![]() |
![]() |
Gli ultimi asburgici
scritto inedito di: Milost Della Grazia e Machì Venera Milost |
![]() |
|
![]() |
I casi della vita | ![]() |
![]() ![]() Roma, cinquanta anni dopo. Congresso Internazionale di Urologia. Sto ascoltando una relazione sulle stenosi dell’uretra del dottor Paolucci. Nella pausa mi avvicino al relatore e gli chiedo: sono un triestino sloveno e tanti anni fa un Paolucci de Calboli ha fatto fare a mio padre un bel bagno mettendo una carica di esplosivo sulla chiglia della sua nave. Ne sai tu qualcosa ? Ma certo, era mio padre, ora, purtroppo, è morto. Era un buon medico, a modo suo, soltanto non voleva fare la guerra, come si dice, in “vasellina”. Quando poi ha saputo che Vukovic si era ucciso e la sua famiglia viveva in miseria, non ebbe più pace. Andò a Vienna per conoscere la famiglia. Quando il figlio maggiore gli raccontò che voleva fare il medico, ma la famiglia non poteva sostenere le spese, si accordò con una banca di Vienna per dare una borsa di studio al figlio di Vukovic, fino al conseguimento di una specialità, purchè mantenesse una media buona e trasferì alla banca di Vienna tutta la cifra che gli avevano dato per l’affondamento. Il giovane Vukovic fu uno studente esemplare, si specializzò in urologia ed era presente al Congresso. In serata ci trovammo tutti alla stazione di Roma il giovane Paolucci di Calboli, il giovane Vukovic, l’anziano Eddy Milost. Dare un giudizio su Francesco Giuseppe non è facile. La catena di terribili colpi del destino aveva reso Francesco Giuseppe apparentemente freddo ed apatico. Nato nel 1830, il suo matrimonio fu un fallimento completo, per il carattere irrequieto della moglie che non tollerava la vita di Corte, ma lui l’amava sempre e soffrì molto quando venne uccisa a Ginevra da un anarchico italiano. Il suo commento fu: “a me non viene risparmiato nulla “. L’unica città con una statua dell’imperatrice, chiamata famigliarmente Titti, si trova a Trieste, città che lei amava moltissimo. Il monumento, recentemente restaurato, si trova nel vasto piazzale della stazione centrale. Francesco Giuseppe volle modernizzare il servizio postale e chiese l’aiuto del figlio di Anton Milost, Francesco, che aveva già lavorato con due italiani Torno e Tasso, in questo campo. Il risultato fu così brillante che regalò ai due specialisti il castello di Duino e il titolo di principi, per cui cambiarono il loro nome in Turm und Taxis e Francesco fu nominato direttore delle poste di Trieste, con conferma del titolo di conte di Tarnova. |
|