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La Lex Pompeia |
![]() - i mercati - le tassazioni - la costruzione di edifici pubblici - la imposizione di nomi romani alle località. Inoltre, con la Lex Pompeia quei cittadini settentrionali, qualora avessero assunto per loro volontà, il domicilio a Roma, essi sarebbero stati accettati nella “ cittadinanza romana “ a tutti gli effetti. Gneo Pompeo Strabone volle, dunque ,una certa ma chiara sistemazione politica, economica e sociale del territorio a nord del Po. Questo console tenne conto di diversi elementi importanti: - la fedeltà dei transpadani, che non si allearono più con i nemici di Roma, cioè con quegli Italici che ordivano guerre contro Roma, - la consistenza demografica dei Transpadani, - la consistenza delle “ clientele “ che facevano capo ai notabili e ai ricchi della Transpadania, i quali premevano sempre più per legalizzare la propria condizione che di fatto era ormai romanizzata . Anche le forze politiche a Roma avvertivano sempre più queste esigenze dei Transpadani. Inoltre con la Lex Pompeia, le cariche amministrative potevano essere maggiormente occupate dai Transpadani più colti: e questa classe di amministratori locali diventava il tramite con il governo centrale di Roma. Però una classe sociale era esclusa dai benefici della Lex Pompeia: i contadini perché le campagne erano considerate zone dei cosiddetti, in latino, peregrini ; questi venivano un pò da ogni parte, e per lungo tempo non furono considerati all’altezza dei benefici della Lex Pompeia. Quindi con la suddetta legge, dal punto di vista sociale, i nostri lontanissimi antenati furono soggetti ad una specie di separazione: - i fortunati, che andando a domicilio a Roma, potevano ottenere la cittadinanza piena; - i ricchi che rimanevano nella Transpadana godevano di privilegi locali; - i contadini che non potevano godere di alcun diritto politico e sociale. La trasformazione in provincia Verso l’anno 75 a.C. Lucio Cornelio Silla uno dei più potenti generali di Roma e membro del governo, decretò che la Transpadana fosse elevata al grado di “ provincia “ cioè territorio che dipendeva direttamente da uno dei due consoli, ed anche territorio di occupazione militare sotto la direzione di due alti magistrati militari di Roma, forniti di poteri illimitati. Questa fu la conseguenza del criterio politico di Silla : l’idea che solo una minoranza senatoria avesse il comando politico per dirigere l’impero. Rimase in vigore la Lex Pompeia, ma praticamente tutto era nelle mani dell’autorità militare. I “ provinciali “ non avevano l’obbligo del servizio militare, ma erano assoggettati all’onere del tributo fondiario. La costituzione di Silla rimase in vigore, per la Transpadana, fino al 59 a. C. quando Giulio Cesare concesse la piena cittadinanza romana. |
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