IN PARROCCHIA di don Maurizio
"Pace in Terra Santa"
"Pace su Israele" (Salmo 125,5)
"In te si diranno benedette tutte le nazioni della terra" (Genesi 18,18)
"Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la da il mondo io la do a voi" (vangelo di Giovanni 14,27)
Ci uniamo alle sofferenze, alle prove e alle incertezze che stanno vivendo le antiche e piccole comunità cristiane di Terra Santa, insieme con i popoli di Palestina e Israele.
Lo facciamo prima di tutto con la preghiera al Signore, principe della pace, che ben conosce il patire e per il quale l'uomo può cambia re e tornare alla speranza.
Lo facciamo unendoci ai nostri Vescovi e alla Santa Sede nel loro benemerito sforzo di aiutare i popoli di Terra Santa a ritrovare la via della riconciliazione, della giustizia e della pace.
Lo facciamo promuovendo, insieme agli uomini di buona volontà, opere di sollecitazione verso coloro che abbiamo eletti al Parlamento italiano ed europeo perché si adoperino con ogni giusto mezzo a loro disposizione per incoraggiare la pace tra israeliani e palestinesi.
In particolare invochiamo l'aiuto del Signore e l'impegno degli uomini di buona volontà perché:
* cessino gli atti di terrorismo palestinese e la dura invasione dell'esercito israeliano;
* riprenda il dialogo tra le parti in conflitto, sostenuto e incoraggiato dalle altre Nazioni;
* sia accolto il magistero sociale della Chiesa quale positivo strumento per il progresso di ogni popolo e di tutti i popoli.
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Lettera del Vescovo Giacomo in vista del Congresso Eucaristico Diocesano
FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME
Dalla liturgia eucaristica alla preghiera familiare
La celebrazione eucaristica della domenica è momento catalizzatore della famiglia grande che è la parrocchia, ma è anche mensa attorno alla quale si ritrovano le famiglie, per assumere l'alimento necessario per la vita delle singole "chiese domestiche", per i singoli nuclei familiari. Alla liturgia comunitaria convergono le famiglie per trasfondere nella preghiera e nella vita familiare l'opera del Signore che rende progressivamente suo corpo la singola famiglia, la rende sempre più Chiesa. Spesso per svariati motivi la famiglia non può partecipare insieme alla Messa della comunità parrocchiale; ma il momento di preghiera familiare crea lo spazio per appropriarsi insieme del dono della celebrazione eucaristica e per contribuire, come nucleo familiare, alla edificazione della comunità cristiana. Il sussidio che sta per essere distribuito in occasione della benedizione delle famiglie dice il desiderio che nella nostra diocesi si possa favorire una crescita della spiritualità familiare anche
attraverso una prassi più articolata di preghiera familiare, connotata anche da una specifica ritualità. Questa dovrà comunque essere sempre relativa alla celebrazione eucaristica della comunità parrocchiale. Da queste rinnovate forme di spiritualità familiare potranno derivare anche nuovi stili di vita all'interno delle famiglie, e nei rapporti tra le famiglie, in ordine ad un progetto pastorale che veda sempre maggiormente interpellata la soggettività della famiglia nella evangelizzazione e nella azione pastorale. Un momento particolarmente significativo per crescere nel riferimento della famiglia all'Eucaristia è la prima comunione dei figli. I genitori hanno l'occasione di riscoprire il senso dell'Eucaristia, ma hanno anche il dovere di testimoniarne il rilievo per la propria vita e per quella dei loro figli. Nel Convegno regionale su "la Messa con la partecipazione dei ragazzi'. che si terrà in aprite a Lodi, gli animatori di liturgia e i catechisti dei ragazzi della diocesi sono invitati per riflettere su questo aspetto problematico della Messa domenicale. Purtroppo si nota che nei genitori l'interesse per l'iniziazione dei figli all'Eucaristia è scarso, anche a partire dalla semplice constatazione che i ragazzi facilmente trascurano di partecipare alla Messa domenicale, pur intervenendo alla catechesi: i genitori possono offrire un grande aiuto ai figli per la corretta considerazione della domenica; perché è appunto dall'Eucaristia che prende consistenza la domenica, non dalla sola catechesi. Perciò occorre investire nella formazione spirituale della famiglia, che non decollerà fino a quando la celebrazione eucaristica domenicale non sarà colta in tutta la sua essenziale importanza per la vita della comunità e della famiglia.
L'Eucaristia, forza dei giovani.
