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Il
Catasto di Maria Teresa
la misura del territorio di Melegnano |
I criteri valutativi nei rilievi catastali
Nel contesto rinnovatore che nel XVIII sec. ha coinvolto lo Stato di Milano, nell'ambito del periodo teresiano, rientrano le rilevazioni catastali degli edifici del 1752 (censimento de' fondi di seconda stazione) del Comune di Melegnano (Borgo di Melegnano Pieve di San Giuliano). Nelle rilevazioni e misurazioni dei terreni del territorio di Melegnano, effettuati dal geometra Giuseppe De Llinas nel 1722 per ordine di don Vincenzo De Miro, erano state trascurate per risparmiare tempo le misurazioni dei beni immobili (edifici) ad eccezione fatta per giardini, orti e cascinali di campagna. La misurazione del territorio melegnanese fu iniziata il 23 febbraio 1722 e terminata il 12 marzo dello stesso anno; mentre il censimento degli edifici avvenne solo nel 1752 , dal carteggio intercorso fra i vari uffici non sembra che i lavori affidati all'ing. Cesare Francesco Carcano il 3 marzo 1752 abbiano presentato particolare difficolta' di natura tecnica eccezion fatta per la definizione del nucleo urbano centrale che presupponeva l'esistenza di un perimetro difensivo: il regolamento austriaco prescriveva che solamente gli ingegneri militari potessero disegnarle, motivo per il quale si omise la rilevazione anche in considerazione che esse non erano soggette ad alcuna contribuzione. Come per i beni di prima stazione (terreni) , i periti, nominati dalla Seconda Real Giunta del censimento (1749-1757), si rivolsero alle giunte comunali che provvidero a nominare una persona destinata ad assisterli e somministrarli quelle locali cognizioni, di cui abbisogneranno e per essere da essa liberamente introdotti in tutte e singole case, a tal fine l'Ing. Cesare Francesco Carcano venne coadiuvato dal Console della comunita' di Melegnano Giovanni Battista Moro. La descrizione dei fondi di Seconda Stazione (edifici), compilata dal Console di Melegnano, inizia con la frase Si principia il caseggiato componente il recinto d'esso borgo di qua dal lambro comminciando al lato di ponente della strada detta "Contrada Longa" proseguendo con essa da tramontana a mezzogiorno. Nella rilevazione si seguira' il medesimo ordine osservato nella precedente operazione di misurazione e indicato dai numeri di mappa; si procedera' alla descrizione prima del nucleo centrale del borgo di Melegnano dentro il perimetro difensivo coerenziato a nord dalla Porta di Milano a ovest dal Portone di San Rocco a sud dal Castello ed a est dal Fiume Lambro , quindi, tutti i sobborghi elencati in senso antiorario partendo da tramontana (nord). Fuori dal recinto troviamo il sobborgo di Milano costituito dalle case fuori dal Portone denominato di Milano, il sobborgo di San Rocco posto a ponente oltre il Portone , al di la' del Fiume Lambro il sobborgo detto del Lambro e proseguendo per la stessa strada che va a Lodi, detta Strada Romana, il borgo de' Rati e infine il borghetto del Casarino. In un brogliaccio furono descritti tutti i singoli beni poi corretti e trascritti su di un nuovo libro mastro di 36 pagine comprensive di 72 facciate. La catalogazione prevedeva, oltre il nome del proprietario , se era casa d'affitto o ad uso proprio, di quanti luoghi superiori o inferiori siano divisi (edifici a due piani) e quali altri comodita' , annessioni o connessioni siano oggetto, ogni descrizione della proprieta' era altresi' coerenziata. Trattandosi di un'operazione di natura fiscale e' evidente come ogni cura venga indirizzata ad appurare la rendita ossia l'affitto reale o virtuale del bene descritto. Per le botteghe condotte dagli stessi proprietari si calcolera' una rendita unica diversamente dagli edifici industriali quali: mulini, pile, torchi, magli, reseghe per i quali la rendita annua verra' stabilita virtualmente. Non mancano pero' le eccezioni: i torchi da vino, considerati strumenti di lavoro , saranno esenti; stimati i torchi da olio , solo se fissi e non mobili; le pile da riso, se condotte dai proprietari, per quanto riguarda la sola area; nel caso d'affitto invece verra' accertato, come di consueto, l'eventuale rendita. Per filande e filatoi da seta si procedera' separatamente per l'area e per l'edificio. Il concetto di valutare solamente l'area verra' applicato anche per le case di campagna abitate dai contadini che vivono sui fondi; la loro stima sara' proporzionata al tipo di terreno sul quale sorgono; distinguendo eventualmente la parte affittata per calcolare la rendita. Orti e giardini verranno considerati tuttuno con gli edifici cui appartengono, facendo attenzione di distinguerli da altri pezzi di terra. |
tel. 02 9837517 Melegnano Via Castellini, 27 |