| Carrellata
storica sul Risorgimento italiano
scritto inedito di: Milost Della Grazia |
||||
| Mazzini |
Il
sogno di Mazzinio era una repubblica popolare, guidata da una elite
di intellettuali ed era persuaso che bastasse una scintilla, perché
tutta l’Italia si incendiasse. Gli mancava il senso pratico, per
cui convinse molti mazziniani ad andare a morire inutilmente, come
il duca Carlo Pisacane, che il 28 luglio sbarcò a Sapri, liberando
300 reclusi politici nell’isola di Ponza. Catturato dai soldati borbonici,
fu massacrato insieme ai suoi compagni, con l’aiuto della popolazione locale.
Nel 1844 altri mazziniani, i fratelli Bandiera, figli di un contrammiraglio
austriaco, sbarcarono con alcuni compagni nei pressi di Crotone,
tra l’indifferenza della popolazione , che non mosse un dito per salvarli
dalla fucilazione. Giuseppe Mazzini, ormai consapevole dell’impossibilità
di opporsi al predominio dei Savoia, si trasferì a Pisa, dove
morì nel 1872 sotto il falso nome di dottor Brown..
L’aspetto di Vittorio Emanuele II aveva ben poco di regale, la sua corte assomigliava molto ad un accampamento militare, indossava quasi sempre la divisa, viveva circondato da ufficiali dell’esercito e il suo linguaggio e comportamento erano da caserma. Individuo grossolano e volgare, diceva parolacce e disprezzava Cavour, Ricasoli, Lamarmora e Garibaldi. Passò alla storia come il re galantuomo, ma lo storico Mack Smith, nel suo libro “I Savoia”, sostiene che Vittorio Emanuele II non fa affatto un galantuomo, Umberto I fu tutt’altro che buono e Vittorio Emanuele III non fu un re soldato, anche se passò la sua vita in uniforme. Le grandi passioni di Vittorio Emanuele II erano i cavalli, la caccia e le donne, che dovevano essere di bassa estrazione e semplici. Era di dominio pubblico il fatto che mantenesse pubblicamente un’amante e che avesse numerosi figli illegittimi. da caserma. Era diventato il simbolo dell’unità nazionale, ma lo faceva controvoglia, spinto dall’opera dei suoi ministri e sostenitori , che spesso abbandonava al loro destino, come fece con Garibaldi ad Aspromonte ed a Mentana, quel Garibaldi che gli aveva offerto il regno d’Italia su di un piatto d’argento, senza chiedergli nulla in cambio. |
|
tel.02 9837517 Melegnano Via Castellini, 27 |