L'Eucaristia è anche per i giovani? Se essa costituisce la massima presenza di Cristo, lì possono accedere, anzi vi sono sicuramente invitati, anche i giovani: "Venite e vedrete". Un Congresso Eucaristico viene a riproporre questo invito, come obiettivo e intenzione primaria dell'attenzione della Chiesa ai giovani: il rinnovamento della pastorale giovanile non prescinde dalla Parola di Dio e dall'Eucaristia, ma fa convergere ad esse. Non matura nessuna decisione consistente di vita cristiana senza di esse. Interroghiamo le significative vocazioni laicali nella storia della nostra Chiesa per renderci conto dell'energia attinta dall'Eucaristia; cerchiamo la fonte delle numerose vocazioni missionarie e alla vita consacrata nella nostra diocesi: ci verrà testimoniato il ruolo determinante dell'Eucaristia; guardiamo la vicenda personale delle vocazioni sacerdotali e scopriremo l'importanza dell'Eucaristia; proviamo a vedere dove abbiano pescato la forza per la stabilità del matrimonio le famiglie autenticamente cristiane e ci sarà detto che proviene dalla sorgente eucaristica. Un giovane che crede non può decidere della sua vita al di fuori della relazione con il Signore: e questa esperienza di incontro con Gesù egli la vive nell'assiduità con la Parola di Dio e con il corpo eucaristico del Signore; la celebrazione eucaristica è l'apice di questa esperienza. Ci sono giovani che si aprono a questa esperienza e si mettono significativamente in compagnia del Signore. Incoraggio a loro disponibilità e tutto ciò che sostiene l'esperienza di essere discepoli del Signore, di stare con lui.
Di fronte al fatto che nelle nostre assemblee eucaristiche i giovani non si vedono numerosi, penso che sia anzitutto la comunità cristiana a sentirsi interpellata sulla sua memoria "debole" di Cristo e sul discernimento operato nelle sue proposte pastorali. Queste saranno motivate nella misura in cui l'orientamento all'Eucaristia sia evidente: gli investimenti formativi, le strategie di accompagnamento, i tentativi di incontrare i giovani sul loro terreno, di parlare gli stessi loro linguaggi, la realizzazione di strutture adeguate alle forme attuali di aggregazione dei giovani, tutto deve condurre all'Eucaristia.
In questo anno di riscoperta del primato della vita spirituale, invito gli educatori a non avere timore a segnalare ai giovani l'esperienza degli esercizi spirituali, momento particolarmente fecondo per la scoperta del Signore nella sua Parola e nella Eucaristia, momento di deserto in cui Dio parla al cuore e la persona rimane segnata indelebilmente da una promettente intimità con il Signore: lì maturano le decisioni e le scelte determinanti per l'avvenire. Chiedo inoltre che nei nostri Oratori, là dove esiste una cappella, non manchino periodiche occasioni di preghiera, che aiutino i giovani a scoprire e vivere la Parola di Dio e la centralità dell'Eucaristia. "Voi giovani siete forti", aveva scritto san Giovanni. Ma la forza dei giovani non è nella loro prestanza fisica o nella generosa disponibilità a fare, ma nel fatto che la Parola di Dio dimora in loro e hanno vinto il Maligno grazie al Pane che li sostiene nella lotta.
Cari giovani attendo anche voi al Congresso Eucaristico. So che vi sarà proposto di animare nelle parrocchie la veglia notturna del Corpus Domini. Ma non mancate alla celebrazione conclusiva a Lodi perché l'intero corpo ecclesiale goda della giovinezza della vostra fede.
L'Eucaristia memoria di colui che è la Vita
La preparazione al Congresso Eucaristico non potrà dimenticare i diversi aspetti della vita con cui l'Eucaristia è strutturalmente correlata.
- Essa è fonte di carità: Gesù che ha detto "questo è il mio corpo, il mio sangue" si è anche identificato con l'ultimo e il povero; la nostra diocesi coltiva la propria fisionomia eucaristica sensibilizzando costantemente alla solidarietà verso tutti. Per questo nella Giornata della Carità della diocesi si inaugurerà la ristrutturata Casa "Madonna della Fontana" per minori a rischio, che sarà gestita dalla Comunità Casa del Giovane di Pavia. E come segno di carità frutto del Congresso Eucaristico verrà finanziata la costruzione di una cappella in Albania con le offerte raccolte durante le SS. Quarantore nelle parrocchie e durante la celebrazione conclusiva dei Congresso a Lodi.
- Essa è il pane della vita e si trova in continuità con tutti í fenomeni della vita. Sotto la figura del cibo, essa è in relazione con i bisogni dell'uomo sotto l'aspetto della fame e sete, sia fisica che più profonda, spirituale: l'uomo mangia e beve un cibo che è la propria salvezza. Il Convegno dello Studio Teologico analizzerà questi aspetti dell'Eucaristia.
