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Comazzo nei testi antichi
Dalla CRONACA MILANESE dall'Anno 1476 al 1515, di Maestro Ambrogio da Paullo
tratto dalla cronaca dell'anno 1509
..."....In questo mezzo (mese) monsignore di Ciamone con gran gente d'arme cavalcava de za d'Adda, provedendo a li lochi, ove più bisognava de gente et de vittualie (vettovaglie), sì che a dì 29 stette a Lecco et per il monte de Brianza, confortando quelli populi che presto passariano Adda; poi venue detro ad Adda, sempre videndo li lochi, dove più era da far bone guardie (una guarnigione); et gionze a Comazzo per andare a Lode (Lodi), et fece fornire li passi de gente (i salvacondotti); et avviatosi verso Lode la gente d’arme, li venne incontra una gran parte sina a Comazzo; ma il sig. Teodoro Trivultio el cossì il conte da Musocco con li gentilomini lodesani li venneno incontra fine a santo Grade con la gente d’arme et andò a Lode.
Ma tal caso accadette, che siando monsignore. de Ciamone a Comazzo, et siando nel campo di san Marco uno genovese a differentia (in conflitto) con uno albanese pur di san Marco, domandorno il campo a monsignor per combattere, et lui il concedette, dil che combatterno insema, et il genovese restò prexone (prigioniero) dello albanese; et donatolo a monsignore de Ciamone, accettollo de buono amore (il de Ciamone lo accettò di buon grado), ma li donò scuti 50 d’oro (ricompensandolo con 20 scudi d'oro); et fattoli far la pace, restorno a! soldo francese tutti doi, et andorno a Lode con monsignore."....


..."...Die 19 sequente andò poi un’altra compagnia a Zelo; ogniuno similmente fugiva, ma non sapea dove andare; cossì da Merlino, da Vaiano, da Comazio, da Lavagna, per tutte le ville (villaggi), perchè restavano desfatte (distrutti), che non so se nostri inimici ne avesseno cossì maltrattati como eramo; poi venne una nova, sicomo il roy (Re) era appresso a Milano, perchè avea mandato parte de la sua gente a Linà (Linate), a le terre circonstante alloggiare, che non faceano manco male como li altri. et il re era alloggiato a Cassano suso la strada da Pavia."...


..."...Die 22 suprascripti tutta la compagnia de monsignor de Bignino (Aubigny) alloggiò a Merlino, a Rossà  (Rossate), a Vaiano, a Lavagna, et fu fatto le cride the si menasseno vittualie, et cossI a Paullo venne uno trombetta, che cornandò menare le vittualie."...
Ambrogio da Paullo, Castaldo degli Sforza nonchè poeta di corte, scrisse la sua "Chronica milanese" dal 1476 al 1515, narrando i fatti, vissuti da lui stesso, del movimentato e travagliato periodo che va da Ludovico il Moro a Massimiliano Sforza.
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