1989-1999 dieci anni
al servizio delle persone in difficoltà 1. LA PRESENTAZIONE
In questa breve relazione. i volontari del Nucleo AVULSS di Melegnano,
vogliono ricordare le loro origini, il percorso fatto in questi dieci anni
e guardare al domani, cercando di qualificare sempre più il proprio
servizio in favore dei malati e degli anziani di Melegnano e dei territori
limitrofi.
Alla fine del 1987, nel corso della riunione del Consiglio decanale,
Don Rosati, allora cappellano dell’ospedale Predabissi, pone all’ordine
del giorno la necessità di avere dei volontari in ospedale. Il Decano
Don Francescutto, all’inizio del 1988, istituisce così la sezione
melegnanese dell’O.A.R.I. (Opera per l’Assistenza Religiosa agli Infermi),
composta da se stesso, dalla Dott.ssa Cerri, dal Sig. Gagliardi, dalla
Sig.ra Miele e dalla Sig.ra Carimati Lodigiani. Durante l’anno, si analizza
e si decide, con il parere favorevole della sede nazionale, di fondare
a Melegnano il Nucleo dell’AVULSS, emanazione dell’O.A.R.I., finalizzata
al volontariato nelle unità locali Socio-Sanitarie. Viene quindi
organizzato il primo corso base per la formazione di volontari della durata
di alcuni mesi, tenuto dai relatori Dott.ssa Tosi, Don Stucchi, Dott.ssa
Cerri, Dott.ssa Formichini, Dott.ssa Leoni e altri.
L'impatto con le patologie dell'anziano, con i primi rudimenti di psicologia,
con la relazione d'aiuto, con lo Statuto dell’AVULSS e, per concludere,
con i colloqui di orientamento finali, è stato per i 29 iscritti
memorabile.
Frattanto, esattamente il 13 giugno 1989, il Nucleo viene costituito
ufficialmente. Nel settembre successivo la Sig.ra Miele racconta, nel verbale
di quell’incontro, la consegna delle tessere personali ai singoli volontari
mentre la Presidente, Sig.ra Ermenegilda Carimati Lodigiani, da lettura
dell'Atto Costitutivo del Nucleo.
Dopo di allora, con altri cinque corsi base, sono state raggiunte le
attuali 83 iscrizioni.
2. IL SERVIZIO
Sin dall'inizio, il servizio agli ospiti della Casa di Riposo ha trovato
un forte apprezzamento da parte della struttura che, tra l'altro, ha sempre
puntato molto su questo tipo di collaborazione, sia con le varie associazioni
caritative di Melegnano che con le singole persone. In seguito, e con l'aiuto
delle Assistenti Sociali, sono state messi a punto momenti di animazione
particolare per cercare di rendere le giornate degli anziani meno monotone
e insignificanti. Alcuni di questi momenti poi si sono rivelati interessanti
ed innovativi e si spera così di poterli ripetere in futuro, magari
migliorandoli.
Il servizio agli ospiti da parte dei volontari AVULSS è però
fondamentale nell'ora dei pasti perché la stragrande maggioranza
degli anziani è, non autosufficiente o allettata. C’è poi
un piccolo gruppo di volontari che in alcuni pomeriggi fa visita agli ospiti,
si intrattiene con loro in conversazione e fa sentire loro lo spirito d'amicizia
e di condivisione di tutta la comunità di Melegnano.
Nell’Ospedale Predabissi invece gli inizi sono stati un po’ più
difficoltosi, soprattutto per la novità del servizio e per l'evidente
difficoltà dell'Ente ad accogliere al proprio interno personale
estraneo alla struttura. La. proposta AVULSS in questa struttura è
quella di “far compagnia” ai malati ascoltando le loro difficoltà,
i loro problemi e cercando di assolvere alle loro piccole necessità;
far sentire insomma una presenza diversa, più attenta alle loro
sofferenze ed al disagio che ogni malato sente una volta ricoverato. Grazie
al Prof. Benetti, primario del reparto di Medicina I, che ha accettato
e fatto accettare per un periodo di prova la presenza dei volontari nel
suo reparto, e grazie al Direttore Sanitario Dott. Petrella, che attraverso
il Comitato di Gestione ha autorizzato l’ingresso dei volontari AVULSS
in ospedale, è stato possibile inserirsi gradatamente come gruppo
di aiuto ai malati, i quali si sono subito dimostrati soddisfatti. Inizialmente
il servizio è stato svolto per due giorni alla settimana: dalle
10,30 alle 13; in seguito, per sei giorni alla settimana dal lunedì
al sabato, sempre con gli stessi orari. Più tardi il servizio è
stato esteso ad altri reparti per i casi mirati segnalati dalle Assistenti
Sociali.