- Essa è sorgente di giustizia e di pace: la promozione della pace fra gli uomini, che Cristo proprio attraverso l'Eucaristia assicura, verrà messa a tema in un incontro apposito.
- Essa è il frutto della terra e del lavoro dell'uomo: sta dunque in stretta connessione con i beni del creato, trasformandoli nel bene sommo che è il corpo eucaristico, corpo glorioso di Cristo. Nel programma di preparazione al Congresso è previsto un incontro che affronterà questo aspetto.
- Essa è in feconda relazione con la cultura nelle sue diverse espressioni; le varie iniziative concordate tra i diversi centri culturali presenti in Diocesi testimonieranno tale fecondità.
Sono solo alcuni aspetti delle implicanze dell'Eucaristia con la vita dell'uomo e della società, al di là della considerazione della centralità dell'Eucaristia per il credente o per la Chiesa. L'occasione del Congresso Eucaristico, quale momento pubblico, evoca necessariamente tutti gli aspetti appena richiamati, nei quali l'incidenza dell'Eucaristia non è secondaria.
La celebrazione del Congresso Eucaristico: memoria pubblica del Signore
Il Congresso Eucaristico verrà celebrato nella settimana dal 26 maggio al 2 giugno. In questa settimana saranno programmate in Cattedrale celebrazioni eucaristiche, momenti di ascolto della Parola di Dio, preghiera di adorazione eucaristica per le diverse componenti della comunità ecclesiale: famiglie, anziani, ammalati, sacerdoti, operatori pastorali laici, persone consacrate, ministranti, aggregazioni ecclesiali; ogni parrocchia avrà l'opportunità di vivere in Cattedrale un momento di preghiera, secondo un calendario concordato. La conclusione del Congresso sarà un momento pubblico con la S. Messa da me presieduta nella festa del Corpo e Sangue del Signore, in piazza della Cattedrale con la successiva processione eucaristica.
Con quali motivazioni ci disponiamo a celebrare questo evento?
La celebrazione dei Congresso non è una dimostrazione di forza della Chiesa, ma è una espressione della Chiesa come popolo che riconosce la sorgente della sua vita e della sua forza nel Signore; essa si ritrova per esprimere nella totalità di tutte le sue componenti la fisionomia eucaristica di una Chiesa particolare; nel popolo di Dio che obbedisce al comando del suo Signore.- "Fate questo in memoria di me" la Chiesa di Lodi è segno compiuto del mistero di Cristo, che solo salva: a Lui occorre rivolgere lo sguardo, in Lui riporre la propria fiducia, non nell'uomo. L'Eucaristia celebrata e adorata, processionalmente accompagnata dal popolo di Dio è il segno più espressivo di questa presenza che salva.
In secondo luogo il Congresso richiama, alla Chiesa anzitutto, il primato della contemplazione e la necessità dei riferimento all'Eucaristia per la propria vita. Invita cioè ad una riscoperta del primato della vita spirituale. La Chiesa di Lodi approfondisce così la sua fisionomia eucaristica, come il Papa aveva proclamato appunto a Lodi nel 1992. C'è una relazione inscindibile tra il corpo eucaristico di Cristo e il suo corpo ecclesiale, tra l'Eucaristia e la Chiesa; la Chiesa in contemplazione dell'Eucaristia viene trasformata progressivamente nel corpo di Cristo, diventa immagine sempre più vera di lui. Essa cammina per le strade dei mondo unita alla sua sorgente, che rimane l'Eucaristia; senza di essa la Chiesa perde la sua identità.
Il Congresso ripropone alla Diocesi la centralità dell'Eucaristia per salvare la Domenica dalle alternative che travisano il senso e la natura della festa originariamente cristiana. Senza Messa non c'è domenica. Senza una partecipazione e una celebrazione qualificata dell'Eucaristia la domenica perde il suo significato.
Ma il Congresso allo stesso tempo richiama l'apporto essenziale dell'Eucaristia ai diversi aspetti della vita personale e sociale, oltre che ecclesiale perché l'Eucaristia sta al centro della vita del mondo.
Il Congresso riafferma che la forza di irradiazione della Chiesa e la carica della sua gioia nascono dall'Eucaristia, cioè dal corpo del Signore crocifisso e risorto, dato in cibo per noi. Senza l'Eucaristia la missione della Chiesa è vanificata, e la sua presenza nel mondo è spenta.
