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un libro di Mariano Berti

Bruno Desidera:"...Ci sono due modi, oggi, per tentare di dare valore alle nostre radici e alla nostra identità. Uno è quello dell’abbarbicarci al nostro passato. Un altro di non tagliare il filo che ci tiene legati alle nostre radici, ma al tempo stesso guardare avanti. Già da tempo, Mariano Berti ha scelto questo secondo modo. Nelle sue pubblicazioni ha saputo guardare con occhio originale alle radici della sua comunità, alla storia del suo comune, Paese, partendo dalla vita reale delle persone, o meglio, delle famiglie. E in questo modo ci siamo avvicinati alla storia della comunità di Paese e delle sue frazioni. In questo volume l’obiettivo è, se vogliamo, ancora più ambizioso: partire dalla vita di una persona e della sua famiglia, Tarcisio Billio, per ricostruire le vicende di una comunità, quella di Porcellengo, caratterizzata fino agli anni Sessanta da una grande povertà e dalla necessità, per molti giovani, di emigrare. È lo stesso Berti a sottolineare che: “Quella di Tarcisio Billio è la storia di un uomo libero, con un indomabile temperamento, tipica dell’italico Nordest. (…) Billio non ha badato solo a se stesso: si era dato l’obiettivo di far crescere il proprio paese, di coinvolgere i suoi concittadini ed ora ci permette di rivivere e trasmettere alla future generazioni un passato che ha avuto alternativamente momenti difficili e magici, ma sempre con questa nobile causa”. Alcuni storici hanno già avuto modo di mettere in evidenza il contributo di Berti per la ricerca storica in ambito locale. Anche in questo lavoro non mancano interessanti riferimenti. Si pensi alle pagine dedicate alla Porcellengo Napoleonica, con il curioso riferimento alle Pattuglie Comunali “per la sicurezza e tranquillità pubblica, con il compito di espellere i vagabondi e i sospetti che potrebbero turbarla”. In pratica, una realtà simile alle ronde “padane” di recente istituite. E qui, al rigore storico, si aggiunge l’intuito del cronista. Chi scrive, da giornalista che ha avuto modo di collaborare da anni con Mariano Berti, conosce da vicino questa curiosità per i “piccoli grandi fatti” della propria comunità, l’amore per il suo paese e la passione civile che anima i suoi articoli. Cosicché il passaggio tra i brevi articoli e i più articolati libri non è brusco. Entrambe le tipologie di lavoro sono caratterizzate da un medesimo timbro e la volontà di raccontare ciò che ha reso forti le nostre comunità: la capacità di non smarrire le proprie radici ma di saper guardare sempre
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