Sempre all'interno dell'Ospedale vengono seguiti in modo particolare
alcuni pazienti che non hanno parenti disponibili oppure si trovano in
situazioni personali difficili; necessitano quindi di maggiori attenzioni
e di interventi di carattere diverso da quelli degli altri degenti.
Il servizio agli infermi ed agli anziani a domicilio è stato
caratterizzato soprattutto, grazie ad alcuni volontari, dall'assistenza
ai malati terminali e non, organizzata in collaborazione con le famiglie
e l'equipe sanitaria.
Nel 1997 le ore di servizio prestate dai volontari AVULSS e desunte
dai registri presenze posti all'interno delle strutture sono state: per
la Casa di Riposo 2950; per l'Ospedale 1920 e per il servizio a domicilio
oltre 350.
3. LA FORMAZIONE
La formazione è sempre stata uno dei punti di forza dell'AVULSS
anche perché è una esigenza molto sentita dagli stessi volontari;
ed è certamente l'unico modo per far crescere in qualità
e competenza un qualsiasi servizio di volontariato.
Siamo ora giunti all’inizio del settimo corso base. Nei corsi base
il percorso delle lezioni va: dalle motivazioni di fondo per il servizio
basate sulla proposta cristiana, allo studio dei bisogni del territorio;
dalla conoscenza delle patologie più comuni,, alle norme per una
corretta igiene sanitaria; dalla conoscenza di se a quella della psicologia
del malato.
È pure costante la formazione permanente che viene proposta
ai volontari AVULSS lungo l'arco di ciascun anno. Nella formazione permanente
(questi nelle riunioni mensili del Nucleo) e su specifica richiesta dei
volontari si alternano: incontri con specialisti di varie patologie o esperti
di gestione; scambio di esperienze fra volontari; discussioni di chiarimento
sulle difficoltà o gli ostacoli incontrati durante il servizio.
Sistematicamente vengono poi riproposte, all'inizio degli incontri
di gruppo, le motivazioni di fondo del volontariato grazie alla disponibilità
del nostro Responsabile culturale Don Alfredo Francescutto.
Inoltre, durante tre incontri, a Belgioioso si è svolto recentemente
il “Corso di Formazione per Responsabili” per “svolgere con competenza
ed efficacia” il loro ruolo.
Il giornale dell'associazione “L'informatore” e un grande strumento
di riflessione e di approfondimento, e mezzo di unificazione ed amalgama
per tutti i volontari dell'AVULSS. La rivista “Anima e Corpi” è
poi di grande aiuto a tutti coloro che intendono tenersi aggiornati su
quanto accade nel mondo della sanità.
4. LA PARTECIPAZIONE
La vita del Nucleo è sempre stata caratterizzata da una forte
partecipazione ai problemi ed alte realtà del territorio, attraverso
i contatti con gli Enti sia durante il servizio che nelle varie opportunità
di contatto o di informazione. Con l'ASL (tramite il personale incaricato)
il confronto è stato ed è costante e continuo: la soluzione
ai problemi che di volta in volta si presentano è possibile grazie
ad interventi mirati ed attuati in sinergia. Alla stessa stregua il lavoro
in equipe con i servizi sociali dei comuni, con i medici di base - nei
casi di assistenza a domicilio ai malati terminali - è stato compiuto
sempre in grande armonia; ognuno ha cercato di dare il massimo conforto
agli infermi, accompagnando i familiari in questi momenti di difficoltà
e secondo le proprie specifiche mansioni.
L’AVULSS, Nucleo di Melegnano, partecipa attivamente alla Consulta
comunale per i problemi sociali e del volontariato, e con altre associazioni,
ha dato vita ad un organismo di Coordinamento per supportare tutto il volontariato
del territorio USL 26.