"Memoria" che ci fa un solo corpo e un solo spirito
La celebrazione del Congresso Eucaristico sarà un momento di comunione ecclesiale. L'esperienza che vivremo insieme costituirà il preludio del prossimo anno pastorale, quando affronteremo il tema delle relazioni ecclesiali e della esperienza ecclesiale di comunione, secondo quanto proposto dal piano pastorale di quest'anno al n. 11 ("Voi siete tutti fratelli". Le relazioni ecclesiali). Dopo aver attinto alla sorgente della nostra fede ed avere rinsaldato la nostra comunione con il Signore, cammineremo per un altro tratto di strada, affidati alla Parola della sua grazia e sostenuti dalla condivisone dello stesso Pane di vita. A questo ci aveva richiamato anche il Papa nella sua visita a Lodi: "La comunione eucaristica diventa così la forma della comunione ecclesiale. Sottolineare ciò significa richiamare il compito che impegna tutto il Popolo di Dio ad essere segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano".
Dal corpo eucaristico l'attenzione si sposterà al corpo ecclesiale, così che si possa sempre meglio realizzare, secondo tutte le sue possibilità, la vocazione della città (Laus) e della diocesi (Laudensis) ad essere lode corale, pur nella differenza delle voci, della gloria di Dio.
Lodi, 19 gennaio 2002
Solennità di San Bassiano
GIACOMO CAPUZZI, Vescovo
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BLOCK NOTES mese di maggio 2002
3 VENERDI'
Balbiano : S. Comunione agli infermi
Colturano: Ore 18:00 catechesi del post-cresima e adolescenti
5 DOMENICA
Balbiano:
- Ore 10:00 s. Messa con presentazione di Soligo Lorenzo e Negri Daniel, candidati al Battesimo
- Ore 11:00 catechesi dei ragazzi
- Ore 12:15 pranzo dei comunicandi e famiglie
Colturano:
- Ore 10:30 s. Messa e Rito di Prima Comunione
- Ore 11:15 catechesi dei ragazzi
7 MARTEDI'
Balbiano:
- Ore 15:40 s. Rosario
- Ore 17:30 incontro comunicandi
Colturano: Ore 20:45 catechesi degli adulti
9 GIOVEDI'
Balbiano: Ore 21:00 liturgia penitenziale e Confessioni comunicandi/genitori
10 VENERDI'
Balbiano:Ore 17:30 incontro comunicandi
Colturano: Ore 18:00 catechesi del post-cresima e adolescenti
12 DOMENICA Ascensione del Signore
Balbiano:
- Ore 10:00 s. Messa e Rito di Prima Comunione
- Ore 15:00 Battesimo di Soligo Lorenzo
Colturano: Ore 11:15 catechesi dei ragazzi
Colturano-Balbiano: Ore 15:00 Camminata/giochi per la festa della mamma
14 MARTEDI'
Balbiano:Ore 16:00 catechesi degli adulti
Colturano: Ore 20:45 catechesi degli adulti
16 GIOVEDI'
Balbiano: Ore 15:00 pellegrinaggio al santuario di Caravaggio
17 VENERDI'
Colturano: Ore 18:00 catechesi del post-cresima e adolescenti
18 SABATO
Lodi: Veglia di Pentecoste
19 DOMENICA Pentecoste
Balbiano:Ore 11:00 catechesi dei ragazzi
Colturano: Ore 11:15 catechesi dei ragazzi
21 MARTEDI'
Balbiano:Ore 16:00 catechesi degli adulti e anziani
Colturano: Ore 20:30 catechesi degli adulti
23 GIOVEDI'
Balbiano: Ore 15:00 visione di un film per gli adulti e anziani
24 VENERDI'
Colturano: Ore 18:00 catechesi del post-cresima e adolescenti
26 DOMENICA
Balbiano:
- Ore 11:00 catechesi ragazzi
- Ore 15:00 battesimo Negri Dani
Colturano: Ore 11:15 catechesi dei ragazzi
28 MARTEDI'
Balbiano:S. Comunione infermi, Ore 16:00 catechesi degli adulti e anziani
Colturano: Ore 20:45 catechesi degli adulti
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Nel nostro paese ci sono tanti tesori nascosti, in particolare ne abbiamo scoperto uno, di Federica Parapini
Una delle tante ricchezze che può avere una parrocchia è quella di avere un coro. Il coro parrocchiale è importante per diversi motivi.
La Santa Messa, per esempio, è più sentita se la gente partecipa con la preghiera e anche con il canto.
Cantare significa anche pregare. Il canto è stato introdotto da secoli. Se pensiamo ai monaci, la loro preghiera si traduceva nel canto. E così anche per le suore, i frati.
