Il
18 giugno 1874 esce il primo numero del giornale melegnanese più
vecchio che si conosca Il corriere del Lambro (1). E’ un periodico popolare
con cadenza settimanale, che ricalca a grandi linee in già affermato
giornale popolare lodigiano La plebe con il quale collabora e ne trae ispirazione,
la testata melegnanese ha il dichiarato intento di collegare in modo particolare
gli iscritti ad una famosa associazione melegnanese, la “Società
Operaia di Mutuo Soccorso”(2) . Il suo motto è “l’interesse d’ognuno
per l’interesse di tutti”, costa centesimi dieci ed è finanziato
da una società per azioni; ogni azione costa lire dieci. Il direttore
responsabile è una figura molto conosciuta nell’ambito intellettuale
melegnanese: Alfonso Pirani (1827-1914) , già maestro delle
Scuole Elementari di Melegnano dal 1858. Il periodico popolare melegnanese
esce il giovedì, giorno in cui nel borgo si tiene da secoli il mercato
settimanale del bestiame e della vendita di sementi e granaglie nella piazza
del Castello. La vendita e la raccolta delle inserzioni pubblicitarie si
effettua, oltre che nella stessa Tipografia di Carlo Codeleoncini,
anche a Lodi all’agenzia de La plebe in via Magenta,2 e a Milano
sia all’agenzia Caberlotto che da Mainardi in via Galline,1(3) . Gli scopi
della testata sono nobili: aiutare i melegnanesi alla lettura, all’informazione,
all’istruzione. Il primo numero, infatti, contiene un articolo sulla proprietà
ed in sua difesa, la cronaca politica, la cronaca locale, la situazione
della Società Operaia, l’annuncio della fondazione di una biblioteca,
la corrispondenza con i lettori ed infine l’elenco dei suoi azionisti,
tra cui figuravano grossi nomi di concittadini quali: il sindaco Stefano
Busné, i fratelli Secondi di Cologno, l’ingegner Giacomo Frassi,
Carlo Codeleoncini, Melchiorre Moro, Agostino Tensali, Luigi Zoncada, Carlo
Clerici, che sono esercenti, commercianti e professionisti. La “quarta
di pagina” è riservata ai prezzi dei generi venduti sulla
piazza di Melegnano riferiti al giorno di pubblicazione, che coincideva
con il giorno di mercato settimanale, così come del resto era previsto
per i suoi omologhi sulle piazze di Lodi o Crema, (frumento, riso, granoturco,
segala, avena, fieno, paglia, uova, pasta, carne, lardo, burro e vino).
Infine in calce alla prima pagina, vi è una puntata di un romanzo
d’appendice: Il dottor Servans, di Alessandro Dumas figlio(4). Il
giornale ha una dimensione di centimetri 28,5 di base per centimetri 39
di altezza, ed è articolato complessivamente in quattro
facciate con tre macro colonne per ciascuna pagina. Nonostante il folto
gruppo di aderenti, Il corriere del Lambro ha poche settimane di
vita. Attorno al giornale vi sono anche i suoi avversari: uno di questi
fu Guglielmo Castelli, dal quale discese Giuseppe che a Melegnano
svolse, tra l’altro, diverse attività pubbliche. Precipuamente
è, soprattutto per quei tempi, una buona iniziativa anche se non
dura che poche settimane, non ben vista da tutti tanto che si è
tramandata alla storia una sarcastica composizione in rima, piuttosto pesante,
dedicata ai promotori. La testata è rimasta poi sepolta nell’oblio
senza che alcuno la riesumasse in occasione di reiterate iniziative editoriali
di epoche posteriori: e si può intuire il perchè, dal momento
che il nostro fiume si è avviato alla conquista di “fiume più
inquinato d’Italia”. Per cui nessuno più, fino al 1995, si
è sentito di associare una pubblicazione al rischio di identificazione
con lo stato del fiume medesimo. L’iniziativa del recupero della testata
sarà accolta più come atto di fede nelle sorti migliori del
Lambro e come buon auspicio, essendo vivo nei melegnanesi il desiderio
di rivedere acque pulite nel loro fiume. Il corriere del Lambro rinasce
quindi nel 1995, direttore responsabile è Daniele Acconci, già
collaboratore de Il cittadino di Lodi, mentre la proprietà
è della Cooperativa Editrice il Lambro Scarl, la fotocomposizione
e stampa è affidata - per il primo e secondo anno - alla tipografia
Grafic Art di Brambati & C., mentre nel 1997 si trasferisce alla
Tipografia Fabbiani di Melegnano. La testata esordisce con un’articolo
dal titolo “1874-1995 cento e più anni dopo”(5) contenente argomentazioni
proposizionali ripercorrenti le orme gloriose del “..periodico popolare
settimanale di Pirani e Codeleoncini, riproponendo dopo centoventun anni
inalterata la professionalità e coscienza, un’impronta duratura
e soprattutto utile a tutti...”. Di fatto il giornale da’ voce al
partito d’opposizione a palazzo Broletto: Forza Italia. L’ultimo numero
conosciuto, di questa prima serie, è il 48 uscito il 20 dicembre
1997. Alla fine di questo anno la redazione rende noto ai collaboratori
che Il corriere del Lambro intende ridurre la periodicità diventando
una pubblicazione mensile. Nel nuovo anno però il giornale stenta
ad uscire. Daniele Acconci, già direttore responsabile della testata,
sottopone all’Editore l’ipotesi di assumere in proprio anche la proprietà
del giornale, ma i fatti oggi sono ancora incombenti e quindi suscettibili
di altri cambiamenti che non posso dare ancora per certi. |