I
primi diretti collaboratori, ragazzi e giovani, di Don Mario Ferreri nel
1928.
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Si estinse, in questo periodo, definitivamente,
il glorioso “Circolo San Maurizio Pro Fide et Patria”. Ma l’eredità
spirituale e morale non andò dispersa: il 15 gennaio il prevosto
Casero convocò i Soci per studiare la possibilità di dare
vita al Gruppo Unione Uomini Cattolici secondo le direttive papali. Si
formò una presidenza provvisoria e si passò alla regolare
iscrizione degli aderenti: moltissimi ex giovani ed uomini oratoriani furono
il fondamento costitutivo di questa nuova realtà organizzata a Melegnano.
Il sabato 14 gennaio l’Oratorio ricordò solennemente il 20°
della morte del prevosto don Enrico Pescò il quale ha legato il
suo nome e la sua tenace opera per la fondazione e lo sviluppo del Circolo
San Maurizio, del Monumento Ossario, e in particolare dell’Oratorio maschile;
fu ricordato con lui don Pietro Gaggia. La filodrammatica è
in piedi. A febbraio si rappresentarono ‘Denari di sangue” ed “Il cigno
cantò”, con la composizione burlesca di “Voli d’Icaro". Il
21 aprile si svolse una Giornata di Ritiro spirituale predicata da padre
Barzaghi. Deve essere stato un successo perchè la cronaca così
segna “La giornata di spirito è riuscita
come l’avevamo largamente attesa “.
E nel mese di maggio l’Unione Giovani organizzò un numeroso pellegrinaggio
a Caravaggio accompagnato dal prevosto e dall’assistente don Mario Ferreri.
Salì l’altare un nuovo oratoriano sacerdote: padreAngelo Del Corno;
in suo onore fu tenuta il 3 giugno un’accademia drammatico-musicale. La
filodrammatica presentò il bozzetto “Il figlio del commendatore”.
Dall’Unione Giovani fu intensificata l’opera degli Esercizi spirituali
a Tregasio, non soltanto per i soci iscritti, ma specialmente anche per
altri giovani estranei all’Unione ed anche all’Oratorio. Fu, del resto,
il tema trattato a settembre in una conferenza-dibattito con il presidente
federale ragionier Uboldi. Furono individuati tre errori moderni: la troppa
fiducia in se stessi, il formalismo che cambia la religione in una etichetta
esterna, il rifiorire della vita e dei costumi pagani. L’opera degli esercizi
spirituali era continuata in Oratorio con l’adunanza settimanale: don Mario
Ferreri dava un’impronta assai ascetica ed insisteva sulla vita spirituale
fondata su confessione e comunione. Intanto don Crispino Sala dava
le dimissioni da maestro della Banda sostituito dal prof. Agostino Reati.
La direzione della Banda sentì il dovere di “manifestare
pubblicamente la propria riconoscenza a chi aveva fondato e diretto con
sacrificio e intelletto d’amore un corpo musicale che in pochi anni si
era affermato non secondo a nessuno dei corpi musicali dei paesi vicini
e lontani”. Sempre grandiosa e frequentata
la festa patronale alla terza domenica di settembre. In ottobre l’Unione
Giovani promosse la “Settimana del Vangelo”, con l’apertura fatta il 19
ottobre alla presenza dei podestà, di un gruppo di insegnanti, del
clero e di tanta gente: tennero le successive relazioni Gasparini della
Buona Stampa di Milano, il prof. Claudio Cesare Secchi, l’avvocato Giovanni
Bellavita, l’ingegner Agostino Giambelli, l’avvocato Robustiniano Fumagalli
e don Mario Ferreri: la cronaca dice “riuscita
manifestazione”. Per diverse sere a novembre
si è ripetuto lo storico dramma “Bandiera bianca” e la farsa “El
botteghin del lott.".
Le giornate di ritiro dell’Azione
Cattolica
Nell’ambito della formazione
spirituale, don Mario Ferreri volle l’organizzazione delle Giornate di
Ritiro. Il vicino castello della Rocca Brivio, con la sua cappellina ed
il vasto parco ricco di alberi secolari nel silenzio immenso e chiaro,
si dimostrò un luogo opportuno e provvidenziale: la marchesa Brivio
ed il cappellano don Giovanni Besozzi furono generosi nell’ospitare tanti
aspiranti e giovani sia juniores sia seniores. Parecchie volte presenziò
don Alberto Castelli, altre volte fu ascoltata la calda parola di don Ettore
Pozzoni, e talora la predicazione fu affidata a don Edoardo Bonfanti: ma
furono parecchi i sacerdoti che diedero la loro opera in queste giornate
di ritiro. Le giornate di ritiro, che diventeranno normali nelle
attività dell’Azione Cattolica giovanile, non si fermarono soltanto
alla Rocca Brivio; a Tradate, a Cantù, a Galliano eccone altre,
ogni anno, per aspiranti capi e per segretari degli aspiranti. Da Melegnano
partirono sempre e con entusiasmo i nostri ragazzi e tornarono pieni di
buona volontà rafforzata specialmente dalle parole del presidente
diocesano professor Giuseppe Lazzati. Più che giornate di ritiro
erano veri Esercizi spirituali. Nel 1935 l’Associazione di Melegnano si
meritò la medaglia d’oro come primo premio assoluto fra tutte le
Associazioni nazionali. |