Il
giornalismo locale nasce dalla costola di già collaudati organi
ufficiali del governo napoleonico o del governo austriaco all’inizio dell’Ottocento.
E’ proprio all’inizio di questo secolo che sorgono le prime agenzie di
notizie. Accanto alle gazzette, pubblicate nelle varie città con
privilegio dei governi locali e che danno origine ai giornali ufficiali
dei diversi Stati italiani, nascono i giornali letterari: si comincia a
distinguere la gazzetta dal giornale, il gazzettante, compilatore di notizie
cittadine e politiche, dal giornalista compilatore di notizie letterarie:
mestierante il primo, letterato o savant il secondo (1) . Il giornalismo
politico ha inizio nelle repubbliche italo-francesi. Caduto il governo
napoleonico, diviene organo ufficiale del governo austriaco, in terra di
Lombardia, la Gazzetta di Milano. E’ attorno alla gazzetta che ruoteranno
come tanti satelliti le altre gazzette minori delle provincie. Nel 1815
viene pubblicato il Giornale Lodigiano. lo stampatore è Giovanni
Pallavicini (2) . L’esperimento viene ripetuto nel 1816, 1817 e 1818 (3)
. E’
un almanacco della provincia di Lodi che viene distribuito puntualmente
anche a Melegnano, in quanto in esso era contenuto “... l’arrivo e le partenze
de’ corrieri, staffette e pedoni, le fiere e i mercati settimanali
oltre le Tariffe delle monete ecc...”. Il 15 aprile 1823 nasce la Gazzetta
della provincia di Lodi e Crema. Editore è Giovanni Battista Orcesi.
Il foglio settimanale servirà da grimaldello al governo austriaco
per creare un forte sentimento italiano favorevole alla dominazione. La
veste tipografica è estremamente modesta, è stampato
un foglio alla volta con torchi manuali. Le quattro pagine sono composte
tutte a mano. La tiratura sarà limitatissima: si parte da sessanta
associati per arrivare agli ottanta verso la metà del secolo. E’
un giornale che porta nelle prime tre facciate le notizie politiche; le
appendici sono generalmente letterarie; in quarta gli avvisi amministrativi,
giudiziari; i concorsi e le aste, il prezzo delle granaglie della settimana
(4) . L’altalena di avvenimenti e posizioni a favore o contro l’Impero
austriaco, avvenuti con le Guerre d’Indipendenza, porteranno il giornale
definitivamente fuori dalla politica: il foglio si limiterà a riprodurre
il pensiero letterario, la creazione scientifica, l’elucubrazione economica
e finanziaria, che forma la parte più modesta, ma forse più
interessante, più feconda, più ricca di risultati definitivamente
progressivi, argomenti quindi non più di parte, ma di facile
presa e di immediata utilità.
La
stampa locale nell’Unità
La vera stampa locale nasce
soltanto con l’Unità d’Italia. Abbattute le vecchie barriere dei
piccoli stati, i giornali possono allargare poco a poco il loro raggio
d’azione e confrontarsi con altre testate analoghe di altre regioni sino
ad allora sconosciute. Dalla seconda metà dell’Ottocento in poi
si andranno a moltiplicare a migliaia settimanali e quotidiani, fin nei
più piccoli centri di provincia in un modo sempre più capillare.
Molte di queste esperienze giornalistiche si esauricono spesso nel giro
di poche settimane o mesi, solo pochi riusciranno davvero ad affermarsi.
La stessa storia si fa cronaca: dai primissimi veicoli d’informazione i
fogli d’avviso ai giornali di questo periodo, il
balzo è enorme. Sfogliando le raccolte locali e, in particolare,
quelle dell’alto lodigiano(5) , è l’imbattersi nei grandi avvenimenti
fatti notizia senza filtri e senza storiografia a far da cornice,
a volte gestiti da spiriti liberi, scapigliati privi d’appoggio o gruppi
che intraprendono un’esperienza giornalistica per determinare la pubblica
opinione. Un mondo quindi variopinto, percorso da una calda corrente d’entuasiamo
conscio di affacciarsi in una realtà nuova che ha fra le mani un
mezzo che può dare un’accellerata alle vicende umane della collettività. |
(1) G.DE CARLI, L’informazione, in” Lodi la storia”,
Lodi 1989, Vol. II, p.335
(2) Irreperibile. Sappiamo che c’è perchè
è citato nella presentazione del Giornale Lodigiano del 1816
(Biblioteca Comunale Laudense)
(3) Dal 1846 al 1848 diventa Almanacco della Provincia
di lodi e Crema
(4) Gazzetta di Lodi e Crema , 1 aprile 1848, nn.12 e
13
(5) Il proletario, 2 giugno 1860, Biblioteca Comunale
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