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A settentrione della metropoli milanese e
al margine meridionale della regione collinare della Brianza sorge Monza.
Il territorio è movimentato dalla presenza del fiume Lambro, che
crea in corrispondenza del Parco un’ampia depressione valliva. Il fiume
entra nel territorio monzese in corrispondenza del Parco e lo attraversa
per tutta la sua lunghezza, mantenendo la direttrice costante NNE-SSO. |
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"…Il Lambro, che scendendo dai monti della
Valassina si è aperto una valle abbastanza spaziosa e profonda,
da rompere variamente l’egueglianza del suolo, anche fin presso la città
stessa [Monza], e presentare colle sue sponde un grazioso dorso alle tante
ville che sonvi di ornamento”: così lo descrivevano due cronisti
milanesi del secolo scorso. |
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Particolare nella geografia urbana di Monza
è la presenza del Parco: dei 33 kmq di territorio comunale, 7,5
sono occupati da questa grande area verde. La zona prescelta, che si estendeva
a settentrione della città, includeva parte del corso del Lambro
e un breve tratto del Lambretto, parte dell’area boschiva detta “Bosco
Bello” e gran parte delle proprietà dei conti Durini e del conte
della Martesana. |
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Fra i caseggiati che sorgevano entro il recinto
, vi erano due palazzi, di Mirabello e Mirabellino, 4 casini per i custodi
delle porte, 2 per i custodi della fagianaia italiana e del serraglio dei
cervi, 3 mulini da grano con 13 macine che traevano movimento dalle acque
del Lambro. |
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