Cantare, secondo me, significa lodare Dio per le meraviglie che ha fatto, per averci dato la vita, per ringraziarlo dei tanti doni che ci ha fatto.
Mentre si canta si vuole anche ricordare le persone che soffrono, gli ammalati, le persone care. Il canto, quindi, durante la S. Messa aiuta a dialogare con Dio.
Il nostro coro presta un servizio importante. E' presente principalmente durante le celebrazioni eucaristiche più rappresentative, tra le quali il S. Natale, la S. Pasqua, la festa dì San Giacomo Maggiore, la festa della Madonna del Rosario.
Ricordiamo la veglia pasquale appena trascorsa; molte persone che erano presenti sono state entusiaste di aver partecipato, perché hanno ascoltato con piacere i canti accompagnati dalla musica.
Così hanno detto:" Saremmo rimasti ad ascoltare la S. Messa una seconda volta, per il piacere di ascoltare il coro, che con i canti ha trasmesso gioia e pace".
Noi del coro siamo stati molto contenti di questo; siamo stati soddisfatti anche noi perché ci siamo preparati con impegno e volontà.
Il nostro coro, secondo me, è migliorato sotto molti aspetti; oltre all'intonazione corretta dei canti, le persone sono entrate nello "spirito" del loro servizio. 0 meglio, non vengono alle prove dei canti soltanto per il gusto di cantare, ma anche perché vogliono staccarsi dal "tram tram" della vita quotidiana, e soprattutto per pregare. Questo è l'atteggiamento migliore.
Il vantaggio di avere il coro è quello di avere ancora persone che credono ancora in quello che fanno e vogliono mantenere viva la propria fede tra la comunità.
Questo messaggio possa arrivare anche ad altre persone che desiderano far parte del nostro coro. Insieme si potrà costruire qualcosa di nuovo e si potrà avere una continuità nel tempo. Mi sono espressa con parole troppe "elevate"? Ma cos'è il canto se non è "elevato" a Dio?!?
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CELEBRAZIONE DEL CONGRESSO EUCARISTICO A LODI
Domenica 26 maggio : GIORNATA PER LA FAMIGLIA
ore 17,00 (part. 16.00): lectio del Card. C.M. MARTINI, arcivescovo di Milano
ore 18,30 : S. Messa
Martedì 28 maggio : GIORNATA PER GLI AMMALATI
ore 15,30 : S. Messa presieduta da Mons. A. COMASTRI, arcivescovo di Loreto
Giovedì 30 maggio : GIORNATA PER LA TERZA ETA'
ore 15.30 (part. 14.30) : S. Messa presieduta da Mons. L. TRESOLDI, vescovo emerito di Crema
Venerdì 31 maggio : GIORNATA DELLA CARITA'
Ore 21.00 (part. 20.00) : veglia per gli operatori pastorali con riflessione di E. OLIVERO, fondatore del SERMIG
Sabato 1° giugno : GIORNATA PER I MINISTRANTI
ore 15.30 (part. 14.30) : celebrazione NOTTE DI VEGLIA
dalle ore 21.00 : veglia notturna
Domenica 2 giugno : GIORNATA CONCLUSIVA
ore 18,00 (part. 17,00) : S. Messa presieduta dal vescovo diocesano Giacomo in piazza del Duomo e processione
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SETTIMANA EUCARISTICA PARROCCHIALE (SANTE QUARANTORE A BALBIANO)
Domenica 26 maggio: APERTURA
ore 10.00: S. Messa
ore 11.00/12.00 - 16.00/18.00: preghiera di adorazione (a turno)
Lunedì 27 e Mercoledì 29 maggio: GIORNATE DI ADORAZIONE EUCARISTICA
ore 9.00/12.00 - 15.00/19.00: preghiera di adorazione (a turno)
ore 20.30: S. Messa
Giovedì 30 maggio: GIORNATA CONCLUSIVA
Ore 20.30: S. Messa
Ore 21.00: processione eucaristica - omelia - benedizione
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LE QUARANTORE di P. Emiliano Redaelli - Superiore Padri Barnabiti Lodi
Le Quarantore sono legate al nome di s. Antonio Maria Zaccaria (1502-1539). Quando egli raggiunse Milano, dalla nativa Cremona,
all'inizio degli anni Trenta del secolo XVI, entrò in rapporto con un cenacolo di riforma detto dell'Eterna Sapienza. Una delle pratiche che
vi si svolgevano era l'adorazione eucaristica nella Settimana Santa, per la durata di quaranta ore presso la Chiesa del Santo Sepolcro.
