| Dall'homo
erectus all'homo religiosus ...
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
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| in principio era il Caos ..... |
Quindici
miliardi di anni fa, da una nuvola di gas e di polveri, ebbe origine il
nostro universo. Fino a quando il Sole non si stabilizzò, la Terra
fu un blocco di roccia ardente, privo d’aria. Poi, a differenza di
Venere e di Marte, il pianeta Terra, con la temperatura stabile sui quindici
gradi e con l’anidride carbonica trasformata in una sufficiente concentrazione
di ossigeno libero, si trovò nelle migliori condizioni, perché
dall’ inorganico “brodo primordiale“ si formasse, forse per una scarica
elettrica, il primo composto organico capace di riprodursi, cioè
la prima cellula vivente.
La superficie terrestre all’inizio era occupata da un unico oceano e da Pangea, un insieme di grandi piattaforme, le quali iniziarono a separarsi, raggiungendo, cinquanta milioni di anni fa, l’attuale configurazione. E’ stato possibile stabilire queste date grazie all’esistenza in tutte le sostanze organiche, oltre al carbonio normale, la presenza di una minima quantità di un isotopo radioattivo, C 14, in fase di continua disintegrazione, che termina con la morte dell’organismo. Misurando
la quantità di C14 ancora presente, si risale alla data della sua
morte. In tutte le foreste e nei vari oceani proliferava una miriade
di animali di tutte le specie. Trecento e settanta milioni di anni
fa un coccodrillo pinnato fu la prima creatura che uscì dal mare
per mettersi a camminare sulla terra, anello mancante tra il pesce
Panderichtys e l’anfibio Acanstega. Alhberg, un paleontologo
inglese, ha trovato i suoi resti in Lettonia, sulle coste del Mar Baltico
ed ha definito questa creatura, lunga un metro e venti, l’anello mancante
tra pesci ed anfibi.
Il periodo della transizione tra i pesci e gli animali a quattro zampe, durato molti milioni di anni, è ancora poco conosciuto per la carenza di reperti fossili. Per spiegare la comparsa dell’homo , prenderò in esame soltanto l’ordine dei primati, che stava popolando l’Africa Orientale., formato da tutte le scimmie, in particolare quelle antropomorfe, i lemuri ed altri poco noti, tra i quali ricordo le topaie, in quanto il primate più antico. La Terra in quel periodo aveva una temperatura superiore all’attuale e le zone tropicali erano coperte da fitte foreste e qui , all’inizio del cenozoico, comparvero i primati, tra i quali il proconsul africanus, il più noto dei driopiceti. L’evoluzione di questi primati durò una settantina di milioni di anni e durante tale lungo periodo si verificò un aumento notevole delle loro dimensioni corporee e dell’intelligenza, variazioni probabilmente legate a quello che gli studiosi definiscono “opportunismo”, cioè capacità di sfruttare ogni fonte di cibo adatto a loro. Tra i 18 ed i 16 milioni di anni fa, quando l’Africa si era saldata all’ Eurasia e varie specie erano passate da un continente all’altro, comparvero nuove specie di animali, mentre altre si estinsero. I driopiceti diminuirono di numero e all’inizio del cenozoico, tra eocene e oligocene, comparve in Africa Orientale un nuovo primate, derivato da un insettivoro della specie arboricola, il ramapithecus, considerato il più probabile candidato al titolo di antenato degli ominidi (vedi foto). Era il più adatto ad affrontare una nuova situazione ambientale, che ora descriverò, date le sue caratteristiche, pollice opponibile per una salda presa, buon sviluppo della corteccia cerebrale, riduzione dei nati per parto e riduzione del numero delle mammelle, occhi vicini per una visione stereoscopica, attività sessuale costante su base attrattiva costante e soprattutto dentatura diversa da quella dei driopiceti, con molari più grossi ed incisivi più piccoli, deducendo da questo che era passato da un ambiente forestale a zone boscose più aperte, mangiando una quantità maggiore di cibo e masticandolo in modo più efficiente. |
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