Si aprì
con la celebrazione della festa dell’Associazione Giovanile “Domenico Savio”
che, ogni anno, il 6 gennaio, celebrava la data di fondazione (in realtà
l’Associazione Giovani fu fondata non il 6 gennaio, ma il 12 novembre 1911);
si tenne la relazione morale e si distribuirono le tessere per il nuovo
anno. Lo studente Roberto Aurelio Pozzi tenne una relazione su "La purezza
e l’educazione dei fanciulli”. L’assistente don Mario Ferreri insistette
su tre punti fondamentali per l’Associazione: la frequenza alle adunanze,
lo studio del catechismo, la partecipazione agli esercizi e ritiri spirituali.
La filodrammatica colse un grande successo in febbraio con “Le pistrine”
ripetuto più volte. E le serate per i benefattori furono ostacolate
da forti nevicate. Ma si poté, tuttavia, rappresentare il dramma
storico "L’ultima partita a scacchi” e l’operetta “Bagolamento - fotoscultura”
musicata da don Crispino Sala e diretta dall’orchestra del prof. Agostino
Reati. Ed ancora in scena la filodrammatica in aprile con un dramma che
era stato premiato dal Ministero della Pubblica Istruzione: “Il grande
silenzio” in tre atti cui seguì la farsa “Un peviòn a Milàn
“. Ecco in aprile la brillante commedia "La battaglia di Sefata”
che ebbe un “esilarante successo”
come dice la cronaca. Il 19 giugno si organizzò la solenne
celebrazione del Ventennio di fondazione dell’Unione Giovani: corso di
conferenze culturali, ore di adorazione, presenza di don Ettore Pozzoni
assistente diocesano, benedizione della nuova bandiera, distribuzione del
nuovo distintivo e consacrazione della gioventù al Sacro Cuore.
A sera solenne adunanza commemorativa. Erano stati vent’anni di lotte e
di vita. In agosto arrivava a Melegnano un sacerdote che diventerà
amico fedele dell’Oratorio, don Oreste Lucchini, come coadiutore ed in
particolare come assistente dell’ospedale Predabissi. Il sacerdote non
dimenticava mai l’Oratorio ed ad ogni occasione era pronto e presente.
I caldi di luglio riportarono la festa di San Luigi Gonzaga, che ebbe,
in quell’anno, un tono missionario per la presenza del missionario padre
Carlo Roveda della vicina San Martino Olearo, cappuccino e fondatore di
diverse Missioni in Brasile. Con le sue proiezioni serali nel salone dell’Oratorio
raccolse anche una bella somma “Pro Missione del Brasile”. Erano
questi gli anni (1930-1938) in cui l’Oratorio si poneva all’attenzione
del paese e si trovava inserito nella vita sociale melegnanese, con le
sue attività e con la sua carica educativa all’ascetismo cristiano.
