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  Storia dell'Ufficio Postale di Melegnano
ad opera di Carlo Magri copyright 1975
Con l’avvento della Repubblica Cisalpina, ogni municipalità voIle avere un suo bollo, e così Melegnano, ch’ebbe pure un suo particolare ufficio di distribuzione.  Nel 1798, versando una cauzione di 300 fiorini, pari a 780 lire austriache, Agostino Messa venne nominato Commesso di lettere con uno stipendio mensile di 150 lire.  Egli assunse poi, a 50 lire mensili, Gaspare Busné, come pedone o portalettere.  Cosi a fianco del Mastro di Posta, che curava l’inoltro della corrispondenza, sorse un vero e proprio ufficio postale per la distribuzione, dotato di un suo timbro annullatore. Ritornati gli Austriaci in Lombardia nel 1814, Il servizio postale venne ristrutturato in tutto il nuovo Regno Lombardo-Veneto. Esclusi pochi casi, gli uffici postali furono dati in appalto, con un guadagno sulle lettere distribuite, pari al 60% per portalettere ed al 10% per porta diligenze.  Venne cosi a cessare il rapporto diretto tra l’amministrazione statale e gli ufficiali postali, che però, per essere tali, dovevano sottostare a norme rigidissime.  Un mutamento definitivo avvenne nel 1850, anno che coincide con l’emissione dei francobolli in tutto il Regno, quando gli ufficiali postali furono definitivamente riconosciuti come pubblici impiegati, con un regolare stipendio e l’inquadramento nell’organico statale.  A quella data venne corrisposta all’ufficio di Melegnano uno stipendio mensile di lire 67 e 37 soldi.  Nel 1842, ormai ottantaduenne, Gaspare Busnè morì ed il suo posto venne rilevato dal figlio Stefano, titolare di una farmacia, come del resto lo fu anche il padre.  Per avere poi l’autorizzazione a dirigere l’ufficio postale, il Busné dovette prestare il giuramento di fedeltà all’Imperatore e versare una cauzione di 7.000 lire. Nel 1845 assunse come aiutante un giovane liceale, tale Francesco Gioia. Tre anni dopo, nella fatale giornata del 23 Marzo 1848, gli Austriaci, in ritirata, misero a ferro e fuoco Melegnano, rea d’aver loro opposto resistenza. In quell’occasione fu devastato anche l’ufficio postale, con l’asportazione di tutti i suoi arredi. Di questo fatto se ne fa menzione in una lettera inviata all’Ufficio Centrale della Posta di Milano, in cui, dopo aver narrato I fatti ed enumerati i danni, si rileva che l’ufficio di Melegnano è sprovvisto di bollo annullatore, poiché rubato dagli Austriaci, e se ne chiede uno nuovo, onde poter annullare la corrispondenza; annullo che arrivò a Melegnano il 14 Aprile 1848.
Queste, in sintesi, le note storiche dell’Ufficio Postale di Melegnano, che, dopo il 1859, entrò a far parte dell’organizzazione postale sarda e quindi italiana, condividendone sino ad oggi la vita.
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