Infatti si riteneva che Cristo fosse rimasto nel sepolcro all'incirca quaranta ore: di qui la consuetudine di protrarre la preghiera che si
svolgeva però in forma privata. Simile consuetudine veniva ripresa altre tre volte nell'arco dell'anno, in occasione delle Tempora di estate,
autunno e inverno.
Antonio Maria, forte dell'impostazione cristocentrica della sua pastorale, puntò su due riferimenti destinati a risvegliare nelle masse il
senso e la pratica religiosa: il Crocifisso e l'Eucaristia. Quanto al primo, si fece promotore insieme ai suoi discepoli, della iniziativa di
far suonare le campane alle tre del pomeriggio (inizialmente tutti i giorni, poi al venerdì) in memoria della Passione del Signore. Il
mistero della Passione non si esaurisce nel ricordo di un evento storico e si ripropone in quello che è stato definito "il Crocifisso vivo":
l'Eucaristia. Ciò spiega perché il Santo abbia diffuso anzitutto la consuetudine della comunione frequente, anzi settimanale, in un'epoca
in cui l'accesso alla sacra mensa si era oltremodo rarefatto anche nelle comunità religiose. Nel contempo volle che le Quarantore
diventassero una pratica solenne, che comportava l'esposizione del Corpo sacramentale del Signore nelle chiese della città. a turno,
così che tutta la popolazione venisse in qualche modo mobilitata. Per dare maggiore rilievo al culto non dovevano mancare, oltre alla
preghiera della comunità, il decoro dell'altare ornato di fiori e di ceri. Saranno gli stessi seguaci del Santo a fornire questi ultimi a
proprie spese.
Le cronache dell'epoca attestano che i discepoli dello Zaccaria - i sacerdoti Barnabiti, le religiose Angeliche e i laici - seppero assicurare
ampia risonanza alle iniziative del loro fondatore, così che i papi indirizzarono alla cittadinanza milanese due Brevi, relativo il primo alla
venerazione del Crocifisso nell'ora della sua morte e il secondo in merito alla pratica delle Quarantore: strumenti pastorali quanto mai
adatti a promuovere la rinascita spirituale della comunità ambrosiana e a difendere la cristianità dagli incombenti pericoli costituiti dalla
minaccia turca e luterana.
Antonio Maria aveva le sue buone ragioni nel rilanciare il culto eucaristico, convinto com'era che se "l'uomo è intiepidito ed è diventato
bestia (notare il linguaggio del santo!) è perché non frequenta più questo sacramento". Qui c'è il Santo dei Santi - incalza lo Zaccaria -
per cui non c'è cosa che possa santificarci di più, del ricevere la Comunione, con la quale compiamo "la principale conversione a Dio".
Come si vede, la contemplazione del Signore nel segno del suo Corpo non è fine a se stessa, ma innesca nel cuore umano un processo
di conversione, si direbbe di transustanziazione dell'essere umano in quello divino. Si tratta di una lezione che avevano ben compreso i
primi compagni del Santo. Ecco come si esprime in una lettera l'angelica Paola Antonia Negri, tra le primissime ad aver aderito al
programma riformatore dello Zaccaria: "Cibatevi spesso delle carni immacolate e sante di questo Agnello, affinché vi transostanziate
tutti in lui, facendo l'anima vostra divina, così come egli si fece partecipe dell'umanità nostra, impastando la sua Deità con la nostra carne".
Non si potrebbe esprimere in maniera più realistica l'efficacia dell'Eucaristia nella vita del cristiano.
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La Catechesi di Franca Scanzano
Come ogni anno, don Maurizio ha iniziato il periodo della catechesi, a cui io partecipo nel gruppo degli adulti.
La prima cosa che mi ha colpito è la scarsa partecipazione di noi fedeli a questi incontri.; pur rendendomi conto che le cose della vita quotidiana lasciano poco tempo, bisognerebbe trovare il modo di partecipare più assiduamente e numerosi a questi momenti, che io reputo molto importanti per la formazione di un cattolico. Infatti, forse perché negli anni ci siamo dimenticati molte cose della Fede Cristiana, il ritrovarci insieme e parlare di Cristo, dei Vangeli e della Bibbia con il Sacerdote e discutere con lui di molte cose avendone anche dei chiarimenti, ci può aiutare ad essere dei buoni Cristiani e a capire meglio la volontà di Dio.
Un'altra cosa che mi ha fatto meditare e capire che questi incontri sono necessari, è il fatto che spesso le persone che partecipano alla catechesi rivolgono al don domande che nulla attengono all'argomento in discussione, dimostrando quanto siamo lontani dal diventare buoni Cristiani.
