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Il 1929
Questa fotografia del 21 luglio 1929, mostra il gruppo dei rimasti fedeli dopo la secessione. Quasi  tutti sono riconoscibili, alcuni invece non sono chiaramente decifrabili.  Da sinistra:  Migliorini, Peppino Quaini, Ernesto Beccarini, non decifrabile, Tommaso Oppizi, Peppino Fami, Felice Arenzi, Pietro Fontana,  Cesare Beccarini, Santo Radice, Luigi Arenzi, Luciano Bottani; e dopo la bandiera ecco Francesco Festa, Vincenzo Pagani, Pietro  Codecà, Augusto Prinelli, Luigi Schiavini, Carlo Peveri, Rino Merli, Gianni Marovelii, Nino Bedoni, non decifrabile, Giuseppe Marziali non decifrabile, non decifrabile.
La rinascita della “Virtus et Labor”
La “Virtus et Labor” rimase in piedi. Fu aperta una sottoscrizione per aiutarla. Furono chiamati in causa i cooperatori dell’Oratorio e le famiglie melegnanesi benestanti: vi aderirono 191 persone con un versamento di lire 5 ciascuna. Il 9 settembre, in omaggio ai suoi benefattori, ecco la “Virtus et Labor” nuova per un’accademia ginnico-musicale. Nelle gare adulti si segnalarono Augusto Prinelli, Luigi Arenzi, Francesco Offizi. Nelle gare giovanetti ecco Ambrogio de Bernardi, Santo Radice, Pietro Fontana; e nelle gare allievi figurarono Giovanni Maroveili, Francesco, Bedoni, Giuseppe Marziali.
A passo cadenzato
La sezione Buona Stampa, che era ormai una diretta emanazione dell’Unione Giovanile stava aumentando le sue capacità. Arrivavano a Melegnano tra quotidiani e periodici 64 tipi di pubblicazioni. Ma quello che ci interessa di sapere più da vicino sono le cifre riguardanti i periodici di riferimento alla vita dell’Oratorio. Le cifre si riferiscono al 1928:
Azione Giovanile  2340
L’aspirante Pinuccio 1301
Bollettino Unione Cooperatori Buona Stampa 240
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Per Carnevale il palcoscenico si risvegliò: si rappresentarono “Il caporale Simon” e la farsa “Il pittore disperato “. La scenografia fu allestita da Ernesto Oriani e Silvio De Bernardi. Di tempo in tempo suonavano le campane per la morte di un vecchio oratoriano della prima ora. In febbraio morì Lodovico Caminada, maestro dell’Oratorio, presidente della “Virtus et Labor”, presidente dell’Unione Giovani nei primi anni del suo svolgimento, confratello del SS. Sacramento. La Schola cantorum era sempre fedele agli appuntamenti: nelle feste di Pasqua, oltre alla Messa solenne, essa si esibì con una “Salve Regina” musicata da don Crispino Sala. A Pentecoste, nuovamente sulla cantoria: un’Ingressa e un Offertorio furono, anche questa volta, musicate da don Crispino Sala.Molte sono state, nel tempo, le elargizioni che arrivavano da Istituti di credito. A titolo di esempio: nel mese di aprile 1929 il Credito Commerciale, agenzia di Melegnano, ha dato lire 50, e nel mese di maggio la locale filiale della Banca S. Alberto elargì lire 100 per l’Oratorio, lire 100 per la “Virtus et Labor”, lire 100 per il Corpo musicale.  La Schola cantorum, il Corpo musicale ed una nutrita rappresentanza di oratoriani parteciparono con inviti e spontaneamente all’inaugurazione del monumento ai Caduti della guerra 1915-1918 in piazza castello la domenica 23 giugno, quando vi fu anche un grandioso concorso di autorità e di folla.
L’Oratorio fu presente in blocco alla processione del Corpus Domini, cui parteciparono il podestà avvocato Federico Grazzani con le autorità amministrative dietro la bandiera del Comune. Nella domenica fra l’Ottava del Corpus Domini la Banda tenne il concerto in piazza, diretta dal giovane maestro Agostino Reati. La terza domenica di luglio si celebrò la festa di San Luigi con un triduo di preparazione predicato dal padre cappuccino Emilio da Carpiano. Si fecero la pesca, giochi di prestigio e serata di beneficenza.
Giornata di allegria alla gita-pellegrinaggio al santuario di Lezzeno con don Mario e don Crispino il mese di agosto. E la società ginnastica “Virtus et Labor” celebrò il 20° della benedizione del vessillo. I ginnasti inaugurarono la nuova divisa comperata
anche con l’aiuto finanziario di Felice e Francesco Gandini. L’occasione del 20° servì per ricordare i meriti di Edoardo Pisati e di Lodovico Caminada. Durante la manifestazione del 20° nella domenica 8 settembre i ginnasti si presentarono nel cortile cantando l’inno sociale appositamente musicato da don Crispino Sala e don Mario rievocò brevemente il passato glorioso della “Virtus et Labor”, vanto e onore per l’Oratorio e per Melegnano.  La domenica dopo si tenne la consueta festa patronale. In ottobre venne rappresentato il dramma "Ali spezzate” dalla compagnia “Fulgor” di Milano. I nostri giovani attori, alcuni dei quali recitavano per la prima volta, si fecero coraggiosi con la commedia "Madama Biscott”.  Il raccoglimento di novembre portò la Gara catechistica alla presenza di un delegato della Federazione milanese, che ebbe parole di esortazione al catechismo.  La domenica 3 novembre si compì un gesto che creò molta polemica tra gli stessi oratoriani: il prevosto don Casero benedisse la bandiera dell’Unione Sportiva Melegnanese. Difatti nell’Unione Sportiva Melegnanese erano confluiti i ginnasti che si erano staccati dalla “Virtus et Labor”. Venne dicembre. Il giorno 22 l’Unione Giovani celebrò in accordo con gli Uomini Cattolici la Festa del Presepio e dell’Albero natalizio: accanto al presepio ed all’albero, nella cappella dell’Oratorio, ognuno deponeva o un dono o un’offerta. Il ricavato venne consegnato alla Conferenza di San Vincenzo per i poveri di Melegnano e “la cooperazione fu larga e generosa “.  L’Unione Giovani si era, frattanto, rinnovata: già il 24 novembre essa aveva tenuto il suo Congressino annuale in cui era avvenuta l’elezione di tutto il Consiglio direttivo. Risultarono queste cariche: rag. Giuseppe Bianchi, presidente; Oreste Pavesi, segretario; Gino Oldani, cassiere; Leone Maraschi, delegato Aspiranti e Buona Stampa; Felice Quartiani, delegato per le Missioni; Carlo Panighetti, delegato alla cultura; Celestino Minoia, delegato allo sport.  La biblioteca filava sempre bene: nel 1929 aveva distribuito 5620 volumi alle famiglie melegnanesi. Ma avvertiva l’esigenza di rinnovamento. Pellegrino Origoni avvisava che “... vi sarebbe bisogno di sostituire molti volumi ormai inservibili, e provvedere le novità librarie”.
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