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I Personaggi
Filippolo da Melegnano
 
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Nella progettazione e nella posa delle vetrate colorate dei Duomo di Milano, agli inizi del 1400, ebbe parte importante un artista melegnanese: Filippolo da Melegnano (nei documenti è scritto: Filipolus de Melegnano ed anche Filippus de Mele gnanus).Le fonti storiche sul nostro personaggio sono conservate nell’Archivio del Duomo di Milano, registro 63, liber mandatorum, foglio 77 verso, in data 4 marzo; ed anche foglio 78 verso, in data 11 marzo, tutti e due dell’anno 1402. L’opera del nostro Filippolo cominciò con i disegni per le sculture previste nel progetto e il 4 marzo venne pagato per questo lavoro. Ma il soggetto e il tipo dei disegni non furono accettati dalla commissione artistica della fabbrica del duomo. Fu allora stabilito di creare un nuovo modello di composizione, tenendo conto anche di alcuni disegni di artisti precedenti. Filippolo, cui i deputati avevano dato l’incarico di eseguire i disegni del nuovo progetto il più celermente possibile, in meno di una settimana - dal 7 all’ 11 marzo - terminò i disegni. Filippolo dovette trascrivere nei suoi disegni le varianti di alcuni particolari scelti dalla commissione prendendoli dall’artista Filippo Degli Organi. Rimasero sostanzialmente immutate le statue dei serafini negli sguanci e quelle dell’Annunziata e dell’Angelo. Il gruppo della Vergine e del Bambi-no fu invece sostituito dal busto del Padre Eterno. Inoltre a completare l’insegna viscontea, alla “raza” fu aggiunta la”collumbeta” o aquila ducale, ed anche gli stemmi dei Visconti e dei rioni cittadini con evidente appesantimento del complesso ornamentale. Il ruolo di Filippolo si concluse con la stesura di questi disegni: i suoi disegni furono sottoposti al duca Gian Galeazzo, che suggerì alcuni ritocchi; ma ogni lavoro di ritocco fu fatto eseguire da altri. La vetrata centrale dell’ab-side o retrocoro, dedicata al duca Gian Galeazzo, al centro dei rosone ebbe la “raza” o stemma viscontea che ne costituisce il principale motivo ornamentale. Alla base dei rosone sono disposti 14 stemmi dei Visconti e dei rioni cittadini: in questa zona del duomo di Milano ebbe la ventura di trovarsi, come artista, il nostro melegnanese Filippolo nella primavera del 1402. Riportiamo ora la traduzione italiana (di Don Cesare Amelli) del testo della delibera di pagamento al pittore Filippolo per la serie dei primi disegni:
“Filippo da Melegnano, pittore, per la sua paga e saldo della disegnatura di diverse figure sopra la raza della finestra grande del centro della chiesa maggiore di Milano, nel progetto di Filippo da Modena maestro della fabbrica di questa chiesa, in esecuzione del lavoro affidatogli con contratto scritto il 27 del mese di febbraio scorso dai consiglieri ordinari e soci in numero di sei deputati e dai gestori degli affari economici della medesima fabbrica del duomo, il pittore Filippolo deve avere lire 2 e soldi 8”.
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