10 maggio 1981 Carlo Maria Cardinal Martini visita l'Oratorio
San Giuseppe.
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Un anno dopo l'inaugurazione dell'Oratorio
rifatto, il 10 maggio 1981, ecco la cordialissima accoglienza al nostro
arcivescovo monsignor Carlo Maria Martini. Con la sua parola paterna, chiara
e dotta parlò della vocazione e dei compiti dei ragazzi in Oratorio.
A tutti rimasero impressi il suo sorriso, la sua affabilità, la
sua familiare cordialità, come se fosse proprio uno dei nostri amici
usuali quotidiani in Oratorio… Tutto si sviluppava nella gestione
di un Oratorio con intenso lavoro per le molteplici esigenze che una comunità
di giovani e di ragazzi quotidianamente poneva. A nulla valse il teppismo
compiuto la sera tarda del 24 aprile 1979 di alcuni giovinastri rabbiosamente
avvelenati da propagande disfattiste contro la Chiesa, come tarda coda
di insensata contestazione: entrarono in Oratorio per rompere, per danneggiare,
per colpire. Interrogati sul perché del gesto risposero di ritenere
l’Oratorio inutile e sfruttatore. Si ebbe l’impressione che stessero tornando
le tristi e squallide giornate del 1919, 1920, 1921. Ma i metodi violenti
di quella sera, con parole scurrili e con furia manesca, rimasero isolati;
anche l’opinione pubblica si mise in movimento e condannò il gesto
vandalico. La risposta dell’Oratorio fu la continuazione operosa ed avanguardistica
della vita: il Coro della Gioia, il Fiammifero, i Vari Gruppi, il Corpo
Musicale San Giuseppe, il Consiglio dei Genitori come Consiglio dell’Oratorio,
la Usom, la società ginnastica «Virtus et Labor», erano
sempre incalzanti. Ed è praticamente impossibile elencare tutti
i giovani, tutti i genitori, tutte le persone che sono passate attraverso
tali attività e che furono come salde strutture portanti. La presenza
dei ragazzi ha la sua importanza. Basti dire che nelle 30 domeniche dell’anno
oratoriano 1979-1980 vi furono 2968 presenze, pari alla media di 98 per
ogni domenica. |