentimenti, tutti
vi benedico.
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CATECHESI
Colturano:
Elementari e medie: Domenica ore 11:15.
Adulti: Martedì ore 20:45
Dopo-cresima e adolescenti: Venerdì ore 18
Balbiano:
Elementari e 1^ media: Domenica ore 11
2^ e 3^ media: Domenica ore 11(in parrocchia) e Mercoledì ore 18 (con Dresano)
..
Impegnati/giovani/adulti: Lunedì quindicinale ore 21:00 a Dresano utilizzando
le riflessioni di p.
Cantalamessa sulla Eucaristia.
Adulti: Martedì ore 16:00 sull'Eucaristia
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S. CONFESSIONE
Colturano: Sabato dalle ore 18 alle 19
Balbiano:Sabato dalle 15 alle 17
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S. MESSA
Colturano: Domenica ore 10:30, Martedì ore 20:15, Mercoledì ore 16:30,
Sabato ore 19:00
Balbiano:Domenica ore 10:00 e 18, Lunedì-Martedì-Mercoledì ore 17:00,
Giovedì ore 20:30, Venerdì ore 8:00, Sabato ore 20:30.
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