Oggi,
abbiamo conferma dalle poche iscrizioni del VI sec. a.C. conservatesi fino
ai nostri giorni, in un alfabeto simile al Leponzio, ma appartenente alle
lingue celtiche, che le popolazioni stanziate nella nostra zona erano,
almeno in parte, di origine celtica, detti Celti-Golasecchiani o Celtinsubri.
Secondo Tito Livio, gli insubri, erano già stanziati nel nostro
territorio, prima ancora delle invasioni galliche e quindi prima della
venuta dei galli boi. Polibio, nelle sue Storie, scritte tra il II
e il I sec. a.C., narra, "Nella regione vicina
alle sorgenti del Po, si stanziarono i lai e i lebeci, al di la di essi
gli insubri, la massima popolazione celtica ...”
“ …la zona meridionale del Po, vicino all'Appennino,
era occupata prima dagli anamari, poi dai boi ...".
"... ex quibus Levi et Marici condidere Ticinum,
non procul a Pado, sicut Boii Transalpibus profecti Laudem Pompeiam, insubres
Mediolanum ...", scrive Plinio il Vecchio.
E' parere di molti storici, sia antichi che moderni, che i Boi arrivati
nell'area Transpadana, che nel V sec. a.C., era chiamata Insubria,
con la seconda andata di coloni galli, insediandosi tra l'Adda ed il Lambro,
fondarono l'oppidium che diverrà poi la Laus Pompeia romana
e della quale a noi non è rimasta traccia dell’antico nome celtico.
Le prime tribù galliche, attraversarono le Alpi sicuramente in modo
non omogeneo, insediandosi nelle campagne, sotto il dominio etrusco, solo
dopo l'arrivo delle ultime tre tribù, arrivate in Transpadana,
anch'esse ad ondate successive, grazie all'evidente aumento di popolazione
e di uomini adatti alla guerra, attaccarono e conquistarono Melzo,
quindi iniziarono l'attraversata del Po, non senza lasciare alcuni consanguinei
nell'Insubria, la cui fase di assestamento, durò fino al 390 a.C.
secondo Polibio, mentre Varrone indica due date, 387 e 386 a.C..
La conseguenza di questi spostamenti, fu l'inizio degli scontri con i romani.
Nel 223 a.C. il console Gaio Flaminio, attaccò e sconfisse gli insubri
sull'Oglio e nel 222 a.C., i consoli Marco Claudio Marcello e Gneo Cornelio
Scipione, li vinsero a Clastidium, l'odierna Casteggio, conquistando cosi
Accerae (Pizzighettone) e Mediolanum. Nella lettura dell'Epitome di Zonara
di Conio Dione, sembra intendere che " ... si impadronirono ... di un altro
centro abitato rurale ...". Traendo profitto dall'arrivo di Annibale,
gli insubri riacquistarono la loro indipendenza e per circa vent'anni prestarono
servizio negli eserciti di Annibale e dei suoi successori, fino alla morte
di Amilcare, avvenuta nel 200 a.C. a Cremona, durante l'assedio alla città.
Nel 199 a.C. si battono contro i romani a Piacenza, battendo l'esercito
del pretore Gneo Bebio e distruggendo Piacenza. |