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Computers Storia della Cina e .....
scritto inedito di: Prof. dottor Milost Edvino Mariano
Mao Tse-tung
L’Armata Rossa è ormai accerchiata, ma Mao il 16 ottobre incomincia a ripiegare verso nord con la sua armata di 85.000 soldati, 15.000 funzionari del partito e 39 donne che combatterono contro dieci armate, marciando senza tregua per 9.500 chilometri attraverso 12 province e 63 città. Nessun uomo delle pianure si era mai spinto verso le vette-grigio azzurre della catena delle Lo Hsiao Scian che separano lo Hunan dal Kiangsi. Tra queste montagne, sempre avvolte dalla nebbia e dalla pioggia sembra di vivere in un altro mondo. Nelle inospitali vallate rocciose, dentro canaloni lunghi e stretti, dove il vento del nord soffia impetuoso, vivevano soltanto 2.000 persone sparse in una decina di villaggi che appartenevano a una strana razza di cinesi quasi biondi e bellicosi,che coltivavano un po’ di cotone e si cibavano di patate, fagioli e thè, da non far gola neppure ai banditi. Ma all’occhio esperto di un militare la parte centrale di questa catena montagnosa, il desolato massiccio delle Cing Kang Scian si rivelava come rifugio inaccessibile. Le sue lande prive di qualunque strada potevano essere difese da pochi soldati addestrati e resistere a lungo contro un invasore più potente. Nella primavera del 1928 tutte le forze di Mao e del suo generale Ciu Teh, non più di 4500 uomini, si riunirono in quella roccaforte e diedero vita all’Armata Rossa. Mao era convinto che l’unica strada da battere era quella dell’azione contadina, cioè mobilitare in permanenza le popolazioni rurali. La strategia che Mao suggerisce e che Ciu Teh realizza è quella di disperdersi per vivere e raggrupparsi per combattere, utilizzando il fattore sorpresa. Sono famosi i versi di Mao: “ il nemico avanza , noi ci ritiriamo , il nemico si accampa , noi lo tormentiamo, il nemico è stanco , noi lo attacchiamo, il nemico si ritira, noi lo inseguiamo”. Mao era nato in un paese chiamato Shao Shan nella provincia meridionale di Hunan, in una famiglia benestante buddista. Per mantenersi agli studi lavorava nella biblioteca universitaria di Pechino, dove conobbe degli insegnanti simpatizzanti del partito comunista che alla fine lo convinsero ad aderire al partito. Nel 1921 era a Parigi e da qui iniziò la marcia con la quale voleva cambiare il mondo, ma una volta Presidente della Repubblica Popolare Cinese, per il paese ebbe iniziò una epoca molto complessa della quale noi conosciamo soltanto pochi episodi drammatici, come l’impiccagione nel 1927 del maestro Li Ta Chao, nel 1930 la fucilazione di sua moglie Yang K’aihui, e di sua sorella. Accanto all’esercito regolare, Mao aveva creato le Guardie Rosse ed altri corpi paramilitari, utili nei momenti difficili. Il 27 dicembre i comunisti attaccano e distruggono la 18^ divisione nazionalista, che perde 9.000 uomini. Ciang attacca di nuovo i comunisti, ma perde 20.000 uomini, tra morti, feriti, e disertori. Nel gennaio del 1935 l’Armata Rossa, con vecchie divise di Ciang, attacca e sconfigge i nazionalisti. Rimasti in 19.000 uomini , con i piedi piagati e al limite della resistenza umana, la lunga marcia termina nello Yenan, ai piedi della Grande Muraglia. Ciang resiste, ma alla fine è costretto a cedere. Nel luglio 1937 l’esercito nipponico attacca Pechino, la sua superiorità è schiacciante , ma la resistenza cinese è rabbiosa. Nell’immenso paese riuscirà solo ad accamparsi costantemente mal tollerato dalla ostilità della popolazione. La Cina in pochi anni rimane indipendente. La fine della guerra e la vittoria degli Alleati sul Giappone restituiscono a Cian la possibilità di affermarsi come anticomunista, ma deve imboccare la strada delle riforme. Ma Ciang stesso era ormai un uomo fuori della realtà e così anche il il Kuomintang. ( 1 Nota-chun o signori della guerra erano ex funzionari o ex militari, spesso veri banditi alle dipendenze dei signori e pagati con tasse imposte ai contadini ).
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