..
Computers melegnano.net Melegnano.net
Associazioni 
Il 1935

I confratelli dell'Oratorio maschile San Giuseppe di Melegnano nella ricorrenza del decennio di S. messa e di Assistenza del Rev. Don Mario Ferreri.
Gli albori del nuovo anno videro una pressante richiesta di collaborazione alla sottoscri-zione per l’ampliamento del nuovo Oratorio: si trattava di acquistare un terreno di 7000 metri quadrati. Si riconosceva l’urgenza di spazi più vasti perché “è passato il tempo in cui Berta filava e i ragazzi si potevano tenere fermi per delle ore a giocare all’oca, a dama, al tram, a tavola mulino; ora i ragazzi novecento amano muoversi, correre, saltare, darsi allo sport e se non trovano comodità all’Oratorio pensano loro a procurarsele dove possono... Inoltre, per dare ai figlioli una buona e seria istruzione religiosa è necessario avere locali sufficienti e adatti a questo scopo altissimo. Persuadiamoci che fino a quando saremo costretti a rinchiudere i nostri ragazzi nelle famigerate cantine ove un povero giovane che fa da maestro fa la penitenza dei suoi peccati cercando di mantenere un pò’ di silenzio e di ordine in mezzo ad una massa irrequieta di 80, 90 o anche 100 figlioli che hanno nelle vene l’argento vivo, nessun frutto pratico si potrà ottenere...”. Bisogna meditare bene, considerando il periodo storico, queste parole che la cronaca, solitamente secca, ci tramanda: queste parole sono, in estrema sintesi, tutta un’epoca pionieristica oratoriana. Giorno dell’Epifania: festa dell’Azione Cattolica Giovanile all’Oratorio maschile per la distribuzione dei distintivi e per offrire ai genitori la realtà viva degli scopi e dei metodi. Il salone era gremitissimo: il presidente esordì passando in rassegna le attività che giovani e ragazzi svolgevano per l’Oratorio e per la parrocchia. La domenica seguente i giovani, in assemblea, votarono la nuova presidenza così composta: rag. Giuseppe Bianchi presidente, Celestino Minoia vice presidente, Ulderico Cappella segretario, Luigi Bianchi cassiere, Aldo Beccaria delegato aspiranti, Ambrogio Ghigna delegato cultura, Rinaldo Maraschi delegato attività religiose, Nino Bedoni delegato attività sociali.
Generose corrispondenze
Suonarono a lutto le campane melegnanesi e pianse tutto l’Oratorio la mattina del 25 febbraio: dopo lunghe sofferenze, colpito da grave malore, chiuse la sua esistenza terrena don Crispino Sala, il grande amico dell’Oratorio, il fondatore del Corpo Musicale San Giuseppe, il maestro della Schola cantorum, l’organista, il compositore. Conobbe, nella pena e nelle amarezze talvolta procurategli anche da confratelli, momenti sacerdotali non facili: ma tutto sopportò con il sorriso e con il perdono, convinto che l’invidia non crea, ma più convinto che il male lo si vince con le opere di bene. Sotto il sole ed in una immensa folla dei suoi melegnanesi ed oratoriani la sua salma quasi come un trionfo fu portata il 27 febbraio mercoledì al cimitero, con l’accompagnamento della marcia funebre che lui stesso aveva composta. Intanto incominciavano ad arrivare i frutti della sottoscrizione. Oltre all’offerta di molta gente di ogni ceto sociale, si notarono le elargizioni di Enti: Amministrazione Comunale lire 1000, Direttorio del fascio lire 200, Consorzio Esercenti lire 200, Banca Mutua Popolare lire 100. Una singolare e simpatica iniziativa fu quella dell’Associazione Giovanile di Azione Cattolica: la sera del 29 marzo organizzò l’incontro per tutti i coscritti e le reclute militari per un trattenimento. All’invito accorsero tutti gli interessati per ascoltare la parola dell’ingegner Camurati e di don Mario e per una bicchierata in buona; allegria cameratesca. Anno d’oro per la sezione aspiranti: sviluppando il tema “Primi in tutto per l’onore di Cristo Re” essi parteciparono all’ottavo concorso nazionale per i “primati”, nella preghiera, nel catechismo, nella scuola, nei lavoretti artigianali del garzoncino di bottega, nelle attività sociali: la sede dell’Associazione sembrò trasformarsi in una Esposizione tanto da apparire quasi un’altra... Triennale! Ecco, tra i lavori, mobili in miniatura, zoccoli, calzoni, lavori in traforo, disegni, quadri, conferenze, composizioni letterarie. I lavori, mandati a Milano, parteciparono alla grande mostra di Roma. Ma il “primato” più pregevole e più prestigioso venne quasi inaspettato: la Sezione aspiranti di Melegnano fu classificata la prima di tutta l’Italia per il numero dei partecipanti agli Esercizi spirituali, meritandosi una magnifica medaglia d’oro d’onore: era il radioso maggio. E nel pieno entusiasmo giovanile, all’interno della sezione aspiranti si formò un bel robusto gruppo: I Cavalieri dell’Immacolata con lo scopo di diffondere e di vendere le cartoline della Regola dell’aspirante artisticamente disegnate dal pittore Barberis; con il ricavato si aiutavano gli ammalati per un pellegrinaggio a Lourdes. La prima tappa dell’ampliamento: l’11 giu-gno avvenne il primo versamento per l’acquisto del nuovo terreno, unicamente con i soldi raccolti dalla