Nella Casa di Riposo le indagini per sviluppo di nuove metodologie
organizzative e l'approccio alle nuove difficoltà sono state sempre
affrontate dalla struttura con l'ausilio e la partecipazione attiva dei
volontari.
Per non parlare poi delle iniziative sul territorio che hanno sempre
visto l’AVULSS portare una presenza significativa e di grande collaborazione;
ovviamente nei limiti e nelle possibilità tipiche di una libera
associazione.
I volontari poi, a vario titolo, vivono nella loro realtà quotidiana
esperienze di partecipazione alle iniziative del territorio, portando all'interno
di esse, una mentalità ed uno stile che è caratteristico
del volontariato AVULSS.
Nucleo di Melegnano
Viale Predabissi, 30 - 20077 Melegnano (Mi) Tel. e Fax 02 9830714 - C.F. 92523170154 avulss@melegnano.net
5. LA SENSIBILIZZAZIONE
I corsi base, aperti a tutti i cittadini, sono la prima occasione che
l'AVULSS utilizza per sensibilizzare i cittadini circa i bisogni in campo
socio-sanitario. Infatti, molte persone che hanno frequentato i nostri
corsi e non hanno poi fatto servizio con il Nucleo di Melegnano, hanno
portato nel loro ambiente di vita, idee e iniziative utili nel campo dell'assistenza
e nei rapporti tra le persone.
La presenza dei volontari AVULSS ad alcune importanti manifestazioni
del territorio ha ulteriormente sottolineato il problema dei malati soli
in Ospedale e degli anziani nella Casa di Riposo; non per sottolineare
eventuali inadempienze dell'Ente ma per evidenziare bisogni e speranze
di coloro che sono ai margini della nostra società.
In alcuni incontri di formazione organizzati dal Nucleo ed aperti a
tutta la popolazione (ricordiamo quello con il Card. Tonini sui temi della
bioetica) è stato possibile offrire una riflessione completa ed
aggiornata in merito a problemi di grande attualità.
Altro veicolo di sensibilizzazione, forse più incisivo, è
il contatto continuo con i parenti dei degenti che, in difficoltà
coi loro cari, chiedono aiuto e soccorso ai volontari.
6. LA TESTIMONIANZA
L’obiettivo del volontario AVULSS non è quello di testimoniare
una particolare appartenenza ma piuttosto di essere una presenza silenziosa
e attenta che genera speranza in chi è sofferente. In sostanza il
volontario non va a sostituire nessuno e non fa concorrenza a nessuno ma
va a condividere le pene con chi è in difficoltà.
I! tentativo di offrire un servizio organizzato e gratuito, efficiente
ed efficace per quanto possibile, non è cosa da poco. Tutto questo
però nella costante attenzione ai propri limiti ed alle proprie
possibilità; limiti che sono quelli tipici di un servizio di volontariato
gratuito in cui la cosa più importante è quella di far crescere
quello spirito dì solidarietà che si dovrebbe radicare nella
società tutta ed in ogni manifestazione della vita umana. Nel concreto
poi, le piccole necessità del Nucleo, vengono assolte con essenzialità
e condivisione: un contributo annuale per il premio di assicurazione; e
per le altre necessità si fa ricorso a collette interne che consentono
una gestione sobria e trasparente.
L’iscrizione all’albo regionale dell’AVULSS, utile per essere ritenuta
idonea dalle strutture sul territorio, ha comportato da parte della Regione
Lombardia l’erogazione di qualche contributo (tra l'altro di natura molto
modesta). In estrema sintesi possiamo affermare che il volontario AVULSS
usa propri mezzi e proprie risorse per assolvere ai suoi impegni; è
insomma un volontario che mette del suo in ogni occasione senza chiedere
alcunché alla sede dell’associazione o agli altri; perché
solo così si può essere dei veri ed autentici volontari,
testimoni di stile di vita in cui la solidarietà è vissuta
in ogni più piccola manifestazione.
