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La dominazione austriaca
Francesi e Spagnoli contesero lungamente agli Austriaci il dominio della Bassa Milanese;nel 1746 la vittoria arrise però a questi ultimi  e -con l’avvento di Maria Teresa d’Austria- arrivò un nuovo tipo di amministrazione; con editto del 30 Dicembre 1755 fu istituito il Compartimento dello stato territoriale di Milano, diviso in 57 pievi civili. La pieve di S. Giuliano comprendeva queste comunità: Arconago con Gnignano, Bascapè con Casadeo e Beccalzù, Bustighera con Caluzzano e Borgo Novo, Carrobbio, Mombretto e Bettola, Carpiano con cascina Muraglia, Carpianello, Castel Lambro, Cerro e Gazzera, Civesio, Colturano con Cabiano e Balbiano, Gavazzo, Landriano, Mangialupo, Mediglia con Triginto e Melegnanello, Melegnano, Mercurago con Villa Zurli, Mezzano, Pairana, Pedriano, Roncate con Borghetto, Robbiano con Bruzzano e Sfregata, Riozzo con Cascina de’ Lassi, Santa Brera con Rocca Brivio, San Giuliano con Sesto Gallo e Bettolino, San Zenone e Foppa, Sesto Ulteriano con Cologno, Torre Vecchia, Trognano, Viboldone con Montone e Viglioè, Videserto con Guasoldo, Cantalupo, Cassinazza, Vigliano con Saresano, Vigonzone, Villarzino, Vizzolo con Calvenzano e Sarmazzano, Zunico con Faino, Ortigherio e la Matta, Zivido con cascina Rovida. .  Ma perchè questa riforma territoriale? Per la stesura di una guida agli effetti fiscali; difatti tra le prime preoccupazioni di Maria Teresa fu la compilazione del catasto delle proprietà fondiarie, cioè un preciso inventano dei beni (« catasto » significa «registro »), per poter stabilire più logicamente le tasse. La mappa catastale servì per l’imposta fondiaria: i fondi furono tassati in rapporto al loro reddito.  Questa riforma ebbe un vantaggio sociale, perché svelò chiaramente le ricchezze fondiarie, rendendo maggiormente perequate le imposte, dal momento che la tassa era imposta su qualche cosa di reale; e nel 1760 questo sistema divenne definitivo per tutto il milanese. 
Morta Maria Teresa e subentrato alla guida dell’Impero Austriaco il figlio Giuseppe II, questi si propose di intervenire pesantemente negli affari ecclesiastici: nel 1784 soppresse gli ordini religiosi, e le terre dei conventi vennero infeudate a Giovanni Alessandro Brambilla, protochirurgo degli eserciti imperiali, creato Cavaliere dell'Impero nel 1785; in seguito vennero assegnate a Luigi Albertenghi.   Successivamente vennero vendute ad altri proprietari che in gran parte le assegnarono poi ai Luoghi Pii elemosinieri di Milano, nonché all'Ospedale Maggiore.
Nel 1836 anche Carpiano non sfuggì all’epidemia di colera che colpì tutti i paesi del circondario; (più di 32.000 morti in Lombardia; si racconta che nei soli due mesi estivi si siano contati 250 morti  a Melegnano e nei paesi circostanti).   E’ probabilmente in questa occasione che, su ordine delle autorità austriache, si attrezzò (o riattrezzò) il “Lazzaretto”.
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