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Computers Il Pensiero filosofico e religioso
Cosa sta succedendo al mondo?

scritto inedito di: Milost Della Grazia
Osama Bin Laden
Rahimullah Yusufzai non è un giornalista qualunque, è il corrispondente della Bbc da Peshawar, città con oltre mezzo milione di abitanti  e direttore di The News, il giornale più diffuso del Pakistan, unico giornalista ad aver intervistato due volte l’uomo più ricercato del mondo.
Descrive Osama Bin Laden come uomo educato, con un vivo senso dell’umorismo quando racconta, ridendo, di aver dichiarato guerra da solo al paese più potente del mondo. Ha il grosso vantaggio su Bush quando dice che per lui la vita non ha più alcun valore. Voleva essere un eroe e c’è riuscito, ora vuol diventare un martire, morendo per l’Islam. Ormai l’unica cosa che gli interessa è combattere contro gli americani, cacciandoli dal suolo dell’Arabia Saudita, ma sopratutto  vuole cacciare gli ebrei dalla Palestina e questo mi fa paura perché Israele è armatissima, sono sicuro che ha armi nucleari e se l’attaccano difenderà fino all’ultima goccia di sangue la sua libertà.
Le guerre arabo-israeliane, quella del Sinai del 1956, quella dei sei giorni  del 1967 hanno dimostrato l’enorme superiorità militare d Israele, con un Moshe Dayan che in poche ore arrivò a quarantacinque chilometri da Damasco ed avrebbe potuto occupare anche il Cairo.
Nel 1993 Yitzhak Rabin e Yasser Arafat siglarono gli accordi di Oslo promettendo di trasformare il conflitto  fra i due popoli in un processo di pace, ma dopo dieci anni la violenza e lo spirito di  vendetta hanno avuto la meglio. Questa è diventata una guerra che non si può vincere e l’unica strada percorribile è quella del dialogo e del  riconoscimento  dei diritti dell’altro, perché ormai è chiaro che nessuno dei due può vincere nè uscire dalla terribile logica della vendetta.
Raccontare tutte le fasi di oltre dieci anni di lotta è impossibile, anche perché non si può ridurre ad un fattore unico la causa di questa ormai cronica ostilità tra arabi e israeliani. Per chi vuole affrontare il problema consiglio il  libro di Giovanni Codovini, pubblicato nel 2002 da Bruno Mondadori. Mi ha colpito anche il fatto che Codovini abbia dedicato il libro a suo figlio di sette anni ed alla sua generazione, perché ricordino  che la Storia, come ogni storia, ha più di un inizio. Molto interessante anche il capitolo “ Nuova storiografia e uso pubblico della storia “ che mi ha fatto pensare a quello che Indro  Montanelli diceva degli storici greci: Erodoto  scrive la storia  come se fosse un racconto di fate, senza distinguerla  dalla leggenda e dal mito, mentre lo stile di Tucidide è terso come il cielo dell’Attica, senza sbavature e divagazioni, non da giudizi, ma fa risaltare il buono e il cattivo dalla narrazione dei fatti.
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