7. IL RAPPORTO CON GLI ENTI
Nell’Ospedale Predabissi abbiamo ragione di pensare che il servizio
AVULSS sia apprezzato e desiderato., anche per le diverse e svariate necessità
che l'utenza ha manifestato in questi ultimi anni. I rapporti con l'Ente
si caratterizzano anche per una costante collaborazione al fine di risolvere
quelle situazioni che richiedono un approccio “diverso ed inusuale” per
la struttura. È evidente che questo rapporto si è sviluppato
e consolidato ai livelli operativi, vale a dire con i capi sala, gli infermieri,
i responsabili di reparto e le Assistenti Sociali; cioè dove i problemi
nascono e dove, insieme, si cerca di risolverli.
Nella Casa di Riposo l'AVULSS ha saputo portare: un volontariato qualificato
e attento; puntuale e per questo sempre più apprezzato; ma soprattutto
propositivo per la miglior vita possibile per gli ospiti della struttura.
Nel lavoro d'equipe per i malati terminali,. l'opera di alcuni volontari
è stata apprezzata proprio per la duttilità con cui essi
hanno saputo inserirsi in un gruppo dove ogni elemento deve svolgere il
suo ruolo con intelligenza e senso di responsabilità, senza uscire
mai dalle proprie competenze.
8. LA VITA DI GRUPPO
E' forse qui, negli incontri, nei contatti fra i volontari, nello scambio
di esperienze, nelle vicende delle persone assistite. che si amalgamano
e si consolidano sempre più lo spirito di appartenenza all'associazione
con le sue semplici regole ed suoi suggerimenti. Anche se è giusto
di dire dei contrasti, delle dispute, delle diversità di ognuno;
insomma di tutto quello che serve per impastare un humus comune, un sentire
condiviso e fatto proprio sin nelle profondità del cuore.
Ecco gli appuntamenti di settembre, di Natale, di giugno in cui ai
momenti di preghiera si aggiungono gli auguri, i saluti e un po' di convivialità.
La vita del gruppo è di sostegno al volontario; lì egli
trova conforto, aiuto e spazio per le sue idee ed i suoi pensieri; lì
chiarisce il suo impegno e la sua disponibilità; lì si stendono
insieme programmi e proposte.
I corsi base, destinati ai possibili nuovi volontari, trovano spesso
il “vecchio” del Nucleo che partecipa alle lezioni per cercare di portare
ai “nuovi” lo spirito e lo stile del volontario AVULSS. Ciò è
veramente segno di una grande disponibilità e di un forte senso
di appartenenza.
9. IL NOSTRO FUTURO
Oggi il Nucleo, dopo dieci anni di vita, è alle prese con un
proprio progetto per il futuro; progetto che si presenta complesso e arduo.
Infatti, i grandi cambiamenti in atto nel mondo dell'assistenza, dei servizi
sociali e della società in genere richiedono ai volontari una qualificazione
sempre più marcata ma soprattutto attenta ai cambiamenti in atto.
Quindi la gratuità. che è un po' il cardine del volontariato
AVULSS, dovrà sempre più coniugarsi alla qualità del
servizio mentre la testimonianza dovrà restare il SEGNO d’una solidarietà
condivisa e difficilmente proponibile dallo stato sociale o dal “no profit”.
Obiettivo ideale dell'AVULSS è quello di creare le condizioni
per un società più solidale. dove il “povero” trovi sempre
qualcuno disponibile ad aiutarlo, ascoltarlo e condividere con lui le violenze
del vivere.
I giovani poi, quelli che ci hanno lasciato per i nuovi impegni familiari,
quelli che forse non si sentono ancora inseriti nel Nucleo, andranno sollecitati
e valorizzati perché gli uni non perdano i contatti con l'AVULSS
e gli altri si sentano accolti e ascoltati. Servirà una maggiore
incisività e forse anche visibilità fatta con stile semplice
e rispettoso. Bisognerà intensificare i rapporti di collaborazione
con gli Enti nel tentativo di liberare nuove risorse in favore dei poveri
e dei sofferenti.
Infine occorrerà rimotivare con costanza e continuità
le ragioni e le fonti del nostro volontariato; la gratuità, la disponibilità,
la qualità del servizio e l'amore per la persona che soffre.
Il Presidente
Ermeneglida Carimati Lodigiani