Lo scorso anno don Maurizio ha svolto la catechesi spiegandoci il Vecchio Testamento, dandoci la possibilità di meglio capire ed in parte interpretare correttamente la Parola di Dio, divulgata nei Testi Sacri dai suoi Profeti.
Per quest'anno, in occasione dell'Anno Eucaristico, la catechesi ha spesso per argomento appunto l'Eucaristia.
Per esempio, nell'incontro del 10 aprile, don Maurizio ci ha parlato dell'importanza dell'Eucaristia e del suo vero significato, rammentandoci che, durante la Messa, quando il Sacerdote consacra l'Ostia è un momento forte e significativo perché in quell'attimo Cristo Gesù è vivo in mezzo a noi e con la sua presenza ci porta i suoi doni e il suo aiuto.
Spesso però, noi fedeli non lo sentiamo e non ci accorgiamo di un fatto così importante, perché distratti e assenti e non riusciamo a percepire la presenza dell'Emanuele risorto in mezzo a noi e per noi.
Qui vorrei aprire una parentesi in quanto credo che in ogni essere umano, soprattutto nel cuore, Dio sia profondamente presente. Infatti quando siamo tristi per una sofferenza, per la perdita di una persona cara o anche per avere ricevuto una grande offesa che non ci aspettavamo, ci rivolgiamo a Dio con la preghiera e parlando con Lui, sfoghiamo le nostre angosce e i nostri dolori ricevendone in cambio consolazione e gioia. Mi chiedo ancora: "Se noi uomini cerchiamo Dio in certi momenti difficili, perché durante l'Eucaristia non riusciamo ad avvederci della presenza di Gesù Cristo in mezzo a noi? Forse perché siamo stolti?".
Chiusa questa parentesi, vorrei cogliere con il mio scritto la possibilità di invitare tutti coloro che mi stanno leggendo agli incontri di catechesi che hanno luogo tutti i Martedì, alle ore 16 in chiesa, in modo che ognuno di noi possa essere nella vita quotidiana "un vero Cristiano".
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Note di spiritualità coniugale IL PERDONO E LA RICONCILIAZIONE
"Siate benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi." (Ef. 4,32)
Il perdono, come dice il nome è solo "dono", è essenzialmente dono. "Non meriteresti il mio perdono perché mi hai offeso e ferito, ma voglio donarti il perdono". Non come forma di patteggiamento, né per ricevere qualcosa in cambio.
La differenza tra chiedere scusa e chiedere perdono
Nel linguaggio comune si usano queste due espressioni come se avessero il medesimo significato.
Io chiedo "scusa" (e dico "scusami") quando nel fatto in questione io non ho colpe, perciò ti chiedo di scusarmi.
Io chiedo "perdono" invece quando ho delle colpe (e dico "perdonami").
E' importante la distinzione. Spesso infatti si chiede "scusa" anche quando si dovrebbe chiedere "perdono" (con i sentimenti relativi), cioè si chiede di essere scusati anche quando c'è colpa. In tal caso l'altro fa più fatica a perdonare perché non è chiaro se c'è dispiacere e il proposito di migliorare.
Chiedere perdono
"Non tramonti il sole sopra la vostra ira" recita la Bibbia. Ed è un'importante "regola" da assumere tra i coniugi. Anche se non dobbiamo considerarla alla lettera, è importante chiarire sempre ciò che c'è da chiarire. E' molto rischioso disattendere questo appuntamento.
Nel chiedere perdono occorre essere coscienti del male e della sofferenza procurati all'altro, coscienti di dover salvare la propria buona relazione.
Dare il perdono.
Dopo la colpa dell'altro non è facile dare il perdono, però è sempre necessario per la sopravvivenza della buona relazione.
Si tratta di un vero "perdono" e non soltanto un compromesso, un lasciar perdere.
Il dono della guarigione
Chiedere e dare il perdono è un momento di grande comunione ed è nutrimento e crescita per la coppia. Chi riceve il perdono è come soggiogato e impressionato dalla generosità della persona amata.
Dall'altra parte colui che perdona è colpito dall'umiltà e dall'amore del coniuge.
Perdonare e "dimenticare"
Il perdono richiede non l'oblio del passato, ma la dimenticanza che non significa distruzione della memoria. Un elemento importante nel perdono è la volontà di porre il fatto nel dimenticatoio". Dopo aver dialogato ed esserci ascoltati fino in fondo ed aver vissuto il vero per- dono gli sposi fanno un'implicita promessa che tale avvenimento verrà come tolto dalla memoria attiva.