prima sottoscrizione che è stata buona. Intanto si era stabilita una serie di Soci benefattori così concepiti: Fondatori: quelli che versavano lire 5000; Patroni, lire 2000; Insigni, lire 1000; Distinti, lire 500; Benemeriti lire 200. La preghiera sostiene le opere. Due giornate di Ritiro spirituale, una per gli aspiranti (oltre 100 della Sotto federazione di Melegnano) ed una per gli effettivi, predicati rispettivamente dal padre Aristide Panigada, fratello del martire padre Rinaldo a Porto Alegre in Brasile, e da don Angelo Bramini di Lodi. Tutto si svolse in giugno alla Rocca Brivio, e poi si chiuse con una gita in bicicletta a San Giuliano per godere di quell’Oratorio e delle proiezioni missionarie. In questi due Ritiri si ricordò l’anima ardente degli aspiranti, il giovane Angelo Del Corno, morto il 29 maggio. Era tutto per la chiesa, famiglia, oratorio e collegio. Gli aspiranti vollero un suo ritratto in sede, come primo protettore del cielo. Grande Festa del Decennio di Messa e di Assistenza all’Oratorio di Don Mario (1925-1935): cooperatori e confratelli si strinsero, numerosissimi (anche molti di quelli che avevano lasciato l’Oratorio) intorno al loro assistente. La seconda domenica di luglio, dal mattino alla sera, vivace movimento in Oratorio: tutte le sezioni si incaricarono di rendere la giornata attraente e varia: don Mario fu commosso visibilmente, una cosa rara in lui, e parlò ai genitori ed ai cooperatori per avere ubbidienza, corresponsione e collaborazione. Il prevosto mons. Fortunato Casero ebbe parole affettuose per l’Oratorio ed in modo particolare per don Mario. Ma la novità della giornata dedicata a San Luigi fu la prima invasione in campo sul nuovo terreno di trecento allegri ragazzi, all’aria aperta della campagna, fuori dal caro, amato, indimenticabile polverone del primo vecchio cortile. Ed a proposito di aria buona e di bel tempo, si pensò alla gita per la Schola cantorum, Gruppo Buona Stampa e Corpo Musicale al Sacro Monte di Varallo, mentre l’Associazione giovanile con effettivi ed aspiranti andò ai Corni di Canzo ed a San Miro, dove avvenne il Convegno (circa 4000) di aspiranti (erano chiamati Pinucci) con la presenza dei presidente generale dell’Azione Cattolica prof. Gedda. Inutile dire che la festa patronale a settembre divenne importante portavoce dell’Oratorio che si stava rinnovando: le offerte erano molte ed arrivavano da ogni parte: ancora Esercenti, Scuole della Dottrina delle varie chiese di Meiegnano, Eugenio Bianchi, Fratelli Pizzini, Giovanni e Luigi Bellomi, Cooperatori dell’Oratorio, Natalino Bedoni, erano tra i più distinti per versamento. Fu presentato anche un progetto per l’ampliamento definitivo dell’Oratorio, preparato dall’architetto Umberto Del Corno; salvaguardando le costruzioni esistenti e con opportune modifiche ed aggiunte si sarebbe data una sistemazione razionale dell’Oratorio stesso. Ed appena passato settembre ecco nuove elargizioni: Santo Balossi, Amedeo Dolcini, Fratelli Pavesi, Edvige Barbieri ved. De Rossi, Vedova Carimati, Felice Gandini, Enrico Alemagna, Battista Bianchi, Mario Bastoni, Francesco Gandini, Ass. Donne Cattoliche, Associazione Giovanile maschile e femminile. Ma il numero aumentò sempre più talmente che sarà impossibile riportare, qui, tutti i nomi. Ci perdoneranno i discendenti dei generosi donatori: il premio è stato dato soprattutto dal Signore e non tanto dalla storia.
Il giornaletto “El Sinedrio”
Nella primavera 1935 alcuni giovani dell’Oratorio iniziarono un giornalino che nella testata portava questo titolo: El Sinedrio, organetto semiserio dell’Associazione Giovanile dAz. Catt. “D. Savio", si pubblica nelle grandi occasioni, esce quando esce, stampato a macchina. Aveva quattro pagine e diversi articoli. Nella prima pagina stava la parola del presidente (Giuseppe Bianchi) ed i comunicati stampa. Nelle pagine interne trovava posto una poesia dialettale di don Mario di commento a qualche fatto oratoriano, articoli di gustosa bonaria presa in giro di qualche socio caratteristico, vignette e disegni che commentavano la cronaca della vita dell’Associazione. Riportiamo qui, a titolo di esempio, un articoletto scherzoso su alcuni amici: "Un artista mattacchione... stile novecento.., s’è fisso in capo di presentare alla triennale ii tipo perfetto di bellezza ed eleganza e, per l’occasione, ha preso in prestito e messo assieme: il cesto di verdura del Pari,  il testone del Rotta, il nasino del Ciceri, la lingua del Quartiani, la basletta del Zela, la spina dorsale del Ghigna, la pancia del presidente, le sgangerle dell’Aldo,  i calzoni con la riga del Quaini.".  E sempre in tono scherzoso erano dati anche i nomi tipografici: Tipografia de “El Sinedrio”, proprietà riservata a norma di legge, direttore responsabile Caifa, stampatore Cireneo, cioè Pasquale Crippa ed Aldo Beccaria. Come si vede, era anche un modo per divertirsi con poco, ma il giornalino ebbe vita piuttosto breve.
inizio pagina
AdCComputers
tel. 02 9837517
Melegnano Via Castellini, 27
webmaster@melegnano.net