EL
BARBAPEDANA
(Antico menestrello che cantava accompagnandosi
con uno strumento, spesso artigianale, nelle osterie della vecchia Milano)
EL BARBAPEDANA
L'E' UN MENESTREL
CHE DE TOUCC A NE
SA' UN BURDEL,
JA CATA FOERA DE
CHI U DE LA'
E QUANT TI A DIS
TE RESTEN TACA' !!
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ADES VU DRE' A COUNTAV
LA STORIA
DE QUEI GIARGIANES
CHE A STU' SIT CHI
GHE DAN MAI VITORIA...
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E CATA' FOERA DE
CHI U DE LA'
S'IN PROPI PIRLA..U
S'I'AN PAGA',
A L'E' NA MENADA
DE TRINARIS
..UNA SCIGHERA DEI
CAPIS !!
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EL FATU L'E' CHE
FARISEN MEI
A COUNTA' I SCIMES
IN DI CAVEI
E A DERVI' LA SCIAVATA....
QUANT UN GURILA
EL DIVENTA FATA !!!!
Carlo Porta |
Spiegazione:
EL BARBAPEDANA
IL BARBAPEDANA E' UN MENESTRELLO
CHE DI TUTTI NE SA' UN BORDELLO
LE TIRA FUORI DI QUI O DI LA'
(raccoglie le sue informazioni
da diverse fonti)
E QUANDO TE LE DICE TI RESTANO IMPRESSE
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ADESSO MI ACCINGO A RACCONTARE LA STORIA
( Il Porta intende mettere a nudo
una situazione che secondo lui avviene da tempo in questo forum (-Le sue
poesie, originariamente,erano pubblicate su un sito che tratta golf , sua
grande passione, quindi il FORUM a cui si fà riferimento è
quello di quel sito specifico e non ha nulla accheffare con i "forum" di
melegnano.net))
DI QUEI GIARGIANES
( di alcuni forumisti - GIARGIANES=senza
mestiere)
CHE A QUESTO SITO NON DANNO TREGUA
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ADESSO DEFINIRE TIRANDO FUORI DI QUI O DI
LA'
SE SONO PROPRIO PIRLA O SE SONO PAGATI PER
ESSERLO...
E' UNA MENATA MENTALE DA TRINARICIUTI
(TRINARIS= vedi poesia EL TRINARIS)
..UNA NEBBIA DI CERVELLI.
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IL FATTO E' CHE FAREBBERO MEGLIO
A CONTARE LE CIMICI NEI PROPRI CAPELLI
(guardare dentro loro stessi (Tipica
espressione milanese))
ED APRIRE LA BOCCA
SOLO QUALORA UN GORILLA SI TRAMUTASSE IN FATA!
( Altra espressione dialettale
Milanese che non abbisogna di grandi spiegazioni)
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L'incontro con questo personaggio che appartiene
al passato milanese e, in qualche raro caso anche al presente, avvenne
qualche decennio fà durante una serata con amici al " Broumista
" ( Locale dell'Alzaia Naviglio Pavese). Era l'anno del diploma
e ci recammo, in compagnia d'altri diplomati, a goliardare nel localino
fumoso del padre d'uno di noi; ci sedemmo e tra una portata ed abbondanti
libagioni, entrò questo menestrello con la chitarra a tracolla.
Vestito
alla bellemeglio, ( tanto era estate), cominciò
ad intonare qualche canzone di Givanni Danzi a cui tutti noi facemmo coro,
compreso il malcapitato Poc che guaiva da sotto la sedia più vicina.
Nei miei tour gastronomici di gioventu' Poc rimase una costante gozzovigliatrice,
un'iperbole superlativa di simpatia, grande attrattiva per ragazze e formidabile
procacciatore di sconti
sul prezzo finale! Il Barbapedana intanto cantava;
improvvisamente si fermò al nostro tavolo e con una rapida occhiata
ed un
sorriso a dente mancante, improvvisò la
canzone che ci rappresentò sempre a tutti gli incontri di classe
futuri.
Non vi annoierò scrivendovene il testo
poichè non voglio parteciparvi e rampognarvi con i miei troppi ricordi.....ma
ve ne riporto
la versione da me ricomposta per una parte dei....
"disarticolati
Carlo Porta |
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