Esso va chiuso nel "museo coniugale" dove il fatto può essere guardato ma non può essere tirato fuori nelle discussioni che ancora si faranno.
"Perdono ma non dimentico", "Per ora ti perdono ma la prossima volta paghi per due!". Quante discussioni infinite si alimentano con il continuo ritirare fuori dal passato i vari fatti: "Tu fai sempre così .... Anche quella volta..."! Se un fatto del passato torna sempre fuori, forse è perché non si è perdonato davvero. Il vero perdono comporta che il fatto non torni più in gioco. E' come cancellato, sciolto dall'amore.
Il dono della guarigione: l'importanza religiosa del perdono.
Il sacramento della Confessione è un dono di Dio dato a noi per essere guariti dalle nostre ferite interiori.
"Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori": dunque il perdono è necessario per non perdere la grazia, il dono, la carica, l'energia che viene da Dio, dal matrimonio-sacramento.
Molte coppie trovano utile accostarsi al sacramento nello stesso giorno per avere il vantaggio di ripartire ambedue decisi nello stesso tempo per riesaminare quei punti che sono la loro "croce" e prendere insieme delle piccole concrete decisioni.
La Confessione non esime gli sposi dal confessarsi l'un l'altro le colpe proprie e dal chiedere e dare il perdono. Confessare in coppia le reciproche miserie e debolezze può essere un necessario completamente di quanto è significato nel sacramento.
Proposta
Proviamo ad accostarci alla prossima Confessione insieme, nello stesso giorno.
Come sposi, o se si vuole come famiglia coinvolgendo i figli. Proviamo a far precedere il sacramento da un esame di coscienza di coppia, dove ciascuno confessa all'altro le proprie mancanze e chiede e dona il perdono.
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Festa Della Mamma
Gli oratori di Colturano e Balbiano organizzano un pomeriggio dedicato alle nostre preziose e generose mamme.
DOMENICA 12 MAGGIO, si partirà dall'oratorio di Colturano alle ore 15:00 per una simpatica camminata che congiungerà i due oratori. Giunti a Balbiano, dopo una abbondante e gustosa merenda ci sarà spazio per il gioco individuale e di gruppo… con una sorpresa per i più piccoli!!! Il pomeriggio insieme si concluderà con una partita di calcio tra i ragazzi dei due oratori.
Naturalmente possono partecipare non solo le mamme ma tutta la famiglia… ed anche i single.
Sarà possibile iscriversi gratuitamente presso l'oratorio di Colturano fino al momento della partenza della camminata. A presto.
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Mese di Maggio, S. MESSA nelle vie di Balbiano
Maggio ritorna ogni anno e la ripresa energica, festosa della natura trova riscontro anche nel clima pasquale che stiamo vivendo.
Certo, la gioia di quest'anno si spegne sul volto colpito dalle atrocità della guerra, in particolare nella terra di Gesù dove è nato e vissuto, e dalle tremende disavventure di tante persone.
In questo mese la tradizione secolare della Chiesa consacra il tempo alla Lode e alla Devozione della Madonna.
Per noi cristiani è riscoprire l'importanza delle preghiere e la grandezza della fede. È l'occasione per risvegliare la nostra fede.
Il modo migliore per onorare Maria SS., oltre la recita del Rosario è quello di credere a quanto già conosciamo attraverso il Vangelo e attraverso la vita della Chiesa.
In questo mese, i cristiani hanno dedicato alla Madonna, la grande e bella Madre e, nella sua scia, a tutte le mamme il ricordo e la festa. Hanno fissato per le nostre mamme un giorno particolare di festa e noi ci uniamo con gioia alle espressioni augurali e di tenerezza che sbocciano in ogni famiglia.
- Giovedì 2/5 Ore 20:30 Messa di apertura del "mese di Maggio" presso la "Madonna delle rogge"
- Venerdì 3/5 Ore 20:30 Messa in Via Fr.lli Cervi, 19
- Mercoledì 8/5 Ore 20:30 Messa in via M.dre Teresa di C.
- Venerdì 10/5 Ore 20:30 Messa in via Comunello, 8
- Mercoledì 15/5 Ore 20:30 Messa in via XXV Aprile, 12
- Venerdì 17/5 Ore 20:30 Messa in via Garibaldi, 10
- Mercoledì 22/5 Ore 20:30 Messa in via Roma, 33
- Venerdì 24/5 Ore 20:30 Messa in via Melegnano, 15
- Mercoledì 29/5 Ore 20:30 Messa di chiusura del "mese di Maggio" presso la grotta di Lourdes
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