Il professor David Callahan ha recentemente scritto un libro su un fenomeno ormai mondiale: “il crollo dei valori morali”. Dato che l’arco della mia vita
(1919-2008 ) coincide con le date di questa catastrofe appartengo all’esigua minoranza di coloro che possono ancora raccontare. A parte l’obbrobrioso atteggiamento delle due grandi colonialiste Francia ed Inghilterra che rapinarono mezzo mondo, penso che tutto sia iniziato il 28 giugno 1914 con il massacro di Sarajevo da parte di Gavrilo Princip che scatenò la prima guerra mondiale, persa dai tre grandi Imperi Germania, Austria e Turchia, umiliati dai vincitori con trattati di pace che gettavano i semi per la seconda guerra mondiale. Tra le due grandi guerre il mondo fu coinvolto nella rivoluzione russa-bolscevica, spagnola franchista, fascista con Mussolini e nazista con Hitler, più piccole guerre come la conquista dell’Etiopia e dell’Albania, per non parlare della tragedia, tutta italiana, dell’8 settembre ’43. Quando mi presentai al grande Ammiraglio Paolo Thaon de Revel perché mi desse un consiglio su come comportarmi, indossavo una divisa sbrindellata dal lungo uso, mi disse: ogni decisione presa con animo puro sarà giusta. Mentre stavo tornando al mio accampamento, pensando al mio animo, una raffica di mitra mi sfiorò. Compresi subito che mi ero messo, con l’animo puro, al di là della barricata. Eravamo nel maggio del 1945, stanchi e stufi di aver lottato per cinque anni e di lottare ancora, mi comportai come i paleocristiani al tempo di Nerone, non avendo una catacomba, mi nascosi nella cantina di zia Gemma, aspettando che la storia facesse il suo corso senza di me. Mia cugina Liliana, quella tornata dalla Cina, mi portava, furtivamente per non insospettire la portinaia comunista,da mangiare e da bere e candele e libri per leggere.
Il filosofo tedesco Herbert Marcuse aveva già scritto nel 1941 il suo libro Ragione e Rivoluzione. Emigrato negli USA aveva pubblicato nel 1964 il famoso “l’uomo ad una dimensione ed Eros”, rifiutando l’attuale società e buttando le basi per la rivolta studentesca che dilagò a macchia d’olio in tutto il mondo. La base teoretica della rivolta era: morte ai baroni, il 6 politico è un diritto, ma soprattutto scopate scopate scopate. Il risultato fu la nascita di medici, ingegneri ed insegnanti ignoranti ed incapaci e per quanto riguarda il sesso la nascita di un mare di ragazzine che, per sapere di chi sono incinte, pretendono un DNA. Ragazze che finiranno come vecchie galline, palpate da tutti senza essere ricordate da nessuno. Ho raccontato questo perché la mia generazione ha contribuito a far crollare i valori morali. Data l’età non è di mia competenza trovare i rimedi.
|