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Gli inizi del giornalismo locale (1815-1859)
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Il giornalismo locale nasce dalla costola di già collaudati organi ufficiali del governo napoleonico o del governo austriaco all’inizio dell’Ottocento. E’ proprio all’inizio di questo secolo che sorgono le prime agenzie di notizie. Accanto alle gazzette, pubblicate nelle varie città con privilegio dei governi locali e che danno origine ai giornali ufficiali dei diversi Stati italiani, nascono i giornali letterari: si comincia a distinguere la gazzetta dal giornale, il gazzettante, compilatore di notizie cittadine e politiche, dal giornalista compilatore di notizie letterarie: mestierante il primo, letterato o savant il secondo (1) .  Il giornalismo politico ha inizio nelle repubbliche  italo-francesi. Caduto il governo napoleonico, diviene organo ufficiale del governo austriaco, in terra di Lombardia, la Gazzetta di Milano. E’ attorno alla gazzetta che ruoteranno come tanti satelliti le altre gazzette minori delle provincie. Nel 1815 viene pubblicato il Giornale Lodigiano. lo stampatore è Giovanni Pallavicini (2) . L’esperimento viene ripetuto nel 1816, 1817 e 1818 (3) . E’ un almanacco della provincia di Lodi che viene distribuito puntualmente anche a Melegnano, in quanto in esso era contenuto “... l’arrivo e le partenze de’ corrieri, staffette e pedoni,  le fiere e i mercati settimanali oltre le Tariffe delle monete ecc...”. Il 15 aprile 1823 nasce la Gazzetta della provincia di Lodi e Crema. Editore è Giovanni Battista Orcesi. Il foglio settimanale servirà da grimaldello al governo austriaco per creare un forte sentimento italiano favorevole alla dominazione. La veste tipografica  è estremamente modesta, è stampato un foglio alla volta con torchi manuali. Le quattro pagine sono composte tutte a mano. La tiratura sarà limitatissima: si parte da sessanta associati per arrivare agli ottanta verso la metà del secolo. E’ un giornale che porta nelle prime tre facciate le notizie politiche; le appendici sono generalmente letterarie; in quarta gli avvisi amministrativi, giudiziari; i concorsi e le aste, il prezzo delle granaglie della settimana (4) . L’altalena di avvenimenti e posizioni a favore o contro l’Impero austriaco, avvenuti con le Guerre d’Indipendenza, porteranno il giornale definitivamente fuori dalla politica: il foglio si limiterà a riprodurre il pensiero letterario, la creazione scientifica, l’elucubrazione economica e finanziaria, che forma la parte più modesta, ma forse più interessante, più feconda, più ricca di risultati definitivamente progressivi, argomenti quindi non più di parte, ma  di facile presa e di immediata utilità. 
 La stampa locale nell’Unità
La vera stampa locale nasce soltanto con l’Unità d’Italia. Abbattute le vecchie barriere dei piccoli stati, i giornali possono allargare poco a poco il loro raggio d’azione e confrontarsi con altre testate analoghe di altre regioni sino ad allora sconosciute. Dalla seconda metà dell’Ottocento in poi si andranno a moltiplicare a migliaia settimanali e quotidiani, fin nei più piccoli centri di provincia in un modo sempre più capillare. Molte di queste esperienze giornalistiche si esauricono spesso nel giro di poche settimane  o mesi, solo pochi riusciranno davvero ad affermarsi. La stessa storia si fa cronaca: dai primissimi veicoli d’informazione i fogli d’avviso  ai  giornali   di questo periodo, il balzo è enorme. Sfogliando le raccolte locali e, in particolare, quelle dell’alto lodigiano(5) , è l’imbattersi nei grandi avvenimenti fatti notizia senza filtri e senza storiografia  a far da cornice, a volte gestiti da spiriti liberi, scapigliati privi d’appoggio o gruppi che intraprendono un’esperienza giornalistica per determinare la pubblica opinione. Un mondo quindi variopinto, percorso da una calda corrente d’entuasiamo conscio di affacciarsi in una realtà nuova che ha fra le mani un mezzo che può dare un’accellerata alle vicende umane della collettività.
(1) G.DE CARLI, L’informazione, in” Lodi la storia”,  Lodi 1989, Vol. II, p.335
(2) Irreperibile. Sappiamo che c’è perchè è citato nella presentazione del Giornale Lodigiano del 1816  (Biblioteca Comunale Laudense)
(3) Dal 1846 al 1848 diventa Almanacco della Provincia di lodi e Crema
(4) Gazzetta di Lodi e Crema , 1 aprile 1848, nn.12 e 13
(5) Il proletario, 2 giugno 1860, Biblioteca Comunale laudense
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