Con
l’avvento del cristianesimo l’arte musiva trova ulteriore affermazione.
Il riconoscimento ufficiale del culto cristiano
da parte dell’editto di Costantino nel 313 pone il problema degli edifici
per il culto; i due tipi fondamentali dell’architettura paleocristiana
sono la basilica e la rotonda che discendono rispettivamente: la prima
dalla basilica privata romana, sala di riunione nei palazzi patrizi, e
la seconda dai mausolei e dalle sale rotonde delle terme. La struttura
architettonica di queste chiese (soprattutto delle basiliche) era molto
semplice, ricevevano luce dalle ampie finestre poste nella parte alta delle
pareti, che si presentavano lineari e lisce scandite dagli intervalli regolari
delle colonne.E’ quindi evidente che queste superfici luminose divennero
la base ideale per la decorazione musiva, I mosaici parietali di
maggiori dimensioni appartengono infatti a questo periodo costituendo l’arredo
più prezioso degli edifici di culto mentre la funzione figurativa
dei mosaici pavimentali venne a poco a poco ridotta. Il procedimento per
eseguire i mosaici murali derivava ovviamente dai mosaici pavimentali ma
venne perfezionato. Si avviano così in questo periodo varie forme
di sperimentazione tecnica e artistica utilizzando quasi sclusivamente
tesere cubiche di vetro colorato, in un ampia gamma di colori e sfumature.
Si scoprì che inserendo le tessere di vetro nella malta ( applicata
in tre strati anzichè in due come avveniva per i mosaici pavimentali)
con diverse angolazioni se ne potevano sfruttare le proprietà riflettenti,
facendo scintillare le superfici con giochi di luci ed ombre.Tra le caratteristiche
nuove anche l’utilizzo di tessere d’oro come sfondo dei mosaici parietali,
fatte di vetro colorato traslucido ricoperto di foglia d’oro ricoperta
a sua volta di vetro in polvere che che solidificava grazie ad un ulteriore
cottura nel forno.
Non sappiamo quanti fossero gli artigiani che esercitavano il mestiere
di mosaicista in Italia, nè se le provincie in cui si costruì
un gran numero di chiese durante il IV sec. si avvalessero di mosaicisti
locali o di squadre itineranti che arrivavano da pochi centri principali,
è comunque facile immaginare che ogni città importante dovsse
avere le sue botteghe anche numerose per soddisfare la richiesta sempre
crescente. Il mosaico nell’abside della chiesa di Santa Prudenziana a Roma
(circa 390d.c.) è il più antico a noi pervenuto in una chiesa
cristiana, rappresenta Cristo tra gli apostoli in una cornice architettonica
che raffigurante Gerusalemme in una visione celeste. A Roma troviamo anche
altri bellissimi esempi di arte musiva nelle chiese di Santa Costanza
(IV sec.), Santa Maria Maggiore con le scene del Nuovo e del vecchio Testamento
(fine IV sec. inizio V sec.), Santi Cosma e Damiano (VI sec.). A Milano
invece troviamo come massimi esempi della scuola musiva milanese, Il mosaico
absidale della cappella di Sant’Aquilino, annessa alla chiesa di San Lorenzo
Maggiore, a fondo d’oro raffigurante Cristo nelle vesti di giovane filosofo
che parla agli apostoli (V sec.) e la cappella di San Vittore in ciel D’oro
(IV sec.) oggi annessa alla più grande chiesa di Sant’ Ambrogio
che, come dice il nome stesso, rappresenta il busto del santo racchiuso
da uno scintillante cielo dorato. Ravenna fu l’erede della cultura artistica
di milano e le succedette come capitale dell’impero occidentale. Il mausoleo
di Galla Placidia (440-450) è un edificio spoglio all’esterno ma
incredibilmente ricco di mosaici all’interno che lo rivestono quasi completamente
e sembrano voler rappresentare il simbolismo cristiano dell’anima che tanto
più splende all’interno quanto più è dimesso l’involucro
corporeo. Abbiamo poi il battistero ortodosso o Neoniano (459) con la volta
raffigurante il battesimo di Cristo, la chiesa di Sant’ Apollinare Nuovo
(505) voluta da teodorico con i mosaici della teoria delle vergini, e dei
martiri; Sant’ Apollinare in Classe ( 533-536) dove nell’abside troviamo
il bel mosaico raffigurante Sant’ Apollinare in preghiera a braccia aperte
sotto a una grande croce di Cristo e tra gli apostoli sotto forma di agnelli.
Infine ma non meno importante san Vitale (522-547) dove possiamo vedere
i famosi mosaici raffiguranti gli imperatori Giustiniano e Teodora che
circondati dalla loro corte assistono alla consacrazione della chiesa. |