Dopo la crisi del 1931 si stabilì una convivenza pacifica e collaboratrice,
tra autorità ecclesiastica ed autorità politica. Lo stesso
don Mario Ferreri, assistente dell’Oratorio, fu nominato cappellano dell’Opera
Nazionale Balilla, e partecipò in testa ai Balilla melegnanesi alla
sfilata del Decennale della Marcia su Roma nelle celebrazioni che si tennero
a Milano. Comunque i tempi dell’immediato dopo guerra erano radicalmente
mutati, ed in Melegnano, nel giro di soli dieci anni, il clima politico
era totalmente fascistizzato: ma questo nuovo clima politico imponeva,
quasi ogni giorno, il controllo dei nervi organizzativi, cioè la
necessità di convivere con la nuova dimensione sociale e politica
in concreto. Del resto a Melegnano vi erano associazioni che, nel loro
interno, avevano soci simpatizzanti e non simpatizzanti per il fascio e
per la Chiesa. Basterà dare uno sguardo all’elenco delle associazioni
politiche e religiose di quel tempo per avere un’idea chiara della complessità
dei rapporti reciproci:
Oratorio
maschile
Oratorio femminile
Oratorio Suore Domenicane
Unione Giovani maschile
Unione Giovani femminile
Gruppo Uomini Cattolici
Circolo San Tommaso delle Domenicane
Società di Mutuo Soccorso
femminile S. Eurosia
Figlie di Maria
Terziarie francescane
Confratelli SS. Sacramento abito
rosso
Confratelli SS. Sacramento abito
nero
Sezione ginnastica Virtus et
Labor
Corpo musicale S. Giuseppe
Corpo musicale Giuseppe Verdi
Schola cantorum
Paggetti
Dottrina maschile di S. Pietro
Dottrina e Portatori di S. Rocco
Dottrina e Portatori di Santa
Maria del Carmine
Dottrina e Portatori di Santa
Maria dei Servi
Consorelle SS. Sacramento
Scuola Dottrina donne |
Unione
Sportiva Melegnanese
Milizia Volontaria Sicurezza
Nazionale Balilla
Avanguardisti
Giovani fascisti
Piccole Italiane
Giovani Italiane
Fascio femminile
Gioventù Universitaria
fascista
Sezione madri e vedove dei Caduti
Sezione Invalidi e Mutilati
Sezione dei Combattenti
Sezione dei Bersaglieri
Sezione dei Cavalleggeri
Sezione del Genio
Sezione degli Artiglieri
Sezione dei Fanti
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Molti ragazzi, praticamente
tutti, dell’Oratorio e molti giovani e cooperatori erano inseriti non soltanto
nelle istituzioni ecclesiastiche melegnanesi, ma nello stesso tempo anche
in quelle politiche del fascio. Settembre fu il mese delle conferenze:
un corso sulla liturgia tenuto da don Mario; un’esposizione sulla vita
e l’opera di Federico Ozanam, fondatore dell’Opera delle Conferenze di
San Vincenzo tenuta da Leone Maraschi; una conferenza anche su Silvio Pellico
tenuta dallo studente Roberto Aurelio Pozzi. Un mese intenso, quel
settembre. Nei giorni 17 e 18 si tenne a Melegnano il Concorso Interregionale
ginnastico cui convennero 31 Società ginniche da ogni parte dell’Italia
settentrionale; vi fu grande animazione in paese con imponente corteo che
sfilò per le vie cittadine, con l’intervento del Prefetto di Milano.
Poco prima, il giorno 4, si erano celebrate le feste di chiusura a ricordo
dei 19° Centenario del martirio di San Giovanni Battista, patrono di
Melegnano. Il corpo Musicale San Giuseppe si presentò al pubblico,
diverse volte con i concerti nei quali aveva inserito Pierrot in festa,
sinfonie della Cavalleria Rusticana, dell’Aida, del Barbiere di Siviglia.
La festa patronale di settembre fu disturbata da un forte acquazzone e
si dovette sospendere illuminazione, fuochi artificiali e concerto. Ma,
dopo tante feste settembrine, forse un po’ di acqua che mettesse la quiete
non andava poi male. E non mancò un nuovo protettore in cielo:
il cooperatore Ernesto Oriani, meccanico ed elettricista, sempre buon militante
nei lavori oratoriani, morì per incidente stradale all’età
di 54 anni. Non si ferma, però la filodrammatica: l’esecuzione
del dramma storico “Pellegrino Piola” fu assai applaudita. L’anno 1932
si chiudeva in piena pace religiosa e politica; i fatti del 1931 sembravano
ormai un passato remoto: l’occasione della Giornata del Risparmio in novembre
riunì in serena unione il podestà Luigi Moro, il prevosto
don Fortunato Casero, il Corpo Insegnanti, le scolaresche, le autorità
del paese. Dicembre: viva la filodrammatica ed il teatro. Gli oratoriani
presentarono "La battaglia di Sefata” da ridere e ridere; la Compagnia
dei Salesiani di Milano diede “Il lupo della montagna” e quella Auge pure
di Milano rappresentò “Se quell’idiota ci pensasse” e la “Figlia
del re”. |