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Computers Trilogia dell'amore
scritto inedito di: Milost Della Grazia
Antica Grecia
L’erotismo occidentale trova sicuramente in Grecia la sua origine, anche se è evidente l’identità dei riti e dei miti  del mondo mediterraneo e celtico con quelli dello sivaismo pre-ariano.
Quando pensiamo alla bellezza pensiamo alla Grecia, diciamo “bello come un dio greco”, oppure “ha un corpo da Venere “. Non dobbiamo meravigliarci se lo stesso Omero ritenne normale darci una lezione sui diversi modi dì amare, dalla quale derivava nei  greci una visione vivace del sesso, fatta di gioia, di armonia, di  benessere e  priva di quella moralità  alla quale noi siamo abituati dalla nascita. Gli efèbi, cioè i fanciulli, erano preferiti da una certa classe sociale che non aveva una grande stima della donna, per la quale avevano scarsa considerazione. Con questo non voglio affermare che i greci fossero tutti degli omosessuali, ma soltanto che la sodomizzazione in Grecia fosse abbastanza frequente, unico anticoncezionale valido a quei tempi, situazione che nella mia esperienza professionale ho trovato molto frequente anche in Italia nelle  classi sociali più povere. .
Achille, famoso guerriero greco, amante di Patroclo, uccise sotto le mura di Troia, la regina delle Amazzoni Pentesilea e si innamorò del suo bellissimo corpo ormai esanime. Senza alcuna remora commise, lì per lì, quello che al giorno d’oggi viene definito reato di necrofilia.
La straordinaria vitalità dei miti greci testimoniano la  grande vivacità erotica dei vari dei  e i greci aspiravano ad una filosofia di vita modellata su quella degli dei, che mescolavano imprese valorose a capricci da fanciulle nevrotiche, a metamorfosi con prestazioni erotiche di ogni tipo e le vicende mitologiche degli dei non erano altro che l’estrapolazione dei loro desideri e delle loro azioni, in quanto facevano fare agli dei  quello che loro stessi facevano o avrebbero voluto fare.
Erano consci che la sessualità esiste, come esiste il senso della fame e della sete, il bisogno di respirare e di mangiare, per cui del sesso non facevano assolutamente un dramma e ciascuno risolveva il problema secondo i propri principi e la propria capacità. Omero ci aveva  raccontato la bellissima favola  dei greci che partirono per una guerra durata dieci anni solo perché  Menelao potesse riavere sua moglie Elena, ma era una” bufala “, perché i greci si  fecero la lunga guerra non per i  begli occhi di Elena,  ma per salvare i loro privilegi sui Dardanelli e sul Mar Nero, insidiati dai troiani..
Atene era la sede di molte scuole filosofiche, che parlavano anche dell’amore e  Platone sentì il bisogno di scriverci sopra un bel dialogo. La polis era anche la città con più etère, donne particolarmente belle,  colte ed eleganti, una specie di missionarie dell’amore, che elargivano con grande classe, naturalmente a pagamento. Da noi le chiamano in modo diverso, ma queste greche avevano la particolarità della grande signorilità, tanto che Pericle, non ebbe alcuna remora a sposare Aspasia di Mileto, una di queste famose etère,  fatto gli procurò un processo per presunta corruzione, ma era soltanto invidia e vinse facilmente  perché gli ateniesi erano dei piantagrane, ma di fronte alla bellezza di Aspasia, dovettero inchinarsi.
Oggi, a mio parere,  i  greci  sono sessualmente uguali a tutti gli altri uomini e donne di questo mondo, probabilmente più estroversi e meno complessati di questa nostra umanità , per la quale il sesso è talvolta qualcosa di vergognoso da nascondere nel nostro subcosciente.
Comunque in Grecia non tutti la pensavano egualmente. A Sparta fare l’amore era obbligatorio, come il premilitare da  noi al tempo del fascismo, per generare dei buoni guerrieri  per lo  stato e chi non lo faceva, pagava una multa. Licurgo, il dittatore di Sparta, aveva emanato delle leggi che stabilivano come,  con chi e quando si doveva fare l’amore, come Hitler che voleva creare la super-razza ariana, ma, ad un dato punto, con l’aiuto di Zeus, scomparve dalla circolazione per non farsi prendere a randellate dagli spartani, stanchi delle sue manie e, trasformato in semidio, si mise a discutere con Zeus ed Hera sul problema  di chi provasse più piacere durante